il caso martina carbonaro e la denuncia sui mancati aiuti psicologici ai genitori dopo la tragedia
La morte di Martina Carbonaro, 14enne di Afragola, solleva interrogativi sul supporto statale ai familiari delle vittime, evidenziando l’urgenza di assistenza psicologica per affrontare il trauma.

La tragica morte di Martina Carbonaro ha evidenziato la mancanza di supporto psicologico statale ai familiari delle vittime, con l’avvocato Pisani che denuncia l’abbandono istituzionale e chiede interventi immediati per accompagnare le famiglie nel dolore. - Unita.tv
La morte di martina carbonaro, 14enne di afragola vittima di un omicidio per mano dell’ex fidanzato, ha riacceso un dibattito importante sul supporto che lo stato dovrebbe garantire ai familiari delle vittime. I genitori della ragazza, lasciati senza sostegni psicologici, affrontano un dolore immenso senza alcun aiuto concreto. L’avvocato della famiglia ha evidenziato come questa mancanza rappresenti un problema grave e urgente da risolvere.
La testimonianza dell’avvocato pisani sui genitori di martina carbonaro
L’avvocato sergio pisani, legale dei genitori di martina carbonaro, ha preso posizione con fermezza per denunciare come lo stato abbia abbandonato la famiglia dopo la tragedia. Nel suo intervento ha puntato l’attenzione sul fatto che di fronte a una perdita così traumatica nessun genitore può mantenere un comportamento razionale o coerente. Pisani ha ricordato che “l’impatto emotivo di un evento simile provoca uno stato di shock molto profondo che altera la mente e porta a gesti o parole dettate dal dolore assoluto e dalla disperazione.”
La risposta pubblica e istituzionale
Secondo il legale, la risposta pubblica e istituzionale dovrebbe essere immediata perché lasciare soli questi genitori significa peggiorare ulteriormente una situazione già devastante. Ha sottolineato che la tutela umana e l’assistenza psicologica non possono mancare nel momento in cui una famiglia affronta una simile tragedia.
Le esigenze di sostegno psicologico immediato dopo un lutto traumatico
La perdita violenta di un figlio rappresenta una ferita insanabile che spesso porta a fasi di profondo sconforto e ritiro emotivo. In casi come quello di martina carbonaro, la sofferenza dei genitori va trattata con interventi rapidi e mirati per evitare isolamento o peggioramenti dello stato psichico. Il silenzio o la mancata assistenza rischiano di far cadere le vittime in uno stato di disperazione incontrollata, con conseguenze che possono coinvolgere anche la loro salute mentale.
L’avvocato pisani ha richiamato l’attenzione sulle risposte che dovrebbero essere garantite dallo stato: in particolare la presenza immediata di psicologi e operatori specializzati che possano offrire un appoggio concreto e umano. “Senza questo tipo di sostegno, chi subisce un lutto così brusco rischia di affrontare una solitudine insopportabile.”
Implicazioni etiche e sociali dell’abbandono delle famiglie colpite da drammi simili
La vicenda di afragola si inserisce nel dibattito più ampio sulla responsabilità delle istituzioni nel gestire il post-trauma delle famiglie colpite da eventi tragici. Lasciare una madre e un padre soli dopo un omicidio è considerato da molti un atto di grave negligenza istituzionale.
Questo abbandono non si limita a un problema individuale ma ha ripercussioni sul piano sociale. Una comunità che non offre aiuto concreto alle vittime indirette di un crimine rischia di alimentare ulteriormente la crisi sociale. Lo stato ha dunque il compito di intervenire tempestivamente per assicurare il recupero psicologico e la protezione umana delle famiglie.
La richiesta di un impegno reale
L’avvocato pisani ha chiuso ricordando che “il dolore dei genitori non può mai essere trascurato” e che resta indispensabile un impegno reale da parte delle autorità per evitare che situazioni drammatiche vadano ad aggiungersi a tragedie già stratificate.