In un momento delicato per la Germani Brescia, dopo la sconfitta con la Virtus Bologna nelle finali scudetto, emergono scenari nuovi sulla panchina della squadra. L’addio imminente di coach Peppe Poeta, pronto a seguire Ettore Messina a Milano, apre la strada a un cambiamento che potrebbe segnare una svolta importante nel basket italiano maschile, con una possibile prima volta al timone di una donna.
La situazione di Germani Brescia dopo la sconfitta nelle finali tricolori
La Germani Brescia ha chiuso la sua stagione con un risultato amaro, cedendo 3-0 contro la Virtus Bologna nella finale del campionato di serie A. Pur avendo raggiunto la finale, la squadra ha mostrato qualche limite nei momenti decisivi. L’allenatore Peppe Poeta ha confermato il proprio addio alla società di Brescia, spostandosi verso Milano per affiancare Ettore Messina all’Olimpia, con la possibilità di divenire capo allenatore già nella prossima stagione. Questo movimento costringe la Germani ad aprire una nuova fase.
Il presidente della società è Graziella Bragaglio, imprenditrice e donna ormai riconosciuta alla guida della squadra. Il suo ruolo è fondamentale non solo nella gestione economica ma anche nelle scelte tecniche. Grazie alla responsabilità che ha assunto, la società pensa a un cambiamento che vada oltre la normalità, puntando a una nomina insolita per il campionato maschile.
La proposta a Cinzia Zanotti e le sue perplessità
Il nome emerso per sostituire Poeta è quello di Cinzia Zanotti, allenatrice storica della Geas Sesto San Giovanni, società nota nel basket femminile italiano. Zanotti vanta un curriculum importante: da giocatrice ha collezionato 113 presenze e 1009 punti con la nazionale italiana, mentre da tecnico ha segnato la propria carriera portando avanti progetti ambiziosi. La scelta della società bresciana rappresenterebbe un fatto rivoluzionario per il basket maschile italiano, dove non esistono precedenti di una donna a capo di una squadra di serie A.
Per il momento Zanotti manifesta dubbi sull’idea. L’allenatrice non aveva mai considerato la possibilità di guidare un team maschile e teme la differenza di gestione e di contesto. L’incarico è molto impegnativo, soprattutto in una piazza sotto la pressione del successo immediato come Brescia. Il direttore sportivo, Mauro Ferrari, ha comunque presentato l’offerta nelle ultime ore, in attesa di una risposta definitiva.
Questa proposta rompe gli schemi tradizionali e, anche se non dovesse andare a buon fine, apre un dibattito importante sulla presenza femminile a livello alto nel basket maschile.
Esempi lontani e vicini di donne nel ruolo di allenatrici nel basket maschile
Se in Italia una donna alla guida di una squadra maschile di primo livello è ancora un evento raro, negli Stati Uniti il fenomeno ha già preso piede. I campionati professionistici americani, come l’NBA, hanno visto figure femminili entrare tra gli staff. Un caso recente sono gli Indiana Pacers, che cercano il titolo NBA con Jenny Boucek come assistente dell’head coach Rick Carlisle. Boucek lavora da anni nel basket maschile a livelli elevati, dimostrando che donne e uomini possono collaborare attivamente nello stesso ambiente.
Il divario culturale nel basket europeo
Questo scenario sottolinea il divario che c’è tuttora nel basket europeo e in particolare in Italia, dove le donne oltre a giocare sono spesso limitate a ruoli in squadre femminili o come preparatrici. La vicenda di Brescia potrebbe diventare un test significativo per capire quanto la cultura sportiva italiana sia pronta a evolversi e a dare spazio a esperienze non convenzionali.
L’eventuale nomina di Zanotti rappresenterebbe una novità senza precedenti per la pallacanestro azzurra. Per ora, la decisione è solo imminente. Il mondo del basket guarda con attenzione a questo movimento che forse influenzerà anche altre società. Davanti al bisogno di rinnovamento e al confronto con modelli internazionali, Brescia potrebbe scrivere una pagina nuova nella storia dello sport italiano.
