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Giovani studenti a cassina anna affrontano la sfida della sostenibilità con il laboratorio fast nature sulla fast fashion

Gli studenti della Scuola Secondaria di I grado Saba partecipano al laboratorio “Fast Nature” alla biblioteca comunale di Cassina Anna, approfondendo temi come riscaldamento globale e sostenibilità nella moda rapida.

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Nel marzo 2025, gli studenti della Scuola Secondaria di I grado Saba hanno partecipato a un laboratorio alla biblioteca di Cassina Anna, approfondendo temi come riscaldamento globale, sostenibilità e l’impatto ambientale e sociale della fast fashion, promuovendo consapevolezza e scelte di consumo responsabili. - Unita.tv

Nel marzo 2025, gli studenti della Scuola Secondaria di I grado Saba si sono riuniti alla biblioteca comunale di Cassina Anna per partecipare a un laboratorio dedicato ai temi ambientali più urgenti, come il riscaldamento globale e la sostenibilità. L’evento, intitolato “Fast Nature“, ha rappresentato un primo passo per molti ragazzi verso una maggiore consapevolezza delle conseguenze delle proprie azioni quotidiane, soprattutto in relazione al consumo e al settore della moda rapida. In un contesto in cui la crisi climatica prende sempre più spazio, l’incontro ha proposto riflessioni concrete, partendo da dati e immagini semplici ma efficaci.

Il laboratorio fast nature: un’esperienza immersiva tra immagini e dati sulla crisi climatica

La giornata del 19 marzo si è aperta all’insegna dell’attenzione e della curiosità dei ragazzi. Presso la biblioteca, la bibliotecaria Mariagrazia Cucurachi ha guidato gli alunni con passione attraverso presentazioni multimediali che hanno mostrato l’impatto del cambiamento climatico e del comportamento umano sul pianeta. Le immagini proiettate e i grafici visualizzati hanno aiutato gli studenti a percepire con maggiore chiarezza i numeri e le trasformazioni che la terra sta affrontando, rendendo tangibile un tema spesso percepito come distante o astratto.

Risorse naturali finite e responsabilità individuale

L’obiettivo era anche quello di far capire ai ragazzi che le risorse naturali non sono infinite. Il laboratorio ha stimolato riflessioni sulla necessità di un cambio di rotta nella società e nelle singole scelte quotidiane. È proprio partendo da queste immagini e dati che si è aperto il dibattito sul ruolo dell’essere umano nella crisi ambientale e su quanto le azioni personali possano influire. Per molti studenti è stata un’esperienza nuova che ha trasformato concetti generali in qualcosa di concreto, capace di coinvolgerli davvero.

La fast fashion al centro della riflessione: cosa significa per ambiente e società

Tra i temi emergenti del laboratorio, la cosiddetta “fast fashion” ha catturato subito l’interesse dei ragazzi. Sebbene alcuni ne avessero sentito parlare a scuola, durante l’incontro hanno potuto approfondire perché questa pratica influisce pesantemente su ambiente e persone. La fast fashion riguarda la produzione e vendita rapida di abiti a basso costo, che tuttavia richiede grandi quantità di risorse e spesso sfrutta lavoratori in paesi con salari molto bassi.

Gli studenti hanno collegato questo fenomeno con nozioni già acquisite in classe, come la delocalizzazione produttiva e l’analisi delle classifiche economiche di vari paesi, in particolare quelli più poveri citati nelle ultime posizioni delle statistiche mondiali. È spiegato bene perché molte fabbriche si spostano in queste zone: “il costo del lavoro è ridotto, ma questo ha effetti sociali spesso gravi”, che si riflettono poi anche sull’ambiente locale, attraverso l’inquinamento e il consumo eccessivo di risorse.

Il ciclo produttivo dietro ogni capo usa e getta

Il laboratorio ha offerto ai ragazzi la possibilità di vedere l’intero processo, da dove nascono i nostri vestiti a quanto impatto hanno, senza tralasciare il ruolo delle grandi aziende protagoniste di questo modello produttivo. È emerso con chiarezza che dietro a ogni capo “usa e getta” ci sono storie di sfruttamento e un utilizzo intenso delle risorse naturali.

Sostenibilità e consapevolezza: come cambia il rapporto con i consumi nella vita quotidiana

La parola “sostenibilità” è stata al centro delle riflessioni successive. Gli studenti hanno condiviso dubbi e interrogativi riguardanti le proprie abitudini di consumo, soprattutto rispetto all’abbigliamento. Quante volte si comprano vestiti senza pensarci troppo, spinti da pubblicità e tendenze? Quanta parte dei nostri acquisti arriva da lontano, con costi nascosti per l’ambiente e la società?

Il laboratorio ha spinto i giovani a interrogarsi su cosa significhi davvero essere responsabili rispetto allo stile di vita. Al termine delle attività, in classe si è sviluppata una discussione sui modelli di consumo e sulle reali necessità personali. I ragazzi hanno messo a confronto le risposte e si sono chiesti se possano cambiare qualcosa, o almeno iniziare a leggere con attenzione le etichette, per capire da dove proviene ciò che indossano.

La scoperta delle etichette con relativi paesi di origine

Le etichette sono state osservate con interesse e sorpresa: la maggior parte dei vestiti viene da paesi come Cina, Vietnam, Cambogia o Pakistan, realtà molto distanti ma con legami economici e sociali forti con il nostro modo di acquistare. Questa consapevolezza sembra la base necessaria per modificare almeno un po’ gli atteggiamenti futuri.

Leggere le etichette come primo gesto verso scelte più consapevoli

La ricerca fatta in classe ha coinvolto professori e studenti, tutti hanno constatato che la lettura delle etichette non era mai stata un gesto così naturale come adesso. Quel laboratorio ha fornito uno spunto concreto: almeno iniziare a verificare l’origine dei prodotti acquistati, evitando di ignorare da dove provengano i capi amati o scelti quasi d’impulso, soprattutto negli acquisti online.

Il punto non è solo comprare meno ma capire cosa si porta addosso. I ragazzi hanno ammesso che “non sempre è facile cambiare abitudini, anche perché la pressione esterna è forte tra mode veloci e offerte continue.” Eppure, si definisce un percorso che parte dal semplice gesto di guardare attentamente le etichette, per raccontare storie più veritiere dietro un capo di moda.

Una misura semplice per un atteggiamento più responsabile

Questa misura, apparentemente semplice, può diventare la base per sviluppare un atteggiamento più critico e responsabile. Non a caso, si è sottolineato più volte che la terra non può permettersi sprechi continui e impatti irrispettosi. È in questa consapevolezza che si inserisce l’esperienza vissuta alla biblioteca comunale di Cassina Anna, pronta a portare sempre più ragazzi a guardare con occhi diversi i propri abiti e l’ambiente intorno.