Glovo ha deciso di introdurre una novità nelle condizioni economiche dei propri rider, legando i bonus al caldo estremo. La misura è stata segnalata dalla Nidil Cgil che ha ricevuto una comunicazione ufficiale da parte dell’azienda. Secondo il sindacato, però, questa iniziativa nasconde un messaggio preoccupante: il rischio per la salute potrebbe diventare un incentivo a lavorare in condizioni pericolose.
I dettagli dei bonus economici in base alle temperature
L’azienda ha stabilito una scala di incentivi economici progressivi legati alla temperatura esterna rilevata durante le ore di lavoro. Quando la colonnina di mercurio si attesta tra i 32 e i 36 gradi, ai rider spetta un bonus del 2% sul compenso base. Se invece le temperature raggiungono valori compresi tra 36 e 40 gradi, l’incremento sale al 4%. Infine quando si supera la soglia dei 40 gradi, il premio arriva all’8%. Questi dati sono stati resi noti direttamente ai lavoratori tramite comunicazioni ufficiali inviate da Glovo.
Un tentativo di riconoscimento economico ma con criticità
Questa forma di remunerazione cerca probabilmente di riconoscere l’impegno aggiuntivo richiesto agli operatori nelle giornate particolarmente calde ma apre anche questioni importanti riguardo alla tutela della salute e sicurezza sul lavoro.
Reazioni della nidil cgil e le preoccupazioni sui rischi per la salute
La Nidil Cgil non ha tardato a manifestare critiche nei confronti dell’iniziativa proposta da Glovo. In una lettera inviata all’azienda il sindacato sottolinea che nessun aumento salariale può giustificare lo svolgimento delle attività in condizioni climatiche che mettono a rischio l’integrità fisica degli operatori.
Secondo la Nidil Cgil infatti trasformare un potenziale danno alla salute in motivo d’incentivo rischia di normalizzare situazioni estremamente rischiose senza fornire adeguate garanzie o protezioni ai lavoratori coinvolti. Il messaggio implicito contenuto nella comunicazione aziendale sarebbe quello di accettare esposizioni elevate al caldo pur con qualche beneficio economico ma senza intervenire sulle misure preventive fondamentali.
Il sindacato insiste affinché vengano adottate norme più stringenti sulla sicurezza durante ondate di calore intenso e chiede controlli più severi sulle condizioni effettive delle consegne nei periodi più critici dell’anno.
Il contesto normativo e la sfida climatica nelle consegne a domicilio
Il fenomeno delle alte temperature rappresenta ormai una sfida concreta nel mondo del lavoro all’aperto come quello dei rider impegnati nelle consegne a domicilio. Normative italiane ed europee prevedono tutele specifiche contro gli effetti nocivi dovuti allo stress termico ma applicarle risulta spesso complesso in settori flessibili come quello delle piattaforme digitali.
Le aziende devono garantire strumenti adeguati come pause frequenti, idratazione costante e monitoraggi climatici puntuali oltre ad assicurarsi che non vengano superate soglie pericolose senza sospendere temporaneamente l’attività. Il caso Glovo evidenzia quanto sia delicata questa materia: se da un lato si tenta di riconoscere economicamente uno sforzo aggiuntivo dall’altro emerge chiaramente quanto sia necessario mettere prima al sicuro chi lavora con misure concrete ed efficaci contro il caldo intenso.
Sfide future per piattaforme digitali e forza lavoro fragile
I prossimi mesi saranno decisivi perché questo tipo d’intervento venga valutato anche dal punto vista normativo oltre che sociale ed etico nel rapporto tra piattaforme digitalizzate e forza lavoro fragile esposta agli agenti atmosferici avversì.