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Grande partecipazione alla partita più bella del mondo per ragazzi guariti da tumori pediatrici a Canale

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La partita più bella del mondo, evento sportivo dedicato a giovani provenienti dai centri di oncoematologia pediatrica italiani, si è svolta anche quest’anno a Canale, in provincia di Cuneo. Sei squadre miste di ragazzi e ragazze, tutti ex pazienti oncologici, si sono sfidate in campo per celebrare la ripresa e il valore dello sport come strumento di crescita e speranza. La manifestazione ha coinvolto le strutture più importanti del paese, confermandosi un appuntamento atteso e significativo per chi ha vissuto la malattia e per le comunità che li sostengono.

La partecipazione delle diverse regioni e i centri coinvolti

A Canale si sono affrontate sei squadre composte da giovani provenienti dai principali centri pediatrici di cura oncologica in Italia. Tra loro figurano i ragazzi del Regina Margherita di Torino, del Gaslini di Genova, del Bambin Gesù di Roma, di Santa Chiara a Pisa, del Sant’Orsola di Bologna e del Gaspare Rodolico di Catania. Questa presenza ampia dimostra la diffusione dell’iniziativa su scala nazionale e l’importanza di mantenere vivo il legame tra strutture mediche e recupero psico-fisico dei giovani pazienti.

Un significato che va oltre il risultato

Le squadre miste hanno giocato partite vibranti, che hanno avuto un significato che va oltre il risultato sportivo. Ogni atleta in campo ha portato con sé un percorso personale complesso, segnato dalla lotta contro malattie gravi. La condivisione della sfida sportiva ha rappresentato un modo per ritrovare energie e fiducia. La manifestazione è organizzata da UGI – Unione Genitori Italiani Odv di Torino – che da anni si impegna a sostenere i bambini e ragazzi affetti da patologie oncologiche con iniziative specifiche.

Il ruolo del live talk e i protagonisti dell’incontro

Nel pomeriggio della giornata, ha preso spazio un live talk dal titolo “Vivere il presente”. L’incontro, condotto dallo scrittore torinese Luca Bianchini, ha visto dialogare alcune personalità di rilievo dello sport e dello spettacolo. Tra gli ospiti, Stefania Belmondo, ex campionessa olimpica di sci di fondo, il portiere di calcio Mattia Perin e Mattia “Spiderman” Villardita, ragazzo diventato noto per la conquista di sfide sportive nonostante la disabilità.

Storie di resilienza e passione

Questo momento di confronto ha permesso di raccontare storie di resilienza e di passione, mettendo in luce l’importanza di vivere ogni giorno con consapevolezza e senza paura. Le testimonianze degli ospiti hanno sottolineato il valore del presente, specialmente per chi ha affrontato malattie e ha saputo rialzarsi. Il talk si è inserito nelle attività della giornata come un’occasione di riflessione aperta, insieme alla festa sportiva vera e propria.

La partita conclusiva con artisti e ex calciatori

Il punto più atteso della giornata è stato il gran finale con la quinta edizione della partita più bella del mondo. In questa sfida hanno giocato artisti, rappresentanti delle istituzioni, personaggi pubblici, musicisti e alcuni ex calciatori celebrati. Questa formula ha permesso di fondere sport e cultura in un’unica esperienza, capace di coinvolgere diversi settori sociali e attirare l’attenzione sul tema della salute dei più giovani.

Solidarietà e sport

La partita ha avuto momenti intensi e spettacoli, seguite da un pubblico attento e partecipativo. Quest’evento simbolico ha rilanciato l’idea che la pratica sportiva può diventare tramite per la solidarietà e per testimoniare vicinanza a chi ha vissuto condizioni difficili, con l’intento di stimolare energie positive. La presenza di volti noti ha contribuito a valorizzare ulteriormente la manifestazione.

Il valore dello sport nella salute e nella prevenzione pediatrica

Il professor Enrico Pira, presidente di UGI, ha ribadito il valore di questo momento. Per lui, non si tratta solo di un evento sportivo, ma di un’occasione che rappresenta un momento fondamentale nella vita di tanti bambini e adolescenti colpiti da tumori. Lo sport aiuta nella crescita, nella socializzazione e crea un clima di speranza che accompagna il percorso di guarigione.

L’obiettivo di estendere l’iniziativa

Franca Fagioli, direttrice del Dipartimento di Patologia e Cura del Bambino dell’Ospedale Pediatrico Regina Margherita di Torino, ha evidenziato l’obiettivo di estendere questa iniziativa a tutti i 50 centri oncologici pediatrici italiani. Fagioli ha sottolineato che lo sport, insieme a un’alimentazione equilibrata e alla lotta al fumo, svolge un ruolo importante nella promozione della salute e nella prevenzione. Il torneo si pone così come uno spazio dove unire divertimento e messaggi di cura, rivolti anche a chi è ancora in terapia.

La partita più bella del mondo conferma anche nel 2025 l’impegno di medici, famiglie e associazioni nel dare voce a chi ha vissuto esperienze di malattia gravi e si impegna a guardare avanti, nella normalità di uno sport che unisce e incita a vivere con forza.

Written by
Giulia Rinaldi

Giulia Rinaldi osserva il mondo con occhio critico e mente curiosa. Blogger fuori dagli schemi, scrive di cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile personale e tagliente, mescolando analisi e sensibilità in ogni articolo. Il suo obiettivo? Dare voce a ciò che spesso passa inosservato.

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