Una nuova scultura-mosaico si è affacciata nel cuore di Gorizia, rilanciando un messaggio forte di riconciliazione e salvaguardia ambientale. L’opera intitolata “La Donna Vitruviana“, creata dalla poliedrica artista Francesca Chialà, incarna un ponte tra culture, storie e identità diverse, proprio nello spazio simbolico della riunificazione tra Gorizia e Nova Gorica.
La trasformazione di un confine in luogo di incontro e arte
Piazza della Transalpina, conosciuta come il teatro storico della riunificazione tra Gorizia e Nova Gorica, è stata scelta come sede per questa installazione che parla di superamento delle divisioni. Qui il confine, un tempo barriera netta e fonte di tensioni, è ora ritratto come una soglia aperta e accogliente. La statua si presenta come un corpo umano che non delimita, ma abbraccia, suggerendo come i confini possano diventare momenti di dialogo e di incontro culturale.
La scelta del luogo è fondamentale: Gorizia, città che per anni ha vissuto la divisione netta tra est e ovest, si mostra oggi come modello concreto di pace e collaborazione. L’opera artistica fa da catalizzatore di questa trasformazione, spostando lo sguardo dal passato doloroso verso un futuro condiviso. È il cuore della capitale europea della cultura nel 2025 a ospitare questo potente simbolo visivo.
La performance di body art per coinvolgere le nuove generazioni
L’inaugurazione della scultura ha visto la partecipazione attiva di numerosi bambini in una performance di body art organizzata per promuovere temi di pace e tutela ambientale. Quest’azione partecipativa ha dato voce soprattutto ai più giovani, inserendo il loro corpo stesso nell’arte come manifestazione straordinaria di speranza e responsabilità.
Questa iniziativa è stata promossa dal Comune di Gorizia in collaborazione con il Premio Sergio Amidei e con il supporto organizzativo del GECT GO. Attraverso la partecipazione diretta, l’evento ha trasformato la piazza in un’espansione vivente dell’opera, rendendo concreto il messaggio di pace e convivenza che l’installazione vuole trasmettere. L’uso del corpo umano nei vari momenti della manifestazione ha offerto così un forte legame tra arte, politica e società civile.
Il significato profondo della Donna Vitruviana nella contemporaneità
L’opera presenta una visione dell’essere umano diversa dal classico modello leonardesco. La Donna Vitruviana di Francesca Chialà unisce il corpo reale di una persona al volto ispirato al celebre disegno di Leonardo da Vinci, trasformandolo in un mosaico prezioso realizzato dai maestri di Spilimbergo. L’uso del mosaico si presta a raccontare un’idea di umanità fatta di molte tessere differenti, capaci di formare un insieme armonico.
Alle radici dell’opera c’è un messaggio chiaro: la sopravvivenza del pianeta richiede una nuova armonia fra gli aspetti femminili e maschili della nostra persona, alludendo al concetto di “animus” e “anima” elaborato da Jung. Qui, donne e uomini devono collaborare in equilibrio per proteggere la terra. La scelta dell’intelligenza artificiale generativa, utilizzata per realizzare la scultura, punta ad evidenziare l’importanza della scienza nel contrastare il riscaldamento globale e salvaguardare gli ecosistemi marini e naturali.
Gorizia: un laboratorio di pace nell’Europa culturale
Il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, ha sottolineato come questa città rappresenti un luogo di pace e amicizia, capace di lanciare un messaggio forte attraverso l’arte e la cultura. Go! 2025, la capitale europea della cultura, contribuisce infatti a rafforzare la vocazione della città come laboratorio sociale e culturale che testimonia concretamente la coesistenza pacifica.
Secondo Ziberna, “ogni espressione artistica che porta avanti la pace, anche a livello locale e apparentemente piccolo, assume grande valore.” Questa apertura testimonia la vocazione di Gorizia a restare uno spazio dove le diversità si incontrano e si trasformano in collaborazione, dimostrando come l’arte e le iniziative culturali possano accompagnare processi sociali di riconciliazione. La Donna Vitruviana si incarna così come simbolo non solo artistico, ma anche civile e sociale, della prospettiva di futuro che attraversa il territorio.
Ultimo aggiornamento il 16 Luglio 2025 da Matteo Bernardi