Un ventiquattrenne di Roma, già ai domiciliari per reati legati alla droga, ha violato le prescrizioni imposte dal giudice scegliendo di allontanarsi da casa per farsi medicare altrove. L’episodio, scoperto dalle forze dell’ordine durante controlli di routine nel IX Municipio della Capitale, ha portato a un aggravamento della sua misura cautelare, ora in carcere.
La fuga dal domicilio e il divano dell’amica a Roma IX Municipio
Il giovane romano era sottoposto a detenzione domiciliare con rigidi obblighi, tra cui il divieto assoluto di uscire e di comunicare con persone estranee al nucleo familiare convivente. Nonostante questo, ha deciso di raggiungere l’abitazione di un’amica per farsi medicare a causa di un problema a una gamba. Il fatto è successo nel IX Municipio, zona Esposizione.
Gli agenti del IX Distretto, durante un controllo programmato, non hanno trovato il ragazzo nell’appartamento dove avrebbe dovuto essere. L’assenza ha fatto scattare l’allarme e ha spinto gli investigatori a cercarlo nei dintorni. Lo hanno trovato poco dopo seduto sul divano di casa dell’amica, con la tibia fasciata e immobilizzata. Questo giro di azioni ha rivelato la violazione dell’obbligo di restare nel proprio domicilio e il mancato rispetto del divieto di contatti con estranei.
L’autogestione delle cure e la diagnosi ospedaliera
Al momento della scoperta, il giovane ha spiegato di aver avuto forti dolori alla gamba e di non essersi rivolto a personale sanitario autorizzato per timore o altra ragione. Ha preferito ricevere cure direttamente dall’amica, che non è in alcun modo abilitata a svolgere attività mediche, e che praticamente si è improvvisata nel bendargli la gamba. Dopo la visita della polizia, il ventiquattrenne è stato comunque accompagnato in ospedale per un controllo approfondito.
La diagnosi ha confermato una frattura alla tibia, necessaria di cure specifiche, probabilmente non adeguate a quelle domestiche. L’episodio mette in luce come la violazione delle norme sul trattamento medico in regime di arresti domiciliari possa avere conseguenze gravi anche sul lato giudiziario.
Il cambio di misura cautelare e l’ingresso in carcere
A seguito della violazione commessa, il provvedimento che disponeva i domiciliari per il giovane è stato revocato e sostituito con la detenzione in carcere. Le autorità giudiziarie hanno ritenuto incompatibile l’incauto comportamento con le condizioni del regime cautelare e hanno disposto il trasferimento del 24enne nel penitenziario.
L’atto riequilibra la situazione legale del ragazzo, che ha dimostrato di non rispettare le regole e di mettere a rischio la gestione del proprio caso giudiziario. La necessità di tutelare l’ordine e la sicurezza nel contesto delle misure restrittive ha portato quindi a questa decisione, eseguita dagli agenti che hanno seguito tutta la vicenda.
Il caso richiama l’attenzione sulle conseguenze concrete di comportamenti imprudenti durante l’esecuzione di arresti domiciliari, soprattutto quando riguardano rapporti con l’esterno e obblighi sanitari. La vicenda è stata gestita dalle forze di polizia del IX Distretto in collaborazione con l’autorità giudiziaria, intervenendo prontamente per fermare l’irregolarità.
Ultimo aggiornamento il 21 Luglio 2025 da Rosanna Ricci