A Pordenone, la Guardia di Finanza ha messo le manette a due cittadini afghani coinvolti in un giro di spaccio di hashish. L’operazione, coordinata dalla Procura locale, si è conclusa con l’esecuzione di un’ordinanza cautelare firmata dal Gip. Secondo le accuse, i due avrebbero venduto centinaia di dosi, soprattutto a giovani del posto.
Un in carcere, l’altro ai domiciliari: i dettagli delle misure
Per i due arrestati sono state decise misure diverse. Uno è finito in carcere, l’altro deve invece presentarsi ogni giorno alla polizia giudiziaria. Le accuse parlano di almeno 500 dosi di hashish cedute, con un giro che coinvolgeva numerosi assuntori, quasi tutti giovani. L’indagine ha ricostruito un’attività di spaccio costante e ben organizzata sul territorio di Pordenone.
Dietro le quinte delle indagini: appostamenti e intercettazioni
Gli investigatori hanno lavorato con appostamenti e pedinamenti per seguire movimenti e scambi di droga. Hanno raccolto tabulati telefonici, analizzando i contatti tra gli spacciatori e i clienti. Non sono mancate perquisizioni per trovare altra droga o materiale legato allo spaccio. Decine di acquirenti sono stati ascoltati per capire meglio come funzionava la rete e con quale frequenza veniva ceduta la droga.
Un’indagine che parte da un arresto di marzo
L’operazione di oggi si collega a un episodio avvenuto a marzo, sempre a Pordenone. In quell’occasione, un altro cittadino afghano era stato fermato in flagranza con 300 grammi di hashish, divisi in tre panetti, e 8 dosi di cocaina nascoste in bocca. Quel caso aveva acceso i riflettori sullo spaccio nella comunità afghana e ha dato il via alle indagini che hanno portato agli arresti di questi giorni.
I fatti raccolti confermano come il traffico di droga sia ben radicato in alcuni ambienti della città. Le forze dell’ordine continuano a lavorare per trovare eventuali complici o altri responsabili coinvolti nella distribuzione di sostanze stupefacenti.
Ultimo aggiornamento il 5 Agosto 2025 da Rosanna Ricci