
Smantellata un’organizzazione di traffico di cocaina e hashish tra Cornaredo e Settimo Milanese; quattro arresti grazie alle indagini dei carabinieri che hanno ricostruito una struttura criminale ben organizzata, con ruoli definiti e contabilità precisa. - Unita.tv
Nel milanese è stato smantellato un traffico di droga che operava tra Cornaredo e Settimo Milanese. Il sistema coinvolgeva acquisti all’ingrosso di cocaina e hashish, poi venduti al dettaglio da spacciatori di strada noti come “cavallini”. I carabinieri hanno eseguito diverse operazioni nei giorni scorsi, portando all’arresto di quattro persone, tra cui due uomini appartenenti alla stessa famiglia. Il traffico, organizzato in modo sistematico, è stato ricostruito grazie all’analisi delle conversazioni tra gli indagati.
I dettagli emersi dalle indagini: chat, encomi di mercato e contabilità meticolosa
Dall’analisi delle conversazioni telefoniche e digitali è emersa una struttura simile a un’azienda familiare. Amaoui si occupava dell’importazione e della distribuzione all’ingrosso, mantenendo rapporti costanti con mercati esteri. La qualità e il prezzo della droga erano segnali di affidabilità per i membri italiani e albanesi coinvolti.
Davide Silvano Carniti e suo padre Roberto curavano la vendita al dettaglio, gestendo un giro che durava almeno dall’inizio del 2023, probabilmente da più tempo. L’organizzazione operava in maniera continuativa, senza interruzioni diurne o notturne, per soddisfare la domanda costante nel territorio.
Gli investigatori hanno potuto ricostruire le entrate e le uscite di sostanze e denaro come se si trattasse di una società ufficiale. I Carniti tenevano una contabilità scrupolosa, registrando movimenti e debiti con rigore. Questa precisione ha favorito il controllo totale sull’attività, limitando errori o perdite e, al contempo, massimizzando i profitti derivanti dallo smercio.
Il ruolo degli arrestati e la struttura dell’organizzazione criminale
Quattro persone sono finite nel mirino degli inquirenti: il trentasettenne Davide Silvano Carniti, suo padre sessantaseienne Roberto, il trentenne marocchino Mohamed Amaoui e il quarantaduenne albanese Albert Gjerkaj. I primi tre sono stati trasferiti in carcere, mentre Gjerkaj ha ottenuto i domiciliari nella sua abitazione di Settimo Milanese.
Gli accertamenti giudiziari, emersi dall’ordinanza firmata dal gip Anna Calabi, delineano un gruppo articolato e con ruoli precisi. Amaoui e Gjerkaj fornivano la droga all’ingrosso, mentre Carniti junior al fianco del padre gestivano la distribuzione al dettaglio. L’attività si basava su una filiera ben organizzata tra fornitori e venditori di strada.
Le chat intercettate dai carabinieri hanno rivelato la frequenza e la quantità delle trattative, le modalità di approvvigionamento, e la continuità delle forniture. La droga, in particolare cocaina e hashish, veniva consegnata in chili. Amaoui, collegato con fornitori stranieri, offriva i quantitativi necessari a prezzi competitivi per consolidare i rapporti con i compratori.
Impatto e dinamiche del traffico di stupefacenti tra cornaredo e settimo milanese
Il commercio illecito di cocaina e hashish coinvolgeva le due città della provincia di Milano, dove operavano spacciatori di strada, spesso indicati con l’appellativo “cavallini”. Questi personaggi si incaricavano di vendere piccole dosi al consumatore finale, favorendo la diffusione della droga nel territorio.
L’indagine dei carabinieri ha permesso non solo di individuare i fornitori, ma anche di ricostruire le dinamiche interne del gruppo. La professionalità con cui si svolgevano le transazioni, il controllo sui fornitori esteri e la contabilità precisa mostrano una rete strutturata e consolidata.
L’operazione ha un valore rilevante per contrastare il traffico di droga nella zona, mettendo sotto pressione organizzazioni che operavano da tempo e con continuità. Gli arresti rappresentano un passo significativo per interrompere una catena di spaccio difficile da estirpare. Le indagini potrebbero proseguire per individuare altri eventuali complici o canali di rifornimento, a tutela della sicurezza pubblica milanese.