La polizia ha fermato tre cittadini bulgari – un uomo e due donne – responsabili di una serie di furti in supermercati italiani e austriaci. Il gruppo agiva con un metodo preciso e ripeteva i colpi su più giorni in diverse città italiane, prima di tornare rapidamente in patria. L’operazione di polizia ha preso il via dopo la denuncia di una donna anziana e ha permesso di risalire all’intera banda grazie a intercettazioni e testimonianze.
L’indagine partita dalla denuncia di una vittima anziana a Pordenone
L’azione delle forze dell’ordine ha preso avvio il 19 gennaio dello scorso anno, quando una signora di 79 anni ha segnalato un furto subito in un supermercato di San Vito al Tagliamento, in provincia di Pordenone. La testimonianza ha acceso i riflettori su uno schema che si stava ripetendo da tempo in zona. La vittima ha riferito di essere stata avvicinata da due donne mentre faceva la spesa; una l’aveva distratta con una scusa, mentre l’altra aveva sottratto il portafoglio dalla sua borsa senza che lei se ne accorgesse.
Questo episodio, inizialmente isolato, ha messo in moto tutte le attività investigative necessarie per fermare i criminali. Gli agenti hanno raccolto altre denunce con dinamiche simili tra i supermercati di Pordenone e Udine, arrivando a stabilire la presenza di un gruppo specializzato in borseggi.
Tecniche investigative: intercettazioni e raccolta prove sul territorio
Dai primi dati acquisiti, gli inquirenti hanno avviato una lunga attività di controllo degli spostamenti e delle comunicazioni del gruppo. Sono stati analizzati i telefoni e i messaggi delle persone sospettate, mentre dall’esperienza diretta delle pattuglie e da alcune testimonianze sono emersi dettagli cruciali sul movimento delle auto e il modo di operare.
Le tracce dei veicoli sono state seguite attraverso dispositivi GPS installati da noleggiatori, e la sorveglianza ha permesso di capire che i criminali arrivavano in Italia in macchina, effettuavano più furti nello stesso giorno e, entro sera, tornavano in Bulgaria. Fondamentale anche la scoperta di un tatuaggio sul collo di una delle donne, elemento distintivo utile per la loro identificazione.
Questi dati hanno compattato il quadro probatorio fino a sequestrare le responsabilità dei tre, confermate da intercettazioni in cui si organizzavano i colpi e coordinavano gli spostamenti, e da testimonianze delle vittime e di altri testimoni presenti nei supermercati.
Modalità D’Azione e modus operandi della banda tra Italia e Austria
Il gruppo utilizzava un sistema collaudato da tempo. Le vittime erano perlopiù persone anziane, scelte per la facilità con cui si distraevano durante la spesa. All’interno del supermercato, le due donne si dividevano i ruoli: una catturava l’attenzione della vittima con una proposta o una domanda, mentre l’altra arraffava il portafoglio dalla borsa o dallo zaino, agendo con rapidità ed esperienza.
All’esterno del negozio, un uomo restava ad attendere a bordo di un veicolo a noleggio, azionando il ruolo di palo e conducente per una fuga veloce. Il gruppo sfruttava l’uso del telefono per comunicare in tempo reale e garantire la riuscita dell’operazione.
Il gruppo agiva prevalentemente in Friuli Venezia Giulia, ma sono stati documentati altri episodi analoghi in Austria, dove i danni alle vittime avevano luogo seguendo lo stesso schema. La pianificazione accurata e l’abilità a spostarsi senza destare sospetti hanno permesso alla banda di colpire più volte senza essere fermata fino all’arresto.
Arresti eseguiti a Bergamo e Trieste dopo mesi di indagini
Dopo mesi di raccolta di prove e pedinamenti, il 19 luglio, alla fine del 2024, la polizia ha arrestato due membri del gruppo all’arrivo all’aeroporto di Orio al Serio, a Bergamo, dopo il viaggio di ritorno in Italia dalla Bulgaria. Il fermo è stato possibile grazie alla collaborazione coordinata dei reparti investigativi e all’analisi delle informazioni raccolte.
Qualche giorno dopo, la terza persona è stata bloccata a Trieste, completando così l’operazione. Le ordinanze di custodia cautelare in carcere hanno formalizzato la condanna preventiva per i tre che ora dovranno rispondere di furti seriali in più Paesi.
Le indagini continuano per capire se dietro a questo gruppo vi siano altre persone coinvolte o strutture più ampie dedicate alla commissione di reati simili nel continente.
Ultimo aggiornamento il 29 Luglio 2025 da Elisa Romano