Un episodio di violenza ha scioccato il quartiere Salario a Roma lunedì sera, quando un 22enne di origini romene ha cercato con insistenza di ottenere il controllo del telefono della sua ex compagna. La vicenda è culminata con l’arresto del giovane da parte dei Carabinieri, raccontando una storia di gelosia degenerata in aggressione.
Scontro in Via Tevere: dal confronto alle minacce per il controllo dello smartphone
Il luogo della vicenda è stato via Tevere, nelle vicinanze di piazza Fiume, dove la giovane donna aveva accettato di incontrare il suo ex per chiudere definitivamente la relazione. L’incontro, previsto come momento di chiarimento, è rapidamente degenerato. Secondo la ricostruzione della vittima, il ragazzo ha reagito male al confronto e ha tentato di strapparle il telefono durante una colluttazione. Non si trattava di un furto qualunque, ma di un tentativo deciso di accedere ai suoi messaggi privati, un gesto che indica una forte gelosia e possessività. La violenza è stata accompagnata da profonda insistenza nel voler conoscere ogni dettaglio della vita privata della donna.
Intervento immediato dei carabinieri e arresto in flagranza di reato
Le urla durante la colluttazione hanno attirato l’attenzione di alcuni passanti che hanno chiamato subito il 112. Sul posto sono prontamente arrivati i Carabinieri della Compagnia di Roma Parioli e della Stazione Salaria, che hanno raccolto la denuncia sul momento. Le forze dell’ordine hanno avviato immediatamente le ricerche nel quartiere e hanno rintracciato il giovane poco distante dal luogo dell’aggressione, ancora in possesso del telefono della ragazza. L’arresto è avvenuto in flagranza di reato. Successivamente, l’uomo è stato portato in tribunale a Piazzale Clodio, dove il giudice ha convalidato la custodia cautelare, imponendo il divieto di avvicinamento alla vittima e un braccialetto elettronico per il controllo.
Conseguenze per la vittima e misure restrittive per l’aggressore
La donna, dopo essere stata aggredita e graffiata, ha ricevuto cure mediche sul posto da parte del personale del 118. Le ferite riportate sono state giudicate lievi, ma il danno psicologico è inevitabile. La vicenda evidenzia come il controllo ossessivo, in particolare attraverso i mezzi digitali, possa sfociare in violenza fisica. Le misure restrittive imposte al giovane puntano a evitare nuovi contatti con la ex. Il caso conferma, ancora una volta, la necessità di una risposta immediata e decisa delle autorità nei casi di violenza domestica e stalking, soprattutto quando la vittima cerca di chiudere un rapporto difficile.
L’episodio di via Tevere si inserisce in un contesto più ampio di episodi simili segnalati in città, dove il passaggio dal controllo digitale alla violenza fisica rappresenta un rischio concreto. L’arresto e le disposizioni del tribunale mirano a tutelare la sicurezza della donna e a limitare il potenziale di escalation da parte dell’aggressore.
Ultimo aggiornamento il 29 Luglio 2025 da Matteo Bernardi