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Il 40% dei carabinieri ha più di 50 anni: l’allarme sul futuro dell’arma e la carenza di personale

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Il sindacato Sim lancia l’allarme sull’invecchiamento dei Carabinieri in Italia e sulla grave mancanza di organico. Tra pensionamenti imminenti e turni pesanti, il rischio è una forza sempre più sfiancata.

Un esercito che invecchia: il 40% dei carabinieri ha oltre 50 anni

In Italia i Carabinieri sono circa 116.000, ma quasi la metà di loro – oltre 46 mila – ha un’età compresa tra i 50 e i 60 anni. A dirlo è il Sim, il sindacato italiano militari carabinieri, che punta i riflettori su un problema serio: nei prossimi dieci anni andranno in pensione circa 40 mila militari per raggiunti limiti d’età.

Il segretario nazionale Antonio Serpi spiega che questo scenario mette a rischio la capacità operativa dell’Arma. Non è solo una questione numerica, ma anche di esperienza e capacità di risposta sul campo.

Quando l’esperienza pesa troppo: il caso del brigadiere carlo legrottaglie

La notizia della morte del brigadiere capo Carlo Legrottaglie, ucciso in uno scontro a fuoco nel Brindisino proprio oggi, rende ancora più urgente la questione. Legrottaglie rappresentava quella fascia di Carabinieri “Anziani” ma ancora attivi sul territorio, spesso impegnati in servizi rischiosi.

Serpi sottolinea come molti colleghi scelgano comunque di restare “in strada”, nonostante le difficoltà fisiche e psicologiche legate all’età avanzata.

Organico sotto zero: mancano almeno 12 mila carabinieri

Il comandante generale Salvatore Luongo aveva già segnalato tre mesi fa alla commissione Difesa che l’Arma è sotto organico per almeno 12 mila unità. Per tamponare questa emergenza ha chiesto l’arruolamento degli ausiliari, cioè i cosiddetti “carabinieri della riserva volontaria”.

Questa soluzione però è solo un palliativo temporaneo in attesa del maxi-concorso da 4.900 posti partito due giorni fa. Servirà tempo prima che le nuove leve possano davvero entrare in servizio.

Ausiliari per mansioni leggere: una soluzione temporanea ma necessaria

Secondo Serpi gli ausiliari potrebbero aiutare a svolgere compiti meno impegnativi fisicamente, liberando così personale esperto per attività più delicate o rischiose.

Ma resta il fatto che “la coperta è sempre più corta”, dice il sindacalista, soprattutto nelle regioni meridionali come la Puglia dove trasferirsi richiede decenni di servizio altrove.

Anche la polizia affronta lo stesso problema dell’invecchiamento

Non solo i Carabinieri sono alle prese con questo trend preoccupante. Anche la polizia di Stato mostra dati simili sull’età media del personale.

Secondo gli ultimi dati del Viminale, solo il 7% degli agenti ha meno di 25 anni; quasi il 35% si trova nella fascia tra i 45 e i 54 anni; mentre oltre il 20% supera i 54 anni. Questo significa che anche qui molti operatori stanno andando verso la pensione o sono vicini al limite d’età.

Le carenze organiche nella polizia superano le diecimila unità

Al termine del 2023 mancavano all’appello circa 10.271 agenti nella polizia italiana, pari al 9% della dotazione prevista dalla legge. Una situazione simile a quella dei Carabinieri che mette sotto pressione entrambi i corpi dello Stato impegnati nella sicurezza pubblica.


Cosa succederà nei prossimi anni?

Il quadro tracciato dal Sim e dai vertici delle forze dell’ordine indica una sfida enorme da affrontare subito: ringiovanire le fila senza perdere esperienza né capacità operative.

I concorsi appena avviati rappresentano un passo importante ma non risolveranno tutto nell’immediato futuro.

Nel frattempo resta alta l’attenzione sulle condizioni lavorative degli operatori più anziani come Carlo Legrottaglie, simbolo di dedizione fino all’ultimo giorno sul campo.

Written by
Giulia Rinaldi

Giulia Rinaldi osserva il mondo con occhio critico e mente curiosa. Blogger fuori dagli schemi, scrive di cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile personale e tagliente, mescolando analisi e sensibilità in ogni articolo. Il suo obiettivo? Dare voce a ciò che spesso passa inosservato.

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