
Gaetano Armao è stato definitivamente assolto dal Tribunale di Palermo dall’accusa di evasione fiscale, chiudendo un lungo procedimento giudiziario durato oltre dieci anni. - Unita.tv
L’avvocato amministrativista e politico siciliano Gaetano Armao ha superato una lunga battaglia giudiziaria legata a un’accusa di evasione fiscale. Dopo un iter giudiziario durato oltre un decennio, il Tribunale di Palermo ha emesso una sentenza definitiva di assoluzione, che ha chiuso ogni questione legale riguardante le presunte irregolarità fiscali imputate ad Armao. La sentenza giunge a seguito di una controversia iniziata con un accertamento fiscale nel 2014 e proseguita con un processo penale conclusosi nel 2022.
Le accuse e il primo accertamento fiscale del 2014
Nel 2014, la guardia di finanza e l’Agenzia delle entrate avviarono un accertamento nei confronti di Gaetano Armao, richiedendo il pagamento di oltre 800 mila euro per presunte irregolarità fiscali. Il procedimento seguiva la normale attività ispettiva sugli obblighi tributari. Armao impugnò tale richiesta davanti alla commissione tributaria di Palermo. In quel primo grado, con relatore Guido Carlino, che oggi presiede la Corte dei conti, il ricorso di Armao venne accolto con motivazioni che definivano priva di fondamento la pretesa fiscale dell’Agenzia delle entrate.
Questa prima battuta d’arresto per l’accusa aveva fornito un primo riscontro positivo per Armao, rafforzando la sua posizione di contribuente in regola. Tuttavia, la controversia non si limitò all’ambito tributario, estendendosi anche al piano penale.
L’evoluzione del procedimento penale e le fasi giudiziarie successive
Nonostante le due richieste di archiviazione formulate dalla Procura di Palermo nel 2020, il giudice per le indagini preliminari dispose comunque l’imputazione coatta per Armao. L’accusa riguardava evasione fiscale e portò al rinvio a giudizio dell’allora vicepresidente della Regione Sicilia, che ricopriva anche il ruolo di assessore all’Economia.
La vicenda giudiziaria si protrasse fino al maggio 2022, quando si tornò a pronunciarsi la commissione tributaria regionale per la Sicilia. A sorpresa, questa sentenza ribaltò la precedente decisione di primo grado, riconoscendo sussistente il debito tributario e annullando la posizione di assoluzione tributaria. La decisione creò un clima di incertezza, in attesa dell’esito del processo penale.
La sentenza di assoluzione definitiva del tribunale di palermo
La fase finale del processo si chiuse con la sentenza emessa dalla quinta sezione penale del Tribunale di Palermo, pronunciata sei mesi prima e divenuta ora definitiva. Il giudice accolse la difesa di Gaetano Armao, rappresentato dagli avvocati Giovanni Rizzuti e Angelo Cuva, affermando che l’imputato “non commise alcun reato fiscale.” La formula di proscioglimento fu «per non avere commesso il fatto», sufficiente per chiudere ogni questione penale.
La sentenza ha avuto un impatto rilevante anche sull’aspetto tributario, poiché il giudicato penale vincola la pretesa fiscale e le eventuali sanzioni. Armao sottolinea come questa decisione confutti le accuse che avevano accompagnato la vicenda per anni, incluse quelle mosse da ambienti politici e mediatici. Le azioni esecutive impostegli in passato, con pesanti oneri fiscali, sono state definite prive di fondamento e ora superate dalla sentenza irrevocabile.
La conclusione di questa vicenda giudiziaria mette fine a un decennio di contestazioni infondate, restituendo piena legittimità alla posizione di Gaetano Armao come contribuente e uomo pubblico.