A Chiari si sono svolti i funerali di matteo formenti, il bagnino di 37 anni coinvolto in un dramma che ha scosso la comunità locale. Una settimana prima, un bambino di quattro anni era annegato nel centro acquatico dove lavorava. Dopo l’accaduto, matteo era finito sotto inchiesta e pochi giorni fa ha deciso di togliersi la vita. La vicenda ha aperto una riflessione profonda sul peso delle responsabilità e sulle conseguenze emotive legate a eventi tragici.
il dolore interiore di matteo formenti secondo il prevosto di chiari
Il prevosto di Chiari, don gian maria fattorini, ha descritto con parole intense lo stato d’animo del giovane bagnino. Matteo aveva vissuto un vero e proprio dramma interiore dopo l’incidente al centro acquatico: “voleva salvare quel bimbo”, ha detto don fattorini durante la cerimonia funebre. Il senso del fallimento nel non essere riuscito a evitare quella tragedia lo aveva portato a una decisione estrema.
Secondo il prevosto, nella scelta finale di matteo c’è un desiderio profondo di fare del bene che però non è stato realizzato come sperava. Questa sofferenza nascosta dietro alla sua azione rappresenta una ferita difficile da sanare per chi resta ad affrontare le conseguenze della perdita.
Le parole dello zio fausto: tra silenzio e giudizio
Durante i funerali anche lo zio fausto, fratello del padre del 37enne scomparso, è intervenuto con un ricordo carico d’emozione ma anche invitando alla riflessione sul giudizio verso chi soffre così profondamente. Ha richiamato gli insegnamenti dei vangeli ricordando che “non si deve giudicare se non si vuole essere giudicati”.
Fausto ha sottolineato come ora sia necessario rispettare un momento fatto soprattutto di silenzio senza riempirlo con critiche o condanne morali nei confronti della scelta compiuta da matteo. Ha definito suo nipote “un giovane brillante dal cuore tormentato” che ha affrontato quella situazione tragica con lucidità ma disperazione.
Ha inoltre evidenziato come matteo abbia rivolto contro se stesso una severità estrema arrivando a stabilire per sé una condanna più dura rispetto a qualsiasi altro giudizio esterno potesse ricevere.
Il contesto della tragedia al centro acquatico e le indagini successive
La vicenda risale a circa una settimana prima dei funerali quando nel centro acquatico dove lavorava matteo formenti si è verificata la morte accidentale del bambino quattroenne annegato durante l’orario d’apertura al pubblico. L’episodio aveva immediatamente attirato l’attenzione delle autorità locali e dell’opinione pubblica per via delle responsabilità legate alla sicurezza degli utenti presenti nella struttura.
Matteo era stato posto sotto inchiesta proprio perché addetto alla sorveglianza nell’area piscina; questo ruolo implicava vigilanza costante sui bambini presenti ma purtroppo qualcosa quel giorno non è andata secondo quanto previsto dalle norme sulla sicurezza.
Le indagini hanno cercato chiarire dinamiche precise su quanto accaduto dentro il centro acquatico mettendo sotto esame procedure adottate dagli operatori presenti sul posto quel pomeriggio fatale.
Reazioni della comunità locale dopo la doppia tragedia
La notizia della morte accidentale del bambino seguita dal suicidio del bagnino ha lasciato attonita tutta Chiari e dintorni creando uno strascico emotivo difficile da gestire per famiglie coinvolte direttamente o indirettamente nell’accaduto così come per i cittadini comuni sensibili alle due perdite improvvise.
Molti abitanti hanno espresso dolore profondo davanti all’accaduto mentre associazioni locali hanno promosso momenti dedicati al ricordo sia del piccolo vittima dell’incidente sia dello stesso matteo formenti colpito dalla disperazione successiva all’evento traumatico vissuto in prima persona durante le ore lavorative quel giorno maledetto.
La vicenda continua ad alimentare dibattiti riguardo alle misure necessarie nelle strutture pubbliche dedicate ai minori affinché simili episodi possano essere evitati in futuro garantendo maggiore tutela ai più piccoli frequentatori.