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La riserva Foce Isonzo – Isola Della Cona entra nella rete internazionale delle zone umide Ramsar

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Foce Isonzo - Isola della Cona riconosciuta come zona umida Ramsar. - Unita.tv
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La Riserva naturale regionale Foce Isonzo – Isola della Cona ha appena ottenuto un riconoscimento di grande rilievo: è stata inserita nell’elenco delle zone umide di importanza internazionale secondo la Convenzione di Ramsar. Un traguardo che dà nuovo slancio alla tutela degli ecosistemi umidi di questa parte del Friuli-Venezia Giulia, fondamentali per la biodiversità e l’equilibrio naturale lungo la costa. Il percorso per arrivare a questo risultato è iniziato nel 2015 e si aggiunge agli altri siti Ramsar già presenti nella regione, confermando il valore ambientale di questi territori.

Ramsar: la Convenzione che salva le zone umide

La Convenzione di Ramsar nasce nel 1971, prende il nome dalla città iraniana dove è stata firmata. Lo scopo è semplice ma cruciale: proteggere le zone umide, ambienti vitali per tante specie e per il corretto funzionamento degli ecosistemi in tutto il mondo. Paludi, lagune, delta e altre superfici d’acqua sono spesso incluse in queste aree perché aiutano a regolare il clima locale, assorbono gas serra e offrono rifugio a una grande varietà di piante e animali.

L’Italia partecipa a questa convenzione da decenni, con numerosi siti riconosciuti lungo la costa adriatica settentrionale. L’ingresso della Foce Isonzo – Isola della Cona rafforza la rete di protezione regionale. È un segnale concreto di quanto si punti a salvaguardare le risorse naturali in questa zona. Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha dato l’ok definitivo, chiudendo così un lungo iter partito dalla Regione Friuli-Venezia Giulia.

Un mosaico di natura lungo l’Isonzo

La riserva si estende per circa 15 chilometri lungo l’estuario del fiume Isonzo. Qui si trovano zone palustri e ambienti d’acqua con diversi livelli di salinità. Molto di questi habitat sono nati anche grazie al recupero di terreni un tempo usati per l’agricoltura. In totale, l’area copre quasi 2.400 ettari ed è un punto di riferimento per decine di specie di uccelli acquatici.

Durante le migrazioni e l’inverno, la riserva ospita in media 25 mila uccelli, con una presenza significativa di oche che svernano nel periodo più freddo. Un dato che colpisce è che circa un terzo delle oltre 340 specie avvistate qui nidificano proprio nell’area. Questo conferma che l’ambiente è di alta qualità e adatto alla riproduzione e alla sosta degli animali selvatici.

La varietà delle condizioni dell’acqua permette a specie marine e d’acqua dolce di convivere, offrendo rifugio e cibo non solo agli uccelli, ma anche a pesci, anfibi e invertebrati che completano la catena alimentare locale.

La costa friulana e i suoi tesori faunistici

Oltre alla Foce Isonzo, il Friuli-Venezia Giulia può contare su altri due siti Ramsar di grande valore. C’è la Laguna di Marano – Foci dello Stella, riconosciuta nel 1979. È un’area di circa 1.400 ettari che comprende la Riserva naturale regionale Foci dello Stella e parte dei territori di Marano e Precenicco. Qui si registrano oltre 200 specie di uccelli, con più di 70 che nidificano sul posto. Nei periodi di migrazione, il numero degli uccelli acquatici sfiora le 15 mila unità.

Poi c’è la Valle Cavanata, nata nel 1978, che si estende per 243 ettari nel Comune di Grado. È una delle zone con la più ricca avifauna, con oltre 270 specie osservate e circa 80 che scelgono di nidificare qui. Questi tre siti insieme formano uno dei luoghi con la maggiore densità e varietà di uccelli acquatici in Italia. Grazie a un attento controllo e gestione, si riesce a monitorare e proteggere le specie più delicate, garantendo un rifugio sicuro per gli uccelli migratori che percorrono le coste adriatiche.

Il riconoscimento Ramsar è anche un incentivo a mantenere vivi questi ambienti, che oltre a conservare la biodiversità attirano studiosi e visitatori attenti alla natura. Nella regione, il lavoro comune tra enti locali, scienziati e istituzioni va avanti per rafforzare la protezione di queste aree così preziose.

La Foce Isonzo – Isola della Cona si inserisce in un contesto regionale già ricco di biodiversità. Qui, anche se il territorio è stato modificato dall’uomo, si sono create condizioni ideali per molte specie protette. La tutela garantita da Ramsar non è solo un riconoscimento, ma un invito a gestire e conservare nel tempo questo angolo di natura unico lungo le coste friulane.

Ultimo aggiornamento il 23 Luglio 2025 da Davide Galli

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Davide Galli

Davide Galli scrive per capire, non solo per raccontare. Blogger dallo stile asciutto e riflessivo, attraversa i temi di cronaca, politica, attualità, spettacolo, cultura e salute con uno sguardo mai convenzionale. Nei suoi articoli c’è sempre una domanda aperta, un invito a leggere tra le righe e a non fermarsi alla superficie.

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