La cattedrale di San Giustino a Chieti ha ospitato oggi pomeriggio la cerimonia funebre per i vigili del fuoco Nico Civitella ed Emanuele Capone, entrambi di 42 anni, scomparsi il 30 aprile scorso durante un’escursione nel fiume Avello a Pennapiedimonte. La tragedia ha colpito profondamente la comunità locale e l’intero Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco.
Una cerimonia partecipata nella cattedrale di san giustino
La chiesa si è riempita di familiari, amici e colleghi in divisa, disposti a rendere omaggio ai due uomini scomparsi. Accanto ai parenti e ai conoscenti, erano presenti esponenti delle istituzioni e autorità pubbliche come il capo del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, Eros Mannino, il sottosegretario dell’Interno, Emanuele Prisco, il procuratore capo di Chieti Giampiero Di Florio, e rappresentanti della Regione Abruzzo, tra cui il presidente della Giunta Marco Marsilio e il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri. Le amministrazioni locali erano ben rappresentate dai sindaci di Chieti, Guardiagrele e Pennapiedimonte. Non mancava il prefetto Gaetano Cupello e i vertici provinciali delle forze dell’ordine, che hanno voluto dimostrare solidarietà e rispetto.
I vigili del fuoco, in particolare, si sono schierati in un picchetto d’onore, un gesto che ha espresso la coesione e la fratellanza all’interno del Corpo. L’atmosfera si è carica di emozione, con applausi al passaggio delle bare, un simbolico volo di palloncini bianchi e la musica del gruppo di Capone che si è esibito con due brani a lui cari durante la funzione religiosa.
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Il rito funebre e il saluto dei colleghi
Le bare di Nico Civitella ed Emanuele Capone sono arrivate alla cattedrale su un’autoscala partita dalla caserma del comando provinciale, dove era stata allestita la camera ardente. I colleghi hanno poi portato a spalla le salme, attraversando la piazza principale e ricevendo il caloroso saluto del pubblico.
Nel corso della cerimonia, prima del momento finale, il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Chieti, Luca Verna, ha preso la parola per esprimere il commosso omaggio ai due uomini e sottolineare la forza del corpo di cui facevano parte.
La testimonianza delle istituzioni e la vicinanza della comunità
Prima della messa, il sottosegretario all’Interno Emanuele Prisco ha incontrato i giornalisti. Ha espresso solidarietà e vicinanza «a colleghi e servitori dello Stato, purtroppo caduti in seguito a questa disgrazia». Prisco ha sottolineato l’importanza di stare vicino al personale e alle famiglie in un momento così delicato.
Ha richiamato l’attenzione anche sulla presenza durante la cerimonia di rappresentanti di tutti i corpi e le armi, «chi normalmente aiuta gli altri». La loro partecipazione, ha detto, non è solo un gesto formale ma testimonia un legame umano profondo e il reciproco rispetto che esiste tra tutte le componenti delle forze dell’ordine e la società.
Il contesto dell’incidente nella forra del fiume avello
La tragedia è avvenuta lo scorso 30 aprile a Pennapiedimonte, nella forra del fiume Avello. I due vigili del fuoco, impegnati in un’escursione, sono stati travolti dalle acque, che li hanno portati via. Due loro colleghi, Gabriele Buzzelli e Giulio De Panfilis, sono stati invece salvati. L’episodio ha scosso profondamente l’intero Abruzzo e richiamato l’attenzione sul lavoro rischioso e gravoso di chi presta servizio in situazioni di emergenza.
Il lavoro dei vigili del fuoco, spesso poco visibile al grande pubblico, si manifesta attraverso azioni che salvano vite e proteggono le comunità. La perdita di Civitella e Capone ha lasciato un vuoto che si percepisce nella compattezza del gruppo e nel dolore di familiari e amici presenti oggi.
Le autorità e la cittadinanza hanno dato prova di unità e sostegno, con una celebrazione che ha ricordato non solo il sacrificio di due uomini, ma la dedizione di tutti coloro che operano in prima linea per l’interesse collettivo.