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Trieste, oltre 180 richiedenti asilo abbandonati in strada: le associazioni lanciano l’allarme

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Trieste, oltre 180 richiedenti asilo lasciati senza assistenza in strada. - Unita.tv
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Oltre 180 richiedenti asilo a Trieste vivono senza alcun tipo di assistenza, esclusi dal sistema di accoglienza previsto. Diverse associazioni impegnate nell’aiuto ai rifugiati denunciano la totale assenza di interventi efficaci da parte delle istituzioni locali. Il problema va avanti da anni e negli ultimi mesi è peggiorato: sempre più persone si ritrovano a vivere in strada.

Richiedenti asilo “fuori sistema”: la drammatica realtà di Trieste

A Trieste ci sono più di 180 richiedenti asilo che non hanno accesso né a un alloggio né a una rete di sostegno, pubblica o privata. Non si tratta solo di uomini soli, ma anche di donne e famiglie con bambini. Le associazioni Consorzio italiano di solidarietà, Diaconia valdese, International Rescue Committee e il Consiglio italiano per i rifugiati segnalano questa emergenza come una grave mancanza da parte delle autorità locali.

Il fenomeno non è nuovo. Dal 2022 a oggi sono molti i casi di persone senza un posto dove dormire o ricevere servizi essenziali. Mancano programmi strutturati o soluzioni temporanee, lasciando tante persone nel limbo. E tutto questo va contro la legge italiana sull’accoglienza, che dovrebbe garantire protezione e supporto.

Le associazioni sottolineano che, anche quando le richieste di protezione sono state formalizzate, molti rimangono abbandonati in strada. In particolare, sono i più fragili a pagare il prezzo più alto: chi ha bisogno di cure e di un ambiente sicuro resta spesso senza nessun aiuto.

Trasferimenti in calo e strada sempre più affollata

Tra giugno 2024 e i primi mesi del 2025, la situazione si era un po’ alleggerita grazie ai trasferimenti regolari dei richiedenti asilo verso altre città. Si spostavano circa 60 persone due volte a settimana, un ritmo che aiutava a tenere sotto controllo la pressione sul sistema triestino.

Da giugno 2025, però, tutto si è fermato. I trasferimenti si sono ridotti drasticamente: ora partono solo 35-40 persone una volta a settimana. Così, le strade di Trieste si sono riempite di nuovo di persone senza assistenza.

Il rallentamento nei trasferimenti ha fatto saltare l’equilibrio. Molti restano giorni o settimane per strada, in attesa di un posto dove poter stare. Una situazione che mette a rischio la loro sicurezza e salute, senza che nessuno metta in piedi un piano di emergenza, nemmeno temporaneo.

I numeri aggiornati e il silenzio della Prefettura

Al 30 luglio 2025 i dati parlano chiaro: 111 uomini soli senza accoglienza, più 13 casi particolarmente vulnerabili. Qualche giorno dopo la situazione è peggiorata ancora: 173 uomini soli, 2 donne e 4 famiglie con bambini costrette a vivere in strada.

Le associazioni hanno più volte chiesto alla Prefettura di Trieste di intervenire, almeno con soluzioni temporanee, ma fino a oggi nessuna risposta concreta è arrivata. L’assenza di un piano d’emergenza ha lasciato migliaia di richiedenti asilo in condizioni precarie.

Senza un riparo e un minimo di sostegno, cresce il rischio di gravi problemi sociali e sanitari. La mancanza di tutele mette a repentaglio la salute e la sicurezza di chi vive in queste condizioni.

Una crisi che dura da quattro anni: le associazioni chiedono interventi urgenti

Le organizzazioni che lavorano con i rifugiati ricordano che questa emergenza va avanti da quattro anni. Secondo loro, le istituzioni non hanno rispettato i loro doveri e non hanno garantito un sistema di accoglienza funzionante e inclusivo.

La situazione chiede un intervento immediato: servono soluzioni abitative d’emergenza, servizi temporanei e una migliore collaborazione tra gli enti coinvolti.

Questi appelli pubblici mettono in luce una realtà che non si può più ignorare. Migliaia di persone aspettano risposte concrete da chi ha il compito di assicurare loro diritti fondamentali e un minimo di sicurezza.

Ultimo aggiornamento il 5 Agosto 2025 da Giulia Rinaldi

Written by
Giulia Rinaldi

Giulia Rinaldi osserva il mondo con occhio critico e mente curiosa. Blogger fuori dagli schemi, scrive di cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile personale e tagliente, mescolando analisi e sensibilità in ogni articolo. Il suo obiettivo? Dare voce a ciò che spesso passa inosservato.

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