
La compagnia i sotterraneo presenta "dance me to the end of the world", una camminata performativa di quattro ore nelle periferie di Milano sud che unisce teatro, riflessione e partecipazione diretta, trasformando lo spazio urbano in palcoscenico. - Unita.tv
La compagnia i sotterraneo torna a proporre una performance ambientata nelle strade di milano sud, tra corvetto e porto di mare, con un progetto teatrale che unisce camminata e azione scenica. “dance me to the end of the world” prende spunto da una visione critica della città contemporanea e della vita nelle periferie, in un percorso lungo quattro ore che mescola riflessione e partecipazione diretta. L’iniziativa si svolge nel quadro del bando europeo “unlock the city!” promosso dal piccolo teatro, un progetto che concepisce le strade come scenari vivi per esperienze artistiche condivise.
Un teatro di strada tra post-moderno e realtà urbana di milano sud
i sotterraneo si sono da sempre distinti per uno stile capace di attraversare i confini del post-moderno e trasformare il teatro in un esercizio di lettura della realtà. Questa volta scelgono un’ambientazione decisamente reale, anzi geografica e sociale: le periferie di milano sud, zone spesso ignorate o rappresentate attraverso stereotipi. Nel cuore di corvetto e porto di mare si incontrano problemi quotidiani come la carenza di servizi pubblici, spesso denunciata dai residenti, e una mobilità difficoltosa che smentisce il concetto di “città a quindici minuti”. La performance si propone quindi di indagare questi luoghi senza mitizzazioni, ma con uno sguardo che intreccia ironia, sensibilità e attenzione concreta, attraverso azioni che si svolgono proprio nelle strade e nelle piazze del quartiere. Questa scelta di rendere spazio pubblico e urbano teatro attivo riflette la volontà di creare un dialogo diretto con chi vive l’ambiente ogni giorno.
La struttura della performance e il coinvolgimento del pubblico
“dance me to the end of the world” si presenta come una camminata performativa con durata di circa quattro ore, ma tra pause e momenti di ristoro che favoriscono la socializzazione e la riflessione. La partenza è prevista presso la piscina di via mincio 13, da dove i partecipanti vengono guidati in un percorso flessibile. Il progetto permette ai partecipanti di scegliere tra seguire un sentiero suggerito o lasciarsi andare a un training di esercizi ludici, pensati per trasformare chi prende parte in “esperto del quotidiano”. Il libro scritto dai sotterraneo per l’occasione elenca trenta esercizi performativi, strumenti attraverso cui sperimentare una nuova lettura del contesto urbano, invitando a trasformare lo spazio della città in palcoscenico. Questa metodologia contribuisce a rovesciare i punti di vista abituali, mettendo al centro la dimensione collettiva e il gioco teatrale, ma senza rinunciare a una profondità riflessiva.
La collaborazione e il cast nella nuova produzione
La performance nasce dall’unione tra i sotterraneo e il politecnico di milano, un connubio che sostiene la ricerca artistica e la sperimentazione in ambito teatrale. Il collettivo, composto da sara bonaventura, daniele villa e claudio cirri – che è anche interprete – si avvale della partecipazione di lorenza guerrini, daniele pennati e degli allievi della scuola di teatro luca ronconi. Il cast numeroso permette di muoversi con dinamiche fluide lungo i quartieri interessati, dando vita a un’esperienza collettiva calibrata tra narrazione e azione fisica. Il valore del gruppo e della condivisione in scena emerge con chiarezza, mentre la scrittura collettiva garantisce un’opera coerente e densa di sensibilità. i sotterraneo sono artisti riconosciuti, già premiati con l’ubù nel 2019 per “overload”, e godono di un rapporto consolidato con il piccolo teatro, diretto da claudio longhi.
Il progetto editoriale e la dimensione estesa della performance
Al centro del progetto c’è anche la pubblicazione di un manuale che accompagna la performance, con l’obiettivo di prolungare la presenza del lavoro al di là della sua durata effettiva. Il libro omonimo contiene gli esercizi pensati per trasformare la percezione degli spazi, e intende rimanere come risorsa per chi desidera ripercorrere il quartiere in modo attivo, esplorando le vie con gli occhi del teatro. Questa scelta evidenzia l’intenzione del collettivo di impegnarsi in un’operazione duratura, oltre il fugace passaggio della performance. Nel finale dello spettacolo si svolge un dj-set che mescola selezione musicale e momento scenico, dando spazio all’interazione informale tra artisti e pubblico prima della fine dell’esperienza. L’appuntamento con “dance me to the end of the world” ha luogo solo oggi e domani con partenza alle 17, secondo le informazioni comunicate dal piccolo teatro.
i sotterraneo scelgono ancora una volta di mettersi in gioco tra le strade della città, confrontandosi con la realtà e con le sue contraddizioni, in un lavoro che intreccia cultura popolare e ricerca teatrale. Il percorso proposto invita a camminare, guardare, partecipare, per scoprire la periferia da un punto di vista diverso, e sperimentare il tempo condiviso del teatro lungo le vie di milano sud.