Una bambina di 6 anni, in vacanza con la famiglia a Grado, ha vissuto attimi di terrore nella piscina del residence e camping Punta Spin. È stata risucchiata dal sistema di ricircolo dell’acqua nella vasca destinata agli adolescenti, rischiando di annegare. Grazie all’intervento tempestivo di alcune persone presenti, la piccola è stata salvata. Ora le autorità locali hanno avviato un’indagine per capire se siano state rispettate le norme di sicurezza nel complesso turistico.
Il momento critico nella piscina del camping a Grado
L’incidente è successo durante una giornata di relax, mentre la bimba nuotava nella piscina riservata ai ragazzi più grandi. Per motivi ancora da chiarire, la griglia che copre il sifone dell’acqua si è staccata o si è spostata leggermente, creando un vortice in grado di trascinarla sott’acqua. Quel sistema, normalmente sicuro, ha generato una depressione che ha intrappolato la bambina.
Il nonno della piccola ha subito notato cosa stava accadendo e ha lanciato l’allarme. Con lui sono intervenuti due turisti e il bagnino della piscina. Insieme sono riusciti a tirarla fuori dall’aspirazione e a riportarla in superficie prima che la situazione peggiorasse.
I soccorsi e le condizioni della bambina
Una volta fuori dall’acqua, la bambina ha ricevuto le prime cure dai sanitari arrivati sul posto. È stato anche chiamato l’elicottero di soccorso, che ha trasportato la piccola all’ospedale Santa Maria la Misericordia di Udine per una serie di accertamenti e un monitoraggio più approfondito.
Secondo quanto riferito, la bimba sarebbe rimasta sott’acqua per circa un minuto. Nonostante questo, non è in pericolo di vita. I medici stanno comunque effettuando controlli per escludere complicazioni legate all’annegamento o eventuali traumi.
Cosa succede ora: indagini e sequestro della piscina
I carabinieri di Grado hanno aperto un’inchiesta per capire cosa abbia causato l’incidente. È stata posta sotto sequestro la parte della piscina dove è successo il fatto, in particolare l’area dedicata ai più piccoli. L’obiettivo è capire se ci siano responsabilità legate alla manutenzione o a eventuali mancanze nelle misure di sicurezza.
Lo spostamento o la rimozione della griglia di protezione del sifone ha creato il pericolo. Ora si dovrà stabilire se si tratta di un guasto tecnico, di un errore umano o di altro. Le autorità vogliono anche verificare se situazioni simili possano verificarsi in altre piscine del camping.
L’episodio ha acceso i riflettori sulla sicurezza degli impianti nelle strutture turistiche frequentate da famiglie con bambini. Le verifiche in corso potrebbero portare a regole più rigide per evitare che simili incidenti si ripetano. Intanto, la comunità e i turisti aspettano aggiornamenti sull’esito delle indagini.
Ultimo aggiornamento il 11 Agosto 2025 da Serena Fontana