Grande funzione urbana San siro a Milano, il documento di fattibilità esamina il nuovo stadio e la riqualificazione dell’area
Il progetto di rinnovamento dell’area di San Siro, presentato da Milan e Inter, prevede un nuovo stadio da 71.500 posti e richiede integrazioni su verde urbano, costi e tempistiche.

Il progetto di rinnovamento di San Siro, promosso da Milan e Inter, avanza ma deve ancora superare criticità legate a verde urbano, vincoli storici, costi e tempi, con il confronto tra enti ancora aperto prima del via libera definitivo. - Unita.tv
Il progetto di rinnovamento dell’area di san siro, presentato da milan e inter, continua a muovere passi importanti verso una possibile realizzazione. Il documento di fattibilità delle alternative progettuali , analizzato dalla conferenza di servizi preliminare, ha raccolto osservazioni e prescrizioni fondamentali da parte degli enti coinvolti. Il nuovo stadio da 71.500 posti, la parziale demolizione del Meazza e la larga riqualificazione urbana sono racchiusi in un investimento da oltre un miliardo di euro. Ma il cammino verso il sì definitivo non è ancora completo, anzi, emergono punti critici e richieste di integrazione precise da parte di comune, regione e sovrintendenza.
La conferenza di servizi e la valutazione del documento di fattibilità
L’11 marzo 2025 milan e inter hanno consegnato il documento di fattibilità sullo sviluppo della grande funzione urbana per san siro. Questo documento, valutato nella conferenza di servizi preliminare, è lungo 94 pagine e raccoglie i pareri di tutti gli enti coinvolti, dal comune di milano alla regione lombardia, fino alla sovrintendenza ai beni culturali. Paola riganti, direttore del settore rigenerazione urbana di palazzo marino, ha siglato un allegato che sintetizza paletti stringenti per le società sportive.
Il documento premia l’alternativa 3 del piano presentato dai club, quella che prevede la costruzione del nuovo stadio e la rifunzionalizzazione parziale del vecchio meazza. Viene considerata la soluzione più vantaggiosa rispetto al solo restauro dello stadio attuale o al mantenimento dello status quo. Ma nella pratica, la conferenza ha richiesto a milan e inter di rivedere alcune parti del progetto, con richieste di maggior dettaglio e modifiche su aspetti centrali come le aree verdi, la tempistica dei lavori e i costi.
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Le riserve sul verde urbano e la rigenerazione ambientale
Tra le prescrizioni più rilevanti, spicca la questione delle aree verdi. La delibera comunale del 2023 indicava che almeno il 50% dell’area destinata alla riqualificazione doveva essere coperta da verde. Nel progetto dei club, quel valore è raggiunto considerando superfici su podi, tetti e terrazze. Ma la direzione rigenerazione urbana puntualizza che occorre aumentare la superficie effettivamente permeabile al suolo. Servirebbe estendere il verde anche alle zone ovest, vicino al nuovo impianto, attualmente densamente abitato, oltre alla parte est confinante con l’ex trotto.
Questa indicazione nasce dalla necessità di garantire una gestione efficace delle acque piovane e un maggior benessere per i residenti. Il verde verticale o pensile può integrare, ma non sostituire la superficie di terreno permeabile. Senza un’estensione dell’area verde disponibile a terra, l’intervento potrebbe creare squilibri ambientali. In pratica, il progetto dovrà dimostrare di riuscire a conservare un rapporto naturale con l’ambiente circostante, in particolare nelle porzioni abitate, senza sacrificare la qualità degli spazi urbani.
Le criticità relative alla demolizione e ai tempi dei lavori
La demolizione parziale del meazza è un altro nodo importante. Nella proposta di milan e inter, il secondo anello nella parte fra curva sud e tribuna arancio resterà, mentre il resto sarà demolito dopo il completamento del nuovo stadio. Le tempistiche sono fissate dal 2031 al 2035 e il documento comunale esige che vengano rispettate rigorosamente.
Sul costo e la sostenibilità economica, il documento preliminare non indica alcuni dettagli fondamentali. Mancano informazioni precise su quanto si spenderà per la costruzione e per gli oneri urbanistici, così come sui costi legati alla demolizione e alla bonifica dei terreni. Questi elementi dovranno essere aggiunti dai club, pena un possibile rallentamento dell’intero iter.
I numeri messi in campo superano il miliardo di euro, ma senza trasparenza e piani finanziari completi sarà complicato procedere. L’impatto temporale riguarda anche le attività nell’area, visto che i cantieri si estenderanno per circa quattro anni e richiederanno collaborazioni dettagliate con le istituzioni locali.
La posizione della regione lombardia sulla componente commerciale
Lombardia, rappresentata in conferenza di servizi, si mostra cauta, soprattutto sul fronte commerciale. Milan e inter hanno previsto funzioni legate a negozi e punti vendita, ma non hanno definito con chiarezza le dimensioni dello store dedicato ai prodotti delle due squadre. Questo lascia aperte molte questioni legate all’impatto sul commercio locale e sulla viabilità.
Da parte della regione si richiede quindi un chiarimento più esplicito sulle superfici di vendita e un approfondimento sulle ricadute economiche nel quartiere e in città. Si tratta di uno snodo importante perché la presenza di attività commerciali potrebbe cambiare sensibilmente il tessuto urbano attorno al nuovo stadio e agli spazi di san siro.
Il ruolo della sovrintendenza e il vincolo sul secondo anello del meazza
La sovrintendenza ha marcato con forza la necessità di rispettare una data simbolica: il 10 novembre 2025. Questo giorno rappresenta il compimento ufficiale del secondo anello del meazza, secondo i documenti di palazzo marino. Di conseguenza, il vincolo sul patrimonio storico sarà applicato a partire da quella data.
Questa posizione conferma quanto comunicato dal comune, ma è contestata dal comitato si meazza, che sottolinea come alcune partite disputate prima di quel 10 novembre siano state giocate in un periodo di collaudo e non di piena attività ufficiale. Il presidente del comitato, luigi corbani, ha sgombrato il campo da verifiche aggiuntive, puntando il dito contro l’avvocatura comunale per l’interpretazione data.
La sovrintendenza ha anche chiesto modifiche al progetto, tra cui il rifiuto di una torre-hotel che avrebbe dovuto sorgere davanti alle nuove terme de montel, mostrando attenzione alle componenti architettoniche e paesaggistiche del contesto.
Tempi e condizioni per l’acquisto del terreno e i prossimi passi
Il via libera definitivo per il progetto passa anche dall’acquisto del terreno da parte di milan e inter. Entrambe le società hanno fissato obiettivi precisi per concludere la cessione entro fine luglio 2025. Per questa ragione, il comune di milano ha posto come termine il 30 giugno per dichiarare l’interesse pubblico sull’intervento.
Il passaggio che segue sarà la conferenza di servizi decisoria che, se positiva, potrà aprire la strada agli iter autorizzativi finali. Milan e inter dovranno aggiornare il loro piano, tenendo conto delle richieste avanzate da comune, regione e sovrintendenza. Solo dopo il deposito di questi aggiornamenti, la pratica riprenderà quota per arrivare alla realizzazione delle opere.
Il nodo dei tempi è stretto, ma la volontà di entrambi i club di procedere sembra decisa. Nel frattempo, il confronto istituzionale continua a essere serrato e centrato su aspetti precisi come verde, vincoli storici, costi e impatto commerciale. Sul futuro di san siro si gioca una partita che coinvolge più livelli, tra patrimonio culturale e sviluppo sportivo.