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Il baskin arriva ad arese con una partita dimostrativa nella scuola media silvio pellico

Ad Arese, una partita dimostrativa di baskin ha unito atleti con e senza disabilità, promuovendo inclusività e l’obiettivo di rendere questo sport accessibile nella comunità locale.

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Ad Arese è stata organizzata una partita dimostrativa di baskin, sport inclusivo che unisce atleti con e senza disabilità, con l’obiettivo di promuovere l’inclusione sociale e diffondere questa disciplina nel territorio. - Unita.tv

Una nuova forma di sport inclusivo è sbarcata ad Arese con una partita dimostrativa di baskin, disciplina che unisce atleti con e senza disabilità in un unico gioco. L’evento ha preso luogo nella palestra della scuola media Silvio Pellico e ha coinvolto studenti locali assieme alla squadra baskin junior di Corsico. L’obiettivo è far crescere questa pratica sportiva nel territorio e promuovere maggior inclusività nella comunità.

Organizzazione dell’evento e le finalità del baskin a arese

La partita dimostrativa è stata organizzata dall’istituto comprensivo Europa Unita insieme al Gso don Bosco di Arese e alla squadra baskin junior del Basket di Corsico. Questi enti hanno lavorato insieme per presentare una disciplina sportiva che abbina atleti con diverse abilità in un contesto di gioco unico. Il baskin, definito come “basket senza barriere”, mira a superare i limiti della pallacanestro tradizionale e a offrire a tutti la possibilità di partecipare attivamente.

Entusiasmo e impegno delle realtà coinvolte

L’entusiasmo dei ragazzi coinvolti, la dedizione della scuola e l’impegno della società sportiva hanno creato una base concreta per la diffusione del baskin ad Arese. I promotori invitano le istituzioni locali, le famiglie e le associazioni a sostenere questa esperienza, considerando ogni canestro come “un passo verso una comunità più aperta e attenta alle diversità”. Il progetto potrebbe portare Arese a rientrare tra i pochi comuni italiani ad aver adottato stabilmente questo sport.

La partita e la partecipazione di studenti e atleti con disabilità

Sul parquet si sono affrontate due squadre miste: dieci studenti della scuola media Silvio Pellico, già iscritti nella squadra di basket locale, e quattordici atleti con disabilità provenienti dal Basket di Corsico. Il confronto è stato pensato per mettere insieme diverse capacità fisiche e tecniche, valorizzando il contributo di tutte le persone in campo.

Gli organizzatori hanno osservato come i ragazzi si siano adattati alle esigenze della squadra, cercando un equilibrio tra la voglia di mostrare le proprie abilità e la necessità di integrarsi con compagni che avevano un modo differente di muoversi e giocare. Questa esperienza pratica ha rappresentato “un momento di grande confronto e apprendimento reciproco”, con l’obiettivo di far crescere la consapevolezza sull’importanza di uno sport accessibile a tutti.

Prospettive per il futuro del baskin ad arese

L’evento ha segnato un possibile avvio per la diffusione del baskin in modo stabile ad Arese. Gli organizzatori sperano che questa dimostrazione contribuisca a far nascere un gruppo permanente e sia solo uno dei primi passi verso un progetto più ampio di inclusione sportiva nella città. Il sostegno delle autorità locali e della comunità sarà fondamentale per trasformare l’iniziativa in un’attività regolare.

Sport come opportunità e cultura

Il basket senza barriere, già presente in diverse realtà italiane, può rappresentare un’opportunità per molte famiglie e adolescenti che cercano uno spazio sportivo dove sentirsi accettati e protagonisti. Portare il baskin nei comuni italiani significa promuovere una cultura dello sport umana e rispettosa delle differenze, ma anche ampliare le occasioni di socialità e confronto.

Arese, con questa prima partita dimostrativa, si mette sulla strada di un cambiamento che coinvolge non solo lo sport, ma l’intera società. Le prossime mosse faranno capire quanto questa scommessa potrà consolidarsi e trovare radici profonde nel tessuto cittadino.