L’evento delle clanfe a Trieste è molto più di un semplice tuffo in acqua: si tratta di una gara che coniuga divertimento, originalità e tradizione, attirando centinaia di persone e concorrenti da diverse zone. La peculiarità consiste nel tuffo detto “a cofanetto”, con le gambe raccolte sul petto per spruzzare quanta più acqua possibile, mentre i partecipanti indossano costumi bizzarri e travestimenti eccessivi. La diciottesima edizione si è appena svolta allo stabilimento Ausonia, portando con sé una folla entusiasta e tanta creatività.
L’arte della clanfa: tra tecnica e spettacolo in acqua
Il gesto che dà il nome alla manifestazione è il tuffo “a cofanetto”, una tecnica particolare diffusa nel dialetto triestino dove chi si immerge tiene le gambe piegate al petto. Questo modo di saltare genera uno schizzo molto ampio e vistoso, elemento centrale della gara. La capacità di spruzzare acqua mantiene il ruolo principale, ma da tempo si è aggiunto un elemento coreografico che include i costumi. I partecipanti si presentano vestiti da torte colorate, grandi suini gonfiabili, o indossano parrucche vistose con un effetto volutamente goffo. Questa combinazione di gesto atletico e spettacolo crea un’atmosfera festosa, accessibile a tutte le età e livelli di preparazione fisica.
L’evento si rivolge a chiunque voglia provare un salto diverso dal solito, anche senza particolari abilità sportive. Perché in fondo la clanfa è uno scherzo collettivo e un momento di aggregazione condivisa, radicato nella cultura locale e capace di attrarre curiosi e partecipanti da molti chilometri.
Una manifestazione partecipata e ampiamente radicata nel territorio
L’Olimpiade delle Clanfe si tiene sempre allo stabilimento Ausonia e registra una grande partecipazione. Quest’anno si sono iscritti 170 concorrenti, un numero che racconta lo slancio popolare dell’evento. Gli spettatori non sono solo triestini, ma arrivano anche da altre regioni e addirittura dai paesi vicini, segno dell’appeal crescente della manifestazione. Il richiamo si estende fuori dai confini locali soprattutto grazie a una combinazione di folklore, originalità e il clima di festa.
Nel passato, la gara ha richiamato anche volti noti della città, fra cui l’ex sindaco Roberto Cosolini, che una volta prese parte con entusiasmo mostrando la sua stazza per alzare grandi schizzi. La partecipazione di personaggi pubblici evidenzia come la clanfa sia anche un evento simbolico e popolare, che attraversa le diverse generazioni.
Giudici e criteri di valutazione: tra costume e tuffo spettacolare
La giuria dell’Olimpiade delle Clanfe valuta rigorosamente ogni tuffo dal punto di vista tecnico e scenografico. Non contano solo le dimensioni degli schizzi ma anche l’originalità e l’effetto del costume. I concorrenti possono esibirsi da soli o in gruppo, permettendo coreografie e gesti atletici più articolati. Questa formula ammette ogni componente creativa ma anche l’abilità nel mantenere un impatto visivo alto durante l’immersione.
Il punteggio finale si assegna quindi sulla combinazione tra performance fisica – cioè lo schizzo d’acqua prodotto – e impatto estetico dato dal travestimento. Questo sistema spinge i partecipanti a cercare soluzioni sempre più fantasiose, da maschere assurde a costumi fatti a mano, puntando a sorprendere la giuria e il pubblico.
La presenza di personalità note e eventi recenti nella gara delle clanfe
Tra i partecipanti dell’ultima edizione c’era anche Claudio Sterpin, una figura conosciuta a livello nazionale. Sterpin è noto per essere stato legato alla scomparsa e tragico ritrovamento di Liliana Resinovich, avvenuti a Trieste tra dicembre 2021 e gennaio 2022. La sua presenza racconta come l’evento rientri nella vita cittadina in modo totale, anche richiamando individualità coinvolte in fatti di cronaca recente.
Questa presenza segna la dimensione umana della competizione, che si svolge in un clima di festa ma non si separa dalla realtà della comunità. La gara rimane un momento di svago e recupero della tradizione, con una semplice formula di allegria e colore che parla a chiunque.
Organizzazione e volontari al servizio della tradizione triestina
La gestione dell’Olimpiade delle Clanfe è affidata a un gruppo di volontari dell’associazione Spiz, che si occupano di coordinare iscrizioni, giuria e sicurezza. I volontari presidiano l’evento con passione e precisione, mantenendo ordine e garantendo che ogni fase si svolga senza intoppi.
La partecipazione attiva di cittadinanza e associazioni mette in evidenza il carattere comunitario della manifestazione. Lo stabilimento Ausonia diventa così ogni anno un luogo di aggregazione atteso, dove si celebra un rituale collettivo con qualche dose di folklore e spensieratezza. La durata nel tempo e il successo crescente trasformano questa gara di tuffi in un appuntamento fisso per la città.
Ultimo aggiornamento il 26 Luglio 2025 da Giulia Rinaldi