Le scritte offensive comparse sul muro del Consolato generale della Slovenia a Trieste hanno acceso un campanello d’allarme sul rischio di intolleranza nella zona di confine. Il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, non ha esitato a condannare con forza l’episodio, ricordando il peso storico e sociale che questi gesti hanno sulle relazioni tra le comunità locali.
Fedriga: vicinanza alla Slovenia e no deciso all’odio
Fedriga ha preso posizione subito dopo la scoperta delle scritte, definendo questi atti come un colpo al percorso di convivenza pacifica costruito negli ultimi decenni. Durante un incontro con la stampa, ha sottolineato come episodi del genere riportino alla mente momenti difficili del passato, superati però dall’Europa in nome della pace e del rispetto.
Il presidente ha richiamato la memoria delle tensioni storiche che hanno segnato proprio questo confine tra Italia e Slovenia, ma ha ribadito che l’obiettivo rimane evitare che l’odio torni a farsi strada. “Dobbiamo mantenere sempre un atteggiamento di rispetto – ha detto – e respingere ogni forma di intolleranza che possa riaccendere vecchi rancori”.
Regione Friuli Venezia Giulia: condanna netta agli atti di intolleranza
Secondo Fedriga, si tratta di un episodio isolato, ma che deve far riflettere sull’importanza di non abbassare la guardia. Ha espresso piena solidarietà al Consolato sloveno, riconosciuto come un punto fondamentale per i rapporti diplomatici e culturali in questa area.
Ha anche richiamato la necessità che chi ha compiuto questi atti risponda davanti alla legge. Le norme italiane prevedono sanzioni per chi incita all’odio o alla discriminazione, e per questo le autorità locali devono tenere alta l’attenzione. Solo così si può evitare che atteggiamenti simili mettano a rischio la convivenza civile, già delicata in diversi contesti.
Trieste e Friuli Venezia Giulia: una storia di confine e un impegno costante
La posizione di Trieste e della regione al confine con la Slovenia è unica, segnata da una storia complessa e da tracce profonde lasciate dal passato. Negli ultimi anni però si è lavorato molto per costruire rapporti basati sulla collaborazione e sul rispetto tra le comunità.
Le istituzioni locali, insieme ad associazioni e realtà culturali, hanno promosso iniziative per favorire il dialogo e la conoscenza reciproca. Il ricordo della storia si unisce così all’impegno per evitare divisioni che possono sfociare in tensioni sociali o politiche. Episodi come quello delle scritte sul consolato mettono in luce la fragilità di questo percorso e la necessità di continuare a puntare sulla comprensione reciproca.
Dopo il vandalismo, serve una reazione forte delle istituzioni e della comunità
A seguito dell’atto vandalico, le autorità si sono mosse rapidamente. Fedriga ha chiesto un intervento immediato delle forze dell’ordine per individuare i responsabili e portarli davanti alla giustizia. Non si tratta solo di un attacco a una sede diplomatica, ma anche di una ferita alle relazioni tra le comunità e i Paesi vicini.
Il valore di istituzioni come il consolato sloveno è essenziale per mantenere rapporti di collaborazione che vanno oltre la politica, coinvolgendo scambi culturali, economici e sociali. La regione ha il compito di rispondere a queste tensioni rafforzando il dialogo tra cittadini, istituzioni e realtà culturali.
Serve una vigilanza costante per evitare che episodi isolati si trasformino in segnali di divisione più profonde o in ritorni a ideologie ostili. Fedriga ha concluso ricordando quanto sia importante tenere alta la guardia contro ogni forma di intolleranza, perché la storia ci insegna quanto possa costare non farlo.
Ultimo aggiornamento il 6 Agosto 2025 da Rosanna Ricci