Gip di milano respinge la revoca dei domiciliari per mauro russo nell’inchiesta sulle curve di san siro
L’inchiesta sulle curve di San Siro coinvolge Mauro Russo, ex ultrà dell’Inter, accusato di estorsioni legate ai parcheggi. Il gip Domenico Santoro respinge la richiesta di revoca degli arresti domiciliari.

L’inchiesta sulle curve di San Siro coinvolge ex ultrà e legami criminali legati a estorsioni nel business dei parcheggi; il gip di Milano ha respinto la revoca degli arresti domiciliari per Mauro Russo, confermando la durezza delle misure cautelari. - Unita.tv
L’inchiesta sulle curve di San Siro si arricchisce di nuovi sviluppi dopo il rigetto, da parte del gip di Milano Domenico Santoro, della richiesta di revoca degli arresti domiciliari avanzata da Mauro Russo, ex ultrà della curva Nord interista. Russo, 67 anni, è coinvolto nel filone riguardante estorsioni legate al business dei parcheggi. Il rifiuto del gip conferma la linea dura della magistratura su un’inchiesta che tocca ambienti calcistici e legami con gruppi criminali.
La figura di mauro russo e i legami con il mondo del calcio e ultrà
Mauro Russo è noto nel mondo del tifo organizzato milanese, in particolare nella curva Nord dell’Inter. Prima arrestato il 5 maggio 2025, Russo ha una posizione complessa nel contesto della recente inchiesta. Oltre a essere ex ultrà, è stato socio in affari di personaggi famosi del calcio, come Paolo Maldini e Christian Bobo Vieri, anche se entrambi sono estranei all’indagine.
La vicinanza di Russo a figure sportive di rilievo ha attirato l’attenzione mediatica, ma la magistratura ha sottolineato la mancanza di coinvolgimento diretto di questi ultimi. Russo ha sempre sostenuto, attraverso il suo legale Danilo Buongiorno, di essere solo un consulente e di non aver avuto ruolo attivo in estorsioni o altre attività illecite legate al gruppo di ultras o al business dei parcheggi.
La nuova tranche dell’inchiesta e le accuse mosse dagli inquirenti
L’indagine guidata dai pm della Dda di Milano, tra cui Paolo Storari, Sara Ombra e Leonardo Lesti, ha evidenziato il coinvolgimento di sette indagati, tra cui Russo, per reati quali usura, estorsioni e emissione di false fatture. Le attività investigative sono state condotte da Squadra mobile e Guardia di Finanza, e hanno portato al fermo di diverse persone legate alle curve di San Siro.
Nel caso specifico, Mauro Russo è accusato di aver agito come intermediario in un’estorsione rivolta all’imprenditore Gherardo Zaccagni, proprietario di un’attività di gestione parcheggi. Secondo l’accusa, il business dei parcheggi sarebbe stato sottoposto a pressioni illecite per ottenere il controllo economico di parte del mercato locale. Russo però ha respinto con fermezza queste accuse durante l’interrogatorio.
La decisione del gip e le misure restrittive ancora in vigore
Il gip Domenico Santoro ha valutato tutte le richieste di revoca delle misure cautelari presentate dagli imputati dopo gli interrogatori. Nel caso di Mauro Russo la richiesta è stata completamente respinta, mantenendo dunque attivi gli arresti domiciliari.
Tra gli altri coinvolti, solo Giuseppe Orecchio ha ottenuto un alleggerimento della misura, passando dal carcere all’obbligo di dimora. Orecchio è implicato in un caso di usura che riguarda un prestito da quasi 400mila euro con tassi fino al 400%, ai danni di un imprenditore attivo nel settore televisivo a Como.
I legami criminali dietro la curva nord interista e sviluppi passati
L’inchiesta si complica ulteriormente se si osservano le connessioni con ambienti criminali organizzati. Tra i nomi coinvolti compare anche Antonio Bellocco, rampollo di una cosca di ’ndrangheta radicata in Calabria, che aveva un ruolo nel direttivo della curva Nord dell’Inter.
Bellocco è stato ucciso nel settembre 2024 dal capo ultrà Andrea Beretta, ora divenuto collaboratore di giustizia. Questo episodio ha contribuito a far emergere tensioni violente all’interno del mondo ultras e ha avuto ripercussioni sull’inchiesta in corso. Il quadro che si delinea, dunque, non riguarda solo questioni di tifo o calcio, ma intreccia fenomeni di criminalità organizzata, usura e intimidazioni.
La procura continua a seguire con attenzione ogni sviluppo, mentre le misure cautelari restano in vigore per evitare ulteriori condizionamenti sulle indagini e possibili ostruzioni.