Il bosco dei 100 passi a gaggiano, un’area verde simbolo di lotta alla mafia e inclusione sociale nel parco agricolo sud milano
Il bosco dei 100 passi a Gaggiano, simbolo di rinascita sociale e ambientale, promuove educazione e inclusione attraverso progetti agroecologici, coinvolgendo la comunità nella lotta contro la mafia.

Il Bosco dei 100 Passi a San Vito di Gaggiano è un'area verde simbolo di lotta alla mafia, trasformata da terreno confiscato in spazio di memoria, inclusione sociale e promozione dell'agroecologia, grazie a progetti comunitari e iniziative culturali. - Unita.tv
Nel cuore del parco agricolo sud milano sorge il bosco dei 100 passi, un’area verde trasformata da terreno incolto a spazio carico di significati. Situato nella frazione di san vito, comune di gaggiano, questo bosco riflette il contrasto tra passato oscuro e rinascita sociale e ambientale. Qui si intrecciano storie di mafia, impegno civico e progetti che promuovono l’educazione e l’agroecologia, coinvolgendo la comunità locale in un percorso di crescita e memoria.
La genesi del bosco dei 100 passi nel contesto di gaggiano
Il bosco dei 100 passi nasce su un terreno di circa sedici ettari che fino al 2005 era un prato incolto all’interno del parco agricolo sud milano. Quel terreno, a san vito di gaggiano, era sotto il controllo di interessi legati alla famiglia ciulla, nota per i legami con organizzazioni criminali. L’intenzione iniziale era di edificare appartamenti e uffici su quell’area. Il sequestro e la successiva confisca del terreno segnarono un punto di svolta. L’area passò sotto la gestione del comune di gaggiano e diventò un simbolo concreto della lotta alla mafia.
Una memoria vivente attraverso gli alberi
La piantumazione di alberi, portatori di nomi significativi come peppino impastato, i giudici falcone e borsellino, graziella campagna, oltre a personalità come giorgio e primo perdoncini e iqbal mashi, ha trasformato il bosco in un luogo di memoria. Dietro questa operazione c’è europ assistance, compagnia di assicurazioni che ha adottato la zona e reso possibile l’impianto arboreo. Il bosco acquisì così un ruolo ben preciso: custodire la memoria delle vittime della criminalità organizzata e restituire dignità a un territorio una volta sotto minaccia.
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Progetti sociali e agroecologici che animano il bosco
Sul terreno con radici così profonde è nato il “progetto 100 passi”, che coinvolge più realtà tra cui ases, la contina cooperativa sociale, l’associazione 100 cascine e il comune di gaggiano. Si tratta di un’iniziativa pensata per promuovere inclusione e formazione attraverso tirocini rivolti a persone svantaggiate. Inoltre è partito un esperimento di frutteto inusuale, area dedicata a coltivazioni poco comuni, che mira a valorizzare la biodiversità e le pratiche agricole sostenibili.
Resilienza nonostante le sfide
L’avvio dei lavori ha subito rallentamenti causati dalla pandemia e da intoppi burocratici, ostacoli non rari in progetti di questa natura. Il proseguimento di questo percorso ha comunque dimostrato una certa capacità di resilienza. Accanto alla coltivazione degli alberi si è avviata anche la produzione di miele con api posizionate direttamente nel bosco, segno di un’attività che guarda all’agroecologia. L’installazione di alveari consente di raccogliere miele integrando la produzione agricola con la tutela ambientale. In questo modo il bosco si appoggia a nuovi modelli di sostenibilità, diventando spazio di crescita per più dimensioni sociali e naturali.
Le operazioni di pulizia, manutenzione e eventi presso il bosco
La salute dell’area verde è mantenuta vivo da un lavoro costante che coinvolge associazioni, amministrazione comunale e cittadini. Durante il periodo più duro della pandemia l’accesso è stato parzialmente limitato e le attività si sono concentrate sull’irrigazione e su interventi di ordinaria manutenzione. I ritmi rallentati non hanno fermato l’impegno, con il comune di gaggiano e i partner che hanno preservato l’integrità dell’area.
Le “notti magiche” del 2024
Tra il 4 e l’8 giugno del 2024 si sono svolte al bosco alcune “notti magiche”, eventi culturali e ambientali rivolti a promuovere la consapevolezza ecologica e rafforzare legami sociali. Le manifestazioni hanno raccolto un buon numero di partecipanti, segnalando come l’area stia diventando luogo di ritrovo e di riflessione collettiva. Questi appuntamenti sono pensati per trascendere la semplice natura, insistere sull’aspetto umano e sociale dell’area e stimolare la comunità a una partecipazione fattiva.
Il bosco dei 100 passi nel contesto sociale e ambientale della regione
Questo spazio verde si inserisce nel più ampio parco agricolo sud milano, zona tutelata che tutela ambienti rurali e piccole comunità. Il bosco è un esempio concreto di gestione condivisa tra pubblico e privato, dove associazioni e istituzioni lavorano fianco a fianco. Questa forma di gestione ha favorito la nascita di pratiche di manutenzione partecipata, con cittadini che si impegnano nel mantenimento del verde. Il risultato ha migliorato non solo il decoro, ma ha creato un senso di responsabilità condivisa verso il territorio.
Un valore didattico e culturale
L’approccio adottato ha contribuito a valorizzare l’area come spazio non solo ambientale ma didattico. Le scuole e i gruppi sociali hanno iniziato a frequentare il bosco per attività di educazione ambientale, scoprendo un luogo che sta alle spalle di un impegno civile e culturale. Questo influisce positivamente sul sentimento di appartenenza delle persone e rafforza una cultura del rispetto del territorio, che non è solo naturale ma anche memoria collettiva.
Le criticità e le sfide da superare per il futuro del bosco
Il bosco dei 100 passi deve ancora affrontare delle difficoltà concrete. In particolare il progetto di inserimento lavorativo e formativo ha subito sospensioni dovute alla crisi pandemica e alle lentezze burocratiche. Questo ha rallentato il completamento del frutteto inusuale e limitato alcune attività legate al coinvolgimento diretto di persone in situazione di marginalità.
La questione dei finanziamenti
Un problema ulteriore è la necessità di garantire finanziamenti regolari per la gestione dell’area. Il comune di gaggiano ha potuto contare sull’impegno di europ assistance, che ha acquistato crediti di CO2 certificati dal bosco, fornendo così risorse economiche utili. Resta però essenziale assicurare una continuità di fondi per permettere interventi di manutenzione e sviluppare ulteriormente i progetti in corso. La stabilità economica è cruciale per trasformare l’area in un punto fermo nel tempo.
Reazioni ufficiali e coinvolgimento della comunità locale
Le istituzioni e le associazioni che operano nel bosco hanno espresso un forte interesse per la trasformazione dalla zona confiscata a luogo pubblico. Il comune di gaggiano sottolinea l’importanza dell’area come simbolo di contrasto alla mafia ma anche come spazio di coesione sociale e sostegno alle pratiche agricole sostenibili.
Anche i residenti partecipano attivamente agli eventi e collaborano alle attività di cura. Questo atteggiamento rafforza il legame col bosco e contribuisce a mantenere vive iniziative culturali e ambientali. I feedback raccolti indicano un crescente senso di appartenenza e responsabilità da parte della comunità. Così l’area verde diviene punto di riferimento non solo per la natura ma per il capitale umano che ruota attorno a essa.