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Gusti Di Frontiera 2025 a Gorizia: venti anni di cibo, culture e tradizioni in un unico festival

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Gorizia celebra vent’anni di culture e sapori con Gusti Di Frontiera 2025. - Unita.tv
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Gusti di Frontiera torna a Gorizia dal 25 al 28 settembre per la sua ventesima edizione, mettendo in scena un evento che combina sapori internazionali e radici locali. La manifestazione si presenta come un crocevia gastronomico e culturale, capace di attrarre visitatori di diverse età e provenienze con la passione per il cibo. L’edizione di quest’anno si lega anche al titolo di Gorizia Capitale Europea della Cultura 2025, confermando il ruolo della città come luogo di incontro transfrontaliero.

L’identità visiva e il messaggio di inclusione del festival

Il nuovo visual di Gusti di Frontiera si distingue per un titolo rosso acceso, scelto per richiamare l’energia e la socialità tipiche della manifestazione. La grafica mette insieme volti, colori e sapori rappresentando persone di tutte le età e provenienze. L’obiettivo è sottolineare come il cibo funga da ponte tra diverse comunità. Accanto a questa apertura al mondo, il manifesto raffigura simboli iconici come il castello di Gorizia, il campanile e il ponte di Salcano. Questi elementi richiamano la forte identità locale e il legame con il territorio, in un dialogo che unisce le tradizioni storiche con la dimensione internazionale. Inoltre, la comunicazione celebra la presenza della piazza Transalpina, crocevia di culture e simbolo della Gorizia transfrontaliera, parte integrante del progetto Go! 2025 Capitale Europea della Cultura.

La presentazione ufficiale e il coinvolgimento delle istituzioni locali

La conferenza stampa di presentazione si è svolta con la partecipazione del sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, accompagnato da figure di rilievo che rappresentano l’apertura transfrontaliera della manifestazione. Samo Turel, sindaco di Nova Gorizia in Slovenia, ha preso parte all’incontro insieme a Romina Kocina, direttrice del Gect, il gruppo europeo di cooperazione territoriale che favorisce i legami transfrontalieri. Il coinvolgimento di questi rappresentanti ha ribadito il carattere internazionale e inclusivo di Gusti di Frontiera, che non si limita a proporre cibo ma anche scambi culturali tra Italia e i paesi vicini. Le istituzioni hanno sottolineato il ruolo centrale dell’evento nella promozione turistica del territorio, con numeri che indicano un’edizione senza precedenti sia in termini di partecipazione che di espositori.

I borghi tematici e la varietà gastronomica nelle diverse aree della città

L’edizione 2025 di Gusti di Frontiera prevede oltre 400 stand distribuiti in 17 borghi tematici sparsi per la città. Ogni borgo rappresenta un’area geografica o un tema culinario specifico che arricchisce l’esperienza del visitatore. Il percorso parte da Gusti in Piazza, in piazza Sant’Antonio, e prosegue tra sapori regionali e ambientazioni internazionali. Il Borgo Friuli Venezia Giulia, ubicato in piazza Cavour, offre piatti tradizionali e prodotti locali tramite le associazioni del territorio, mentre il Borgo Italia, lungo corso Italia e corso Verdi, espone la ricchezza della cucina italiana in tutte le sue varietà. Queste due aree concentrano le radici gastronomiche italiane, offrendone uno spaccato dal nord al sud del paese.

Altra zona molto viva è il Borgo Latino Americano in piazza Municipio, che porta in città specialità e atmosfere sudamericane. Il Borgo Europa affianca invece Austria, Francia, Europa Centrale, Slovenia e Balcani, mettendo in risalto le cucine di una vasta area continentale. Una novità di questa edizione è il Borgo Nord Europa, ospitato in piazza della Vittoria, con la presenza dell’ente PromoTurismoFVG, che promuove le destinazioni del Friuli Venezia Giulia e i contatti con regioni settentrionali.

Nuovi spazi dedicati a tendenze alimentari e cucine multiculturali

Gusti di Frontiera guarda anche alle nuove tendenze del gusto, introducendo aree dedicate a particolari esigenze alimentari. Il Borgo Truck Food, dislocato in via Oberdan, accoglie cucine itineranti e proposte street food che conquistano un pubblico giovane e attento alla sperimentazione. Per la prima volta, poi, il festival apre uno spazio vegetariano e vegano in corso Verdi, rispondendo alla richiesta crescente di alternative plant-based. Nel contempo viene ampliata la presenza delle cucine di Africa, Australia e Oriente con una nuova area multiculturale. Qui si trovano piatti meno conosciuti in Italia ma che danno un contributo alla varietà e ricchezza culinaria della manifestazione.

Completano il quadro gli stand del Borgo Americhe in via Cadorna, dove si raccolgono specialità dall’intero continente americano, e il Mercatino di Gusti in via Rismondo, dedicato a prodotti tipici e artigianato alimentare. Il Salotto del Gusto viene confermato come vetrina delle eccellenze locali e transfrontaliere, un luogo pensato per valorizzare il patrimonio enogastronomico del territorio e della vicina Slovenia.

La novità della piazza Transalpina e il villaggio “Gusti Senza Frontiere”

Per la prima volta Gusti di Frontiera si espande fino a raggiungere piazza Transalpina, cuore simbolico del rapporto tra Italia e Slovenia a Gorizia. Qui nascerà il villaggio enogastronomico “Gusti senza Frontiere”, una new entry che intende rappresentare lo spirito aperto e senza confini del festival. Quest’area non solo si inserisce nel programma della Capitale Europea della Cultura 2025 ma diventa anche emblema di un gemellaggio che supera barriere politiche e linguistiche. Il villaggio metterà insieme proposte gastronomiche, incontri e momenti di socialità, sintetizzando quel legame intenso che la zona ha saputo costruire nel tempo. Il festival si conferma così non solo una festa del cibo ma anche un’occasione per incontrare storie, tradizioni e persone di culture diverse, riunite sotto lo stesso cielo di Gorizia.

Ultimo aggiornamento il 31 Luglio 2025 da Davide Galli

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Davide Galli

Davide Galli scrive per capire, non solo per raccontare. Blogger dallo stile asciutto e riflessivo, attraversa i temi di cronaca, politica, attualità, spettacolo, cultura e salute con uno sguardo mai convenzionale. Nei suoi articoli c’è sempre una domanda aperta, un invito a leggere tra le righe e a non fermarsi alla superficie.

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