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I Carabinieri ricordano la Battaglia Del Podgora a 110 anni dall’assalto eroico

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Cerimonia dei Carabinieri per il 110° anniversario della Battaglia del Podgora. - Unita.tv
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L’Arma dei Carabinieri ha celebrato oggi il centodecimo anniversario della battaglia del Podgora con due cerimonie che hanno coinvolto luoghi simbolo della memoria storica a Gorizia. L’evento ha richiamato l’attenzione sulle azioni combattive condotte durante la Prima guerra mondiale, particolarmente rilevanti per i militari dell’Arma. Le celebrazioni hanno incluso un omaggio ai caduti e la ricostruzione dei momenti più significativi dell’assalto al monte Calvario.

Commemorazione al Sacrario Militare Di Oslavia: memoria e dovere collettivo

La prima cerimonia si è svolta nel Sacrario militare di Oslavia, luogo dove riposano circa ventimila soldati caduti durante la Grande Guerra, compresi numerosi austro-ungarici. Qui, le autorità militari e civili hanno deposto tre corone alla memoria sulle note dell’inno del Piave, un brano che evoca la resistenza italiana durante il conflitto. La cerimonia è stata accompagnata da una preghiera nella cripta del sacrario, a sottolineare il valore commemorativo e spirituale dell’evento.

Il comandante generale dei Carabinieri, Salvatore Luongo, ha sottolineato l’importanza del ricordo come “dovere morale e impegno collettivo”, richiamando l’attenzione sulla responsabilità condivisa di mantenere viva la memoria storica. La scelta del sacrario di Oslavia come luogo per questa celebrazione ha riconosciuto il peso storico e simbolico del sito, considerato uno dei più grandi cimiteri militari italiani della Prima guerra mondiale.

L’evento ha evidenziato la necessità di onorare tutti i caduti, ricordando che la battaglia del Podgora si inserisce in un contesto di conflitti sanguinosi e sacrifici che hanno segnato profondamente la storia del territorio e dell’Italia. La deposizione delle corone ha rappresentato un momento di rispetto e raccoglimento, consolidando il legame tra passato e presente attraverso la memoria condivisa.

L’assalto a quota 240 sul Monte Calvario: il coraggio dei Carabinieri durante la Prima Guerra Mondiale

La seconda cerimonia si è tenuta presso la caserma Cascino, sede del 13° reggimento “Friuli Venezia Giulia”, direttamente collegata alle operazioni belliche di 110 anni fa. Qui si è ricordato l’assalto mattutino che vide i carabinieri avanzare verso la quota 240 del monte Calvario, una posizione strategica difesa dall’esercito austro-ungarico. L’azione militare si svolse seguendo ordini precisi: i militari dovevano muoversi in avanti senza aprire il fuoco, affidandosi esclusivamente all’arma bianca per mantenere lo slancio dell’attacco.

Questo ordine aveva lo scopo di evitare fasi di stallo e di sorpresa, ma espose i soldati a un intenso fuoco nemico. Il momento fu definito dallo stesso comandante generale come una vera “tempesta di piombo e ferro”, dati i continui colpi che colpirono la linea italiana. L’azione coraggiosa si concluse con il sacrificio di 53 uomini caduti, 143 feriti e 10 dispersi. Questi numeri testimoniano la durezza della battaglia e il prezzo pagato da quei militari nell’adempimento del loro dovere.

L’attacco al monte Calvario rappresenta uno degli episodi più significativi della partecipazione dell’Arma alla Prima guerra mondiale. I Carabinieri dimostrarono disciplina e coraggio, seguendo un piano rischioso che richiedeva fermezza e determinazione. La commemorazione nella caserma è servita a mantenere vivo il ricordo di questi soldati, ricordando il valore della missione e l’importanza di preservare la storia militare nel contesto delle celebrazioni nazionali.

Il valore storico della Battaglia Del Podgora nell’ambito della Prima Guerra Mondiale

La battaglia del Podgora, avvenuta nel 1915, rappresenta un momento cruciale nella storia militare italiana. In particolare, questa fase del conflitto ha visto un coinvolgimento diretto e impegnativo dei reparti dell’Arma dei Carabinieri, che si distinsero per il loro ruolo operativo e per il sacrificio sostenuto. La conquista del Podgora si inserisce nelle operazioni legate alla presa di Gorizia, obiettivo strategico che segnò una svolta nel corso della guerra sul fronte italiano.

Il successo dell’assalto, non senza perdite ingenti, testimoniò l’importanza delle forze dell’ordine in azione diretta sul campo di battaglia. Nel complesso, la battaglia ebbe ripercussioni sul morale delle truppe italiane e sulla percezione pubblica del conflitto, diventando simbolo di resistenza e determinazione. Oggi questa memoria continua a riecheggiare, soprattutto per le celebrazioni che rinnovano l’omaggio ai militari caduti e alle azioni che hanno contribuito a modificare la linea del fronte.

A distanza di più di un secolo, la ricorrenza funge da monito e da testimonianza dei sacrifici affrontati durante un periodo di guerre segnato da strategie complesse e combattimenti particolarmente aspri. La battaglia del Podgora viene citata nei manuali di storia militare come esempio di impegno in condizioni difficili e come simbolo dell’identità e della tradizione dell’Arma dei Carabinieri all’interno della storia d’Italia.

Ultimo aggiornamento il 19 Luglio 2025 da Davide Galli

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Davide Galli

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