Governo presenta nuovo decreto sul federalismo fiscale: Lombardia spinge per autonomie reali e risorse proprie
Il governo avvia un decreto sul federalismo fiscale, ma la Lombardia, guidata da Attilio Fontana, chiede riforme più incisive per garantire autonomia e gestione diretta delle risorse locali.

Il governo ha presentato un decreto per un federalismo fiscale più incisivo, ma la Lombardia, guidata da Fontana, chiede riforme più concrete e autonomia finanziaria reale per le regioni. - Unita.tv
Il governo ha messo sul tavolo un decreto legislativo destinato a segnare l’avvio di un percorso verso un federalismo fiscale più incisivo. La regione Lombardia, con il presidente Attilio Fontana in prima linea, osserva però che il testo attuale rappresenta solo un primo passo e accende il dibattito sulla necessità di un cambio di passo nel riconoscimento delle autonomie. Nei prossimi mesi questa tematica potrebbe tornare al centro del confronto politico, viste le richieste che arrivano da più parti del territorio italiano per una riforma più corposa e adeguata alle norme costituzionali.
Il contesto del decreto legislativo e la posizione della lombardia
L’ultimo decreto del governo, presentato nei giorni scorsi, vuole riportare il tema del federalismo fiscale alla ribalta, ma non convince del tutto le regioni più popolose e ricche come la Lombardia. Il presidente Fontana ha sottolineato che si tratta soprattutto di un punto di partenza, aprendo la strada a successive revisioni più corpose. Secondo lui, il decreto deve garantirsi l’equilibrio con la Corte Costituzionale, che più volte ha evidenziato la necessità di rispettare i principi fondamentali di autonomia fiscale. I dubbi riguardano soprattutto la reale autonomia di entrata, cioè la capacità degli enti locali di gestire risorse proprie senza dipendere da trasferimenti statali.
La Lombardia, insieme ad altre regioni importanti, ha chiesto più volte un “scatto culturale” da parte dello Stato, un cambio di mentalità nei confronti della decentralizzazione fiscale. Fontana ha ribadito questa posizione a Venezia durante il festival delle Regioni, dove il tema della finanza regionale è tornato centrale nel dibattito pubblico. Qui ha evidenziato che il decreto così com’è rischia di rimanere un testo formale, senza un’effettiva trasformazione pratica.
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Il festival delle Regioni come momento chiave per il dibattito sul federalismo fiscale
Il festival delle Regioni di Venezia è diventato un luogo importante per confrontare idee sul futuro finanziario delle autonomie locali. Il presidente della Lombardia ha scelto questo palcoscenico per ribadire la sua posizione sulle necessità reali degli enti territoriali. Il talk dedicato al “Federalismo fiscale: il futuro della finanza regionale” ha visto la partecipazione di numerosi esperti e rappresentanti istituzionali, tutti concordi sulla necessità di una riforma più concreta delle risorse degli enti locali.
Non a caso, Fontana ha sollecitato un impegno del governo a procedere oltre le semplici dichiarazioni. Ha chiesto che le norme già approvate vengano finalmente messe in pratica per garantire una distribuzione più equa e certa delle risorse. Questi interventi dovrebbero permettere ai comuni e alle regioni di gestire in autonomia i fondi necessari per offrire servizi ordinari ai cittadini, senza dover dipendere ogni volta dal trasferimento centrale.
La necessità di un federalismo fiscale a misura delle esigenze locali
Fontana ha indicato chiaramente che il federalismo fiscale non può rimanere un concetto astratto, ma deve tradursi in una capacità reale degli enti locali di finanziare le proprie attività. La Lombardia ha spesso segnalato come la mancanza di risorse proprie limiti l’efficacia dell’azione amministrativa e impedisca una gestione più puntuale dei servizi al pubblico.
Per questo motivo, la richiesta è di un meccanismo che dia agli enti la possibilità di trattenere maggiori entrate o di amministrarle in modo diretto. Non solo per garantire maggiore autonomia, ma per rispondere in modo più tempestivo alle esigenze della popolazione. Una gestione più autonoma delle finanze locali potrebbe portare a interventi più efficaci nell’istruzione, nella sanità, nei trasporti e nei servizi sociali.
Il presidente di Regione Lombardia ha ricordato all’esecutivo che la politica deve rispondere concretamente, un impegno che non può più essere rimandato. Il tempo della mera discussione è finito, oggi serve mettere in pratica ciò che è stato previsto dalla Costituzione italiana e dalle sentenze della Corte sul tema della finanza regionale.
Le sfide future per il governo e le regioni nel percorso verso il federalismo
Il decreto legislativo rimane dunque un primo passaggio, che apre a una fase nuova ma da consolidare. Il confronto tra governo e territori sarà decisivo per evitare che resti solo una lettera sul testo. Le regioni, soprattutto Lombardia, continuano a chiedere un ruolo più forte nella gestione fiscale. A Venezia Fontana ha ribadito la richiesta di un cambiamento sostanziale nella normativa di base, capace di riconoscere un’autonomia finanziaria vera e non puramente formale.
Il dialogo politico nei prossimi mesi dovrà affrontare questo nodo delicato, tra istanze locali e vincoli statali. La capacità di trasferire più poteri decisionali sulla gestione del denaro alla Lombardia e ad altre regioni potrebbe determinare una nuova stagione per la finanza pubblica italiana.
Fontana ha lanciato un appello, chiaro e deciso. “Questa sfida non riguarda solo questioni tecniche ma coinvolge la governance del Paese e la possibilità per i cittadini di avere servizi pubblici più vicini alle loro esigenze.” La Lombardia sarà di certo tra le protagoniste, pronta a spingere perché le parole si traducano in azioni concrete, senza più ritardi.