Un’indagine Cisl su 3.571 iscritti under 35 svela cosa conta davvero per chi entra nel mondo del lavoro
La Cisl Lombardia ha ascoltato oltre tremila giovani iscritti, con un’età media poco sopra i 30 anni, per capire come vedono il lavoro oggi. Il campione è variegato: quasi un quarto ha meno di 27 anni, più del 40% è laureato, il 55% sono donne e quasi il 9% ha origini straniere.
Il risultato? Per loro lo Stipendio resta importante ma non basta più. Quello che cercano è un equilibrio vero tra lavoro e tempo libero, e un ambiente di lavoro dove si sentano rispettati e valorizzati.
Il lavoro come equilibrio tra vita privata e professionale: oltre il mito dello stipendio alto
Secondo i giovani intervistati dalla Cisl, lo stipendio è ancora la prima cosa che rende attrattivo un lavoro. Ma subito dopo arrivano altri fattori decisivi: poter gestire bene il proprio tempo tra lavoro e vita privata e lavorare in un clima aziendale positivo.
Questo significa che i ragazzi non vogliono solo guadagnare bene ma anche sentirsi bene mentre lavorano. Vogliono evitare stress inutili e orari impossibili.
Il posto fisso? un mito superato ma la stabilità resta una priorità
Il segretario generale della Cisl Lombardia Fabio Nava spiega che le nuove generazioni hanno smesso di inseguire il “posto fisso” come unico obiettivo. Però questo non vuol dire che rinuncino alla sicurezza o a un impegno serio nel loro lavoro.
“I giovani cercano un lavoro che li rispetti, li valorizzi, che lasci spazio alla vita”, dice Nava.
Questa frase riassume bene la voglia di dignità professionale senza dover accettare condizioni precarie o sfruttamento mascherato da tirocini infiniti o straordinari non pagati.
Precariato e disparità di genere restano ostacoli concreti
Nonostante questa nuova mentalità, permangono problemi importanti come la precarietà diffusa nei contratti di lavoro e le differenze tra uomini e donne sul posto di lavoro. Anche i salari bassi continuano a essere una barriera reale per chi vuole costruirsi una famiglia o semplicemente pensare al futuro con serenità.
Giovani con progetti veri: famiglia e futuro sono ancora sogni da realizzare
Contrariamente a qualche luogo comune, i giovani lombardi non hanno abbandonato l’idea di mettere su famiglia o avere figli. Il problema è che spesso devono rimandare questi progetti perché le condizioni economiche o lavorative non glielo permettono.
Fabio Nava sottolinea:
“Non vogliono paghette ma dignità; ambiscono a costruirsi un futuro stabile”.
Questa frase mette in luce quanto sia importante offrire ai giovani opportunità concrete per crescere professionalmente senza dover rinunciare alle proprie passioni o ai propri desideri personali.
Cisl Lombardia si mette in gioco per cambiare le cose insieme ai giovani
L’indagine nasce proprio dall’esigenza del sindacato di capire meglio cosa serve oggi alle nuove generazioni nel mondo del lavoro. Non si tratta solo di ascoltare ma anche di agire insieme a loro per migliorare le condizioni lavorative.
Fabio Nava conclude:
“Vogliamo fare sindacato con i giovani, non solo per loro”.
Questo approccio punta a creare spazi dove i ragazzi possano esprimersi liberamente e trovare soluzioni condivise ai problemi del precariato, della disparità salariale e della conciliazione tra vita privata e professionale.
In sintesi l’indagine della Cisl Lombardia ci racconta una generazione giovane che vuole molto più di uno stipendio alto: cerca rispetto, stabilità vera senza compromessi sulla qualità della vita. E soprattutto vuole essere protagonista attiva del proprio futuro lavorativo ed esistenziale.
Ultimo aggiornamento il 13 Giugno 2025 da Davide Galli