Genova restituisce due preziose testimonianze tessili precolombiane trafugate in Perù e recuperate dai carabinieri
Una turista genovese restituisce reperti archeologici precolombiani al Perù grazie all’intervento dei carabinieri, sottolineando l’importanza della collaborazione nella salvaguardia del patrimonio culturale.

Una turista genovese ha restituito ai carabinieri due reperti archeologici precolombiani trafugati dal Perù, poi riconsegnati ufficialmente all’ambasciatore peruviano in una cerimonia a Genova. - Unita.tv
Nelle scorse settimane una donna genovese ha fatto ritorno da un viaggio in Sud America portando con sé due braccialetti e una borsetta che si sono rivelati essere reperti archeologici trafugati. Grazie al tempestivo intervento dei carabinieri per la tutela del patrimonio culturale di Genova, questi oggetti d’arte tessile, risalenti alle antiche civiltà del Perù precolombiano, sono stati riconosciuti e restituiti all’ambasciatore della Repubblica peruviana durante una cerimonia ufficiale. L’evento si è svolto nel castello D’Albertis, sede del museo delle culture del mondo a Genova.
La scoperta dei manufatti e il ruolo della turista genovese
Al rientro dal viaggio in Sud America, la turista genovese ha portato con sé due braccialetti particolari e una borsetta differente rispetto agli oggetti abituali da souvenir. Colpita dalla raffinatezza e dalle caratteristiche di quei manufatti, ha pensato bene di sottoporli al nucleo dei carabinieri specializzati nella tutela del patrimonio culturale. Questa scelta si è rivelata decisiva perché gli esperti hanno avviato subito un approfondito esame che ha permesso di classificare gli oggetti come pezzi archeologici trafugati in Perù. La donna ha così evitato che reperti di grande valore storico finissero in mani sbagliate.
L’intervento della cittadina sottolinea l’importanza della collaborazione tra privati cittadini e forze dell’ordine nel contrasto al traffico illecito di beni culturali. Solo con un’attenzione accurata e una prontezza nel segnalare questi casi si riescono a recuperare pezzi spesso unici, portatori di memoria e storia millenaria. I carabinieri di Genova hanno potuto verificare che quella non era semplice bigiotteria ma tessuti con importanti significati culturali legati alle popolazioni precolombiane.
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I reperti e la loro appartenenza alle antiche culture peruviane
Gli oggetti ritrovati appartengono a due civiltà precolombiane sviluppatesi sulla costa meridionale del Perù con tradizioni diverse. I due braccialetti sono elementi di una bordatura di un manto funerario decorato da 26 faccine bifacciali. Queste faccine facevano parte del culto delle teste trofeo, un simbolo molto comune nella cultura Nasca tra il 200 a.C. e il 600 a.C. Il manto, in questo contesto, aveva una funzione sacra legata al rito funerario.
La borsetta maschile veniva usata per contenere le foglie di coca, un elemento rituale nel tempo, e proviene dalla cultura Chiribaya. Questa si sviluppò in un periodo successivo, noto come Intermedio Tardo, tra il 1000 e il 1470 d.C.. Questi oggetti tessili sono testimonianze materiali significative di pratiche quotidiane e spirituali di queste popolazioni. Conservano una grande ricchezza simbolica, riflettendo il rapporto stretto tra oggetti di uso comune e aspetti rituali.
L’identificazione precisa di manufatti di questo tipo richiede un lavoro dettagliato di ricerca e confronto con pezzi documentati dagli archeologi. I carabinieri di Genova, in collaborazione con specialisti e l’ambasciata peruviana, hanno confermato l’autenticità e la provenienza dei tessuti, evitando che potessero essere venduti illegalmente, sottraendoli ai contesti storici originari.
La restituzione ufficiale al perù e la cerimonia al castello d’albertis
I reperti sono stati riconsegnati all’ambasciatore della Repubblica peruviana durante una cerimonia tenutasi nella mattinata al castello D’Albertis di Genova. La sede del museo delle culture del mondo ha rappresentato il luogo più adatto per un evento di questo tipo, che sottolinea i legami culturali tra Italia e Perù, un paese con una lunga storia e tradizioni ancestrali ricche di significato.
La giornata ha visto la partecipazione di funzionari, rappresentanti dei carabinieri e membri della diplomazia peruviana. La consegna pubblica di questi manufatti rafforza l’impegno italiano nel contrasto alla vendita illegale di beni culturali e il valore del recupero per permettere ai paesi di origine di preservare il proprio patrimonio. Tali restituzioni non sono rare ma necessitano di un lavoro meticoloso tra più realtà.
Questo caso testimonia come la collaborazione tra cittadini, forze dell’ordine e rappresentanti esteri svolga un ruolo chiave nella salvaguardia delle testimonianze storiche. Il lavoro dei carabinieri per la tutela dei beni culturali riesce a intervenire in diversi casi, recuperando oggetti che hanno vissuto vicende spesso non note e che rischiano di scomparire lontano dal loro contesto originario.