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Il bar confiscato alla mafia a pioltello diventa centro sociale intitolato a giuseppe di matteo

Un bar confiscato a Pioltello diventa un centro di aggregazione sociale, dedicato a Giuseppe Di Matteo, offrendo corsi di lingua e attività per donne e bambini, promuovendo legalità e inclusione.

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A Pioltello, un bar confiscato alla mafia è stato ristrutturato e trasformato in un centro sociale dedicato a Giuseppe Di Matteo, offrendo corsi e attività per promuovere legalità, inclusione e contrastare la marginalizzazione nel quartiere. - Unita.tv

Nel cuore di pioltello, un locale una volta nelle mani della criminalità organizzata ha cambiato volto. Il bar confiscato in piazza Garibaldi è stato ristrutturato dal Comune e affidato a due realtà locali impegnate nel sociale. La struttura, ora dedicata a Giuseppe Di Matteo, il piccolo ucciso dalla mafia, ospita corsi di lingua italiana e doposcuola per ragazzi, con l’obiettivo di riportare legalità e aggregazione in un quartiere segnato da un passato difficile.

Dalle mani della mafia ad un presidio di legalità

L’ex bar, prima conosciuto come punto di incontro della malavita, era utilizzato anche come lavanderia per denaro sporco. L’amministrazione comunale di pioltello ha investito nella sua ristrutturazione trasformandolo in un open space di circa 130 metri quadrati. Lo spazio è stato affidato per un decennio a due gruppi che già operano nel quartiere con progetti educativi e sociali. L’intervento ha segnato un passaggio netto, convertendo uno spazio simbolo del crimine in un luogo dedicato a educazione e comunità.

Un progetto contro la marginalizzazione

Il progetto ricopre una funzione cruciale nel contrastare la marginalizzazione del quartiere. Il Comune ha promosso un bando pubblico per selezionare i progetti migliori destinati a riutilizzare immobili sottratti alle associazioni criminali. A vincere è stata la proposta che includeva un’ampia apertura alla cittadinanza, senza limitare l’accesso ai soli residenti di pioltello. La scelta punta a costruire un presidio vivace e inclusivo, capace di coinvolgere un pubblico ampio in iniziative di formazione e aggregazione.

Attività e obiettivi per il quartiere

Il centro ospita ora attività dedicate principalmente a donne e bambini. Tra le iniziative previste, ci sono corsi di lingua italiana rivolti a ragazzi, che facilitano l’inserimento scolastico e sociale. Sono previsti anche momenti di riflessione e confronto su temi rilevanti per la vita quotidiana delle famiglie del quartiere, come la gestione dei condomini e la raccolta differenziata dei rifiuti. Questi argomenti, spesso trascurati, possono fare la differenza nel migliorare la qualità della vita locale.

Volontari e empowerment

I volontari che gestiscono il centro dispongono di un tempo adeguato per strutturare i progetti e consolidare le attività. L’obiettivo è creare un luogo che non sia solo punto di assistenza, ma anche spazio di empowerment e inclusione. La provenienza da un luogo confiscato alla mafia dà valore simbolico al lavoro svolto. Qui, la memoria di giuseppe di matteo si lega a proposte concrete per il futuro del quartiere.

Partecipazione istituzionale e collaborazione con associazioni antimafia

La cerimonia di intitolazione del bar a giuseppe di matteo ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti istituzionali e delle associazioni antimafia. Tra loro, il preside dell’istituto comprensivo “Iqbal Masih“, autorità religiose e componenti di Libera Martesana e Rete antimafie Martesana. Ha preso parte anche Fabio Bottero, coordinatore per la Lombardia di Avviso pubblico, e un assessore del Comune di Milano con delega all’edilizia pubblica.

Questi interventi ribadiscono come la lotta contro la mafia passi dall’impegno quotidiano. La presenza delle associazioni, impegnate sul territorio, si integra con l’azione degli enti locali per rispondere alle esigenze della comunità. Il lavoro condiviso valorizza spazi sottratti alla criminalità, trasformandoli in punti di aggregazione e di formazione.

Altri immobili confiscati al crimine nella zona

Il bar confiscato non è l’unico immobile sottratto a organizzazioni criminali in questa zona della Lombardia. Il Comune di pioltello gestisce anche tre appartamenti, recuperati da usurai e altri delinquenti. Uno di questi immobili era stato ottenuto da un milanese che esercitava attività estorsive e usura.

Rigenerazione e inclusione sociale

La riappropriazione e la destinazione sociale di questi spazi rappresentano un segnale concreto di come le istituzioni vogliano ridare dignità e valore a luoghi segnati da attività illecite. I progetti che si realizzano all’interno di questi immobili sono pensati per favorire l’inserimento sociale e combattere le condizioni che favoriscono il crimine. In questo modo, si muove un passo che coinvolge non solo controllo e repressione, ma anche rigenerazione dei tessuti urbani e sociali.