La fuga di Andrea Cavallari, detenuto 26enne condannato in via definitiva per la strage di Corinaldo, ha acceso l’attenzione delle autorità giudiziarie di Bologna. Il giovane non è rientrato in carcere dopo aver partecipato alla cerimonia di laurea lo scorso giovedì. Oltre al fascicolo aperto per evasione a suo carico, la Procura ha avviato accertamenti anche per il reato di favoreggiamento, al momento contro ignoti.
Indagini sulla fuga e possibile coinvolgimento di terzi
Gli investigatori del nucleo investigativo della polizia penitenziaria stanno lavorando sotto la direzione del pm Andrea De Feis. L’obiettivo è capire se altre persone abbiano avuto un ruolo nell’organizzazione o nell’aiuto alla fuga del detenuto. Le verifiche riguardano sia la fase preparatoria che quella esecutiva dell’evasione avvenuta subito dopo l’evento accademico.
Supporto logistico e informazioni utili
Le indagini puntano a individuare eventuali complici o facilitatori esterni che potrebbero aver fornito supporto logistico o informazioni utili a Cavallari. Al momento non sono stati resi noti dettagli su sospetti specifici né sulle modalità con cui sarebbe stato favorito il gesto.
Il contesto giudiziario e le implicazioni legali
Andrea Cavallari era sottoposto a detenzione definitiva in relazione alla strage avvenuta nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo nel 2018, episodio che causò sei vittime tra ragazzi e ragazze durante un concerto trap. La sua assenza dal carcere rappresenta una violazione grave delle prescrizioni penitenziarie e comporterà ulteriori conseguenze processuali.
L’apertura dell’inchiesta per favoreggiamento mira ad ampliare il quadro probatorio e ad approfondire dinamiche ancora poco chiare intorno all’evasione stessa. La Procura si muove con cautela ma determinazione nel ricostruire ogni passaggio utile a chiarire responsabilità ulteriori oltre quella diretta del detenuto fuggitivo.
Ricerche e controlli sul territorio bolognese
Gli agenti della polizia penitenziaria coinvolti nelle indagini hanno intensificato le ricerche sul territorio bolognese e nei dintorni dove potrebbe essersi diretto Cavallari dopo la scomparsa dal carcere. Le attività investigative comprendono anche controlli incrociati sui movimenti registrati prima e dopo l’evento della laurea.
Il nucleo investigativo sta raccogliendo testimonianze da colleghi detenuti, personale carcerario presente durante l’uscita autorizzata ed eventuale materiale video o fotografico utile alle verifiche in corso. Ogni elemento viene valutato con attenzione per evitare omissioni nella ricostruzione dei fatti relativi all’evasione recente.
L’impatto sulla gestione carceraria e sicurezza pubblica
Questo episodio mette nuovamente sotto pressione i sistemi di controllo all’interno delle strutture detentive italiane soprattutto quando si tratta di permessi o uscite temporanee legate ad eventi particolari come una laurea fuori dal carcere stesso.
La fuga solleva interrogativi sulle procedure adottate dagli enti responsabili circa la sorveglianza dei detenuti autorizzati ad uscire temporaneamente dalla prigione. In parallelo cresce l’allerta tra le forze dell’ordine impegnate nel monitoraggio dei soggetti evasi considerata anche la gravità dei reati commessi da alcuni come nel caso specifico oggetto d’indagine a Bologna.