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Udine ospita una mostra unica: dall’impressionismo al surrealismo con i capolavori di Winterthur

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Mostra a Udine: capolavori da Impressionismo a Surrealismo da Winterthur. - Unita.tv
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Un tuffo nell’arte europea tra fine Ottocento e metà Novecento prende forma a Casa Cavazzini, il museo d’arte moderna e contemporanea di Udine. Dal 30 gennaio al 30 agosto 2026, una grande mostra presenta 91 opere che raccontano i movimenti più rivoluzionari e i dipinti più emblematici. Il filo conduttore? La trasformazione della pittura, dagli esperimenti degli impressionisti fino alle visioni oniriche dei surrealisti, con opere che arrivano direttamente dal Kunst Museum di Winterthur.

Da Monet a Magritte: la storia dell’arte moderna in 91 capolavori

La mostra si sviluppa in cinque sezioni che coprono i principali cambiamenti artistici tra fine Ottocento e metà Novecento. Si parte dall’impressionismo, si passa per il post-impressionismo e il cubismo, fino a toccare l’astrazione e il surrealismo. Ogni tappa mette in luce artisti che hanno segnato una svolta, con tecniche e idee nuove.

Tra le opere più note, spiccano “Joseph Roulin” di Van Gogh e “Belle-île, coucher du soleil” di Monet. Sono quadri che raccontano nuovi modi di catturare luce e natura. A loro si aggiunge “Bouteille et raisins” di Picasso, apripista del cubismo, “Composition A” di Mondrian, esempio di arte astratta, e “Le monde perdu” di Magritte, simbolo del surrealismo. Ogni opera rappresenta un pezzo di quel grande puzzle che ha trasformato la pittura, dal gesto immediato alla riflessione concettuale.

L’allestimento vuole rendere chiari i passaggi che hanno cambiato la storia dell’arte, mostrando come ogni movimento sia stato una rottura, un salto verso il nuovo.

Mecenati e collezionisti: i protagonisti dietro le quinte

Dietro la collezione del Kunst Museum di Winterthur ci sono storie di collezionisti e mecenati che, in quegli anni, hanno avuto il coraggio di puntare su opere innovative. La mostra non si limita a esporre i dipinti, ma racconta anche chi ha sostenuto quegli artisti, spesso fuori dai gusti dominanti.

David Schmidhauser, capo curatore del museo svizzero, sottolinea l’importanza della collezione non solo per i nomi famosi, ma per la profondità con cui rappresenta movimenti come il post-impressionismo con Bonnard e Vuillard, e l’arte astratta con Hans e Sophie Taeuber-Arp. A Udine emerge così una storia di audacia condivisa, fatta di artisti che hanno spinto i confini e di chi ha saputo riconoscerne il valore.

Questo sguardo dietro le quinte, spesso trascurato, arricchisce la comprensione dell’arte moderna come fenomeno anche sociale e culturale. Vania Gransinigh, direttrice di Casa Cavazzini, ha curato il progetto insieme a Schmidhauser per offrire proprio questa doppia prospettiva.

Una spinta importante per il Friuli Venezia Giulia

La mostra ha un peso forte anche sul piano culturale e turistico per il Friuli Venezia Giulia. Massimiliano Fedriga, presidente della Regione, evidenzia come questa iniziativa si inserisca nel programma regionale che punta a valorizzare il territorio con eventi culturali di qualità.

Portare a Udine i capolavori di grandi maestri significa aumentare l’attrattiva della città e diffondere il patrimonio artistico. Il lavoro congiunto tra istituzioni e partner culturali è la prova di una strategia che vuole fare del Friuli Venezia Giulia un punto di riferimento per la cultura europea.

La mostra resterà aperta per otto mesi, dando modo a cittadini e turisti di visitarla con calma, approfondire i movimenti artistici e scoprire Casa Cavazzini come luogo di arte moderna e contemporanea. Sarà uno degli appuntamenti più importanti del calendario culturale regionale, con un respiro internazionale.

Un dialogo tra epoche e stili

Le pennellate vibranti di Monet e Van Gogh si affiancano alle forme spezzate di Picasso e alle geometrie rigorose di Mondrian. L’allestimento è pensato per far dialogare epoche e stili diversi. Ogni sezione mette a confronto tecniche e modi diversi di rappresentare, evidenziando il gioco tra realtà e immaginazione.

A chiudere il percorso sono le immagini enigmatiche di Magritte, che portano il visitatore nel mondo dell’inconscio e del sogno, ampliando il racconto dell’avanguardia.

La scelta delle opere non è casuale: “Joseph Roulin” di Van Gogh è un ritratto intenso e personale, Monet con “Belle-île, coucher du soleil” cattura la luce che cambia, Picasso combina oggetti semplici in composizioni complesse, Mondrian cerca un equilibrio formale e Magritte apre la porta a simboli e sogni.

Il risultato è un’esperienza immersiva che accompagna chi visita in un secolo che ha rivoluzionato il modo di vedere e interpretare il mondo.

Dietro le quinte: l’organizzazione che ha reso possibile l’evento

La mostra nasce da una collaborazione tra PromoTurismoFvg, Comune di Udine e MondoMostre, che hanno messo insieme risorse e competenze per un evento di alto livello. Il progetto è stato curato da David Schmidhauser e Vania Gransinigh, che hanno lavorato insieme per costruire un percorso chiaro e coinvolgente.

Portare a Udine questo patrimonio significa mettere in relazione diversi mondi culturali. La scelta di Casa Cavazzini come sede valorizza il museo e rafforza la sua identità nel panorama culturale italiano. Il sostegno pubblico e la collaborazione con Winterthur dimostrano la volontà concreta di far conoscere al pubblico italiano collezioni di grande valore.

L’evento fa parte di un calendario che punta a rafforzare la presenza dell’arte moderna in Friuli Venezia Giulia, raccontando un’epoca in modo diretto e completo. L’allestimento resterà aperto a lungo, per dare a tutti la possibilità di visitarlo.

Ultimo aggiornamento il 17 Luglio 2025 da Elisa Romano

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Elisa Romano

Elisa Romano è una blogger italiana che si occupa di cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute. Con uno stile chiaro e coinvolgente, racconta i fatti e le storie del momento, offrendo riflessioni e approfondimenti per un pubblico sempre più attento e informato.

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