La comunità di ravarino si è riunita per dare l’ultimo saluto ad alice neri, la giovane mamma uccisa nel novembre del 2022. Dopo mesi di attesa da parte dei familiari, la salma è stata restituita e portata in chiesa per le esequie, segnando un momento importante per chi ha seguito da vicino questa vicenda.
Il ritorno della salma e il nullaosta della corte d’assise
Dopo quasi tre anni dal tragico evento che ha strappato la vita ad alice neri, la presidente della corte d’assise ester russo ha concesso il nullaosta alla restituzione del corpo ai familiari. La decisione è arrivata durante la penultima udienza del processo in corso. I parenti avevano chiesto più volte di poter dare una degna sepoltura alla donna, che era stata ritrovata senza vita nelle campagne tra fossa di concordia e ravarino nella notte tra il 17 e il 18 novembre 2022.
Il feretro è stato coperto da rose bianche e porpora ed è stato accolto con un lungo applauso dai presenti. Questa restituzione rappresenta un passo fondamentale nel percorso giudiziario ma anche emotivo per chi conosceva alice personalmente o attraverso le indagini.
Momento di raccolta e dolore corale
La comunità intera si è stretta attorno ai familiari, partecipando con commozione e rispetto.
Cerimonia funebre: partecipazione della comunità e delle autorità
Le esequie si sono svolte in una chiesa gremita dove hanno preso parte numerose persone legate alla vittima. Tra i presenti c’erano anche figure istituzionali come la pm claudia natalini che segue il fascicolo, la senatrice pd vincenza rando oltre ai sindaci dei comuni coinvolti: concordia e ravarino.
Non sono mancati gli avvocati impegnati nel processo così come diversi carabinieri che hanno condotto le indagini sull’omicidio. La presenza delle forze dell’ordine sottolinea l’importanza data al caso sia sotto l’aspetto giudiziario sia umano.
L’atmosfera durante i funerali era carica di emozione ma anche determinazione a mantenere viva la memoria di alice attraverso questo momento collettivo.
Presenza e solidarietà delle istituzioni
La partecipazione delle autorità ha evidenziato l’impegno a tutti i livelli nella vicenda.
Parole del parroco maciolek durante l’omelia
Il parroco mattia maciolek ha definito quella vissuta dalla famiglia “una tragedia ingiusta” sottolineando come non ci saranno mai risposte esaustive sul perché dell’accaduto. Ha invitato tutti a proseguire nel proprio cammino portando avanti i progetti lasciati da alice, mantenendo viva la sua presenza nei pensieri quotidiani.
Ha ricordato inoltre l’attesa “di ritrovarci in una vita migliore”, frase che richiama un senso religioso ma anche umano condiviso dai partecipanti alla funzione religiosa tenutasi nella giornata delle esequie.
Queste parole hanno dato voce al dolore comune senza però lasciare spazio al rancore o all’amarezza fine a se stessa.
Un messaggio di speranza e ricordo
L’omelia ha toccato i cuori con un appello alla memoria e alla speranza.
Aggiornamenti sul processo contro mohamed gaaloul
Il procedimento penale vede unico imputato mohamed gaaloul, tunisino trentunenne accusato dell’omicidio della giovane madre. La pubblica accusa ha avanzato richiesta di trent’anni di carcere nei suoi confronti durante le udienze finora celebrate presso il tribunale competente nella provincia modenese.
La sentenza definitiva dovrebbe essere emessa entro il 23 luglio prossimo; fino ad allora si attendono sviluppi sulle eventuali difese presentate dalla parte imputata o ulteriori elementi raccolti dagli investigatori coinvolti nell’inchiesta partita subito dopo i fatti del novembre 2022 nelle campagne tra fossa di concordia e ravarino.
Tappa decisiva nel percorso giudiziario
Questo passaggio rappresenterà un momento chiave per la giustizia e la memoria di alice neri.