Home Garlasco, nuovi sviluppi sulle indagini tra impronte, tabulati telefonici e la telefonata mancante di stefania cappa

Garlasco, nuovi sviluppi sulle indagini tra impronte, tabulati telefonici e la telefonata mancante di stefania cappa

Riapertura delle indagini sull’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, con focus su impronta “33” e chiamate telefoniche. Nuove analisi scientifiche potrebbero rivelare dettagli cruciali dopo 18 anni.

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Il caso dell’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco riapre con nuove indagini su impronte, analisi del DNA e tabulati telefonici, mentre emergono misteri su chiamate mai registrate. - Unita.tv

L’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto 18 anni fa a Garlasco, torna al centro dell’attenzione con una nuova fase delle indagini. La riapertura del caso ha riportato in luce tracce e testimonianze mai del tutto chiarite, con particolare attenzione all’impronta “33” e ad alcune chiamate telefoniche legate a quel giorno fatale. La ricerca della verità passa ora da esami scientifici e riascolto di testimoni che riaccendono la curiosità e le domande rimaste senza risposta.

Il ruolo di andrea sempio e l’importanza dell’impronta 33

Dopo la riapertura delle indagini, Andrea Sempio è tornato sotto la lente degli investigatori. Amico del fratello di Chiara, Sempio è collegato all’impronta “33” trovata sulla scena del crimine, un elemento che riaccende la questione sulla sua possibile presenza al momento del delitto. Il confronto del dna sulle unghie della vittima, sull’adesivo delle impronte e su reperti dimenticati è previsto per le prossime settimane. Questo esame probatorio punta a stabilire con precisione se tracce biologiche riconducibili a Sempio fossero realmente parte degli elementi trovati sul luogo.

I legali coinvolti stanno valutando ulteriori confronti genetici con altre persone, nel tentativo di completare il quadro. L’avvocato Massimo Lovati, difensore di Sempio, si mantiene prudente e non intende richiedere nuovi approfondimenti difensivi. Egli ritiene che le indagini svolte finora non abbiano prodotto elementi concreti a favore del suo assistito, da qui la decisione di non sollecitare ulteriori accertamenti. Il caso resta però legato a queste impronte, il cui significato può cambiare l’interpretazione della vicenda.

Le analisi scientifiche tra dna e reperti rimasti inesplorati

Un punto di svolta potrebbe arrivare proprio dall’incidente probatorio in programma tra poco più di due settimane. Questo procedimento mira a far emergere dettagli sul dna presente sulle unghie di Chiara Poggi, possibile segno di una colluttazione, e sugli altri reperti raccolti quando la scena venne esaminata. Le cosiddette “paradesive”, utilizzate per prelevare tracce di impronte, saranno riesaminate con tecniche aggiornate.

Non solo: molti campioni rimasti invendicati sono oggetto di nuove analisi, che potrebbero rivelare prove finora invisibili per la tecnologia dell’epoca. La presenza o meno di dna estraneo nella scena del crimine potrebbe confermare o escludere la partecipazione diretta di alcuni sospettati. L’attesa per questi risultati è elevata, in quanto potrebbero fornire un elemento decisivo dopo anni di incertezze investigative e giudiziarie.

I tabulati telefonici, le chiamate di sempio e il traffico cella

Parallelamente, l’attenzione degli investigatori si è spostata sui tabulati telefonici raccolti all’epoca del delitto. La cronologia delle chiamate e la movimentazione delle celle telefoniche in zona sono indagini di natura tecnica ma con un valore probatorio ormai riconosciuto. La certezza di dove si trovasse un telefono in un momento specifico offre una testimonianza indiretta ma precisa sui movimenti delle persone.

Andrea Sempio risulta autore di tre chiamate a Chiara prima del delitto, un dato che si inserisce nel quadro delle relazioni tra i protagonisti. Le celle telefoniche attorno a Garlasco mostrano la concentrazione e la direzione di tali chiamate, utili per ricostruire al minuto la presenza degli interlocutori. Questo tipo di verifica riduce la possibilità di interpretazioni differenti, perché non dipende da dichiarazioni di testimoni ma da registrazioni certificate.

La telefonata mancante di stefania cappa e il nuovo mistero

Un elemento che alimenta ulteriormente il mistero riguarda la telefonata di stefania cappa, cugina di Chiara, non indagata ma comunque parte delle testimonianze. Stefania ha dichiarato di aver chiamato la vittima domenica 12 agosto 2007, e di essersi sentita con lei quel giorno. Secondo il suo racconto, le due avevano fissato un incontro per il pomeriggio successivo senza notare segnali strani nel comportamento di Chiara.

Tuttavia, questa telefonata non compare nei tabulati originali, riscontrati come una grave anomalia dai magistrati. La dichiarazione è stata riportata ben tre volte nei verbali e accompagna il ricordo dell’ultima volta in cui Stefania ha visto la cugina, il giorno precedente al delitto. L’assenza nei registri crea una zona d’ombra difficile da spiegare. In questo senso, gli inquirenti stanno approfondendo la questione per capire se si tratti di un errore tecnico, di una chiamata non registrata o di altri motivi che potrebbero modificare la ricostruzione degli eventi.

Il caso di Chiara Poggi mostra così nuovi risvolti che vanno oltre la semplice identificazione degli autori, interessando dettagli tecnici e testimonianze discordanti. Le indagini proseguiranno con l’obiettivo di chiarire quei frammenti rimasti sospesi dopo quasi due decenni.