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Fedriga incontra Meloni a Palazzo Chigi per discutere bilanci regionali e futuro elettorale

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Fedriga e Meloni a Palazzo Chigi per il confronto sui bilanci regionali. - Unita.tv
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Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni, ha avuto un confronto con la premier Giorgia Meloni a Palazzo Chigi. Al centro dell’incontro, i bilanci provvisori delle Regioni e le prossime elezioni, temi chiave in vista delle scadenze legate al Pnrr e alla gestione degli enti locali. Si anticipano ulteriori sviluppi fra Governo e Regioni per la gestione finanziaria e per le candidature regionali.

Dialogo tra fedriga e meloni sui bilanci provvisori delle regioni

Fedriga ha spiegato che la discussione con la presidente del Consiglio si è incentrata sul delicato tema dei bilanci regionali ancora non definitivi. La situazione richiede una soluzione tecnica che eviti tensioni finanziarie per gli enti territoriali. Il governatore friulano ha annunciato che nei prossimi giorni contatterà il ministro Giorgetti per valutare la possibilità di una norma specifica, capace di tutelare i bilanci delle Regioni senza compromettere la loro operatività.

Il nodo principale è garantire la solidità economica delle Regioni nel periodo cruciale che conduce alla fine dell’attuazione del Pnrr, fissata per l’anno prossimo. Questo implica che le Regioni rimangano funzionali e gestiscano risorse in modo adeguato nei mesi a venire. Fedriga ha sottolineato quanto sia indispensabile mantenere l’attività degli enti locali senza arresti o rallentamenti dovuti a problemi di bilancio provvisorio.

L’approccio si concentra su un intervento normativo che possa fornire un margine di sicurezza, evitando che complicazioni contabili si traducano in disfunzioni pratiche e conseguenti effetti negativi sui servizi al territorio.

Escluso il rinvio delle elezioni regionali, ogni regione decide sull’election day

Il presidente della Conferenza delle Regioni ha escluso l’ipotesi di un rinvio alle consultazioni elettorali regionali attese nel 2025; ha infatti precisato che tutte le Regioni sembrano orientate a rispettare il calendario elettorale senza slittamenti. La posizione ufficiale evita speculazioni su possibili rinvii, puntando a mantenere il normale svolgimento delle competizioni.

Per quanto riguarda invece la partecipazione comune all’election day, Fedriga ha chiarito che ogni Regione agirà in modo autonomo. La decisione di accorpare o meno le elezioni regionali con altre chiamate alle urne spetterà dunque ai singoli governi locali. Questo lascia aperto il scenario rispetto all’organizzazione e alla datazione definitiva delle operazioni di voto.

Lo scenario elettorale resta quindi ancora in evoluzione, ma con una linea guida chiara: le Regioni puntano a confermare le scadenze e a gestire in modo indipendente le proprie competizioni.

Situazione nomine e candidature regionali: il caso veneto e le strategie di maggioranza

Sui nomi dei candidati per le prossime elezioni regionali, Fedriga ha evitato di entrare nello specifico: “Non spettano a me”, ha detto. Tuttavia ha confermato che in questi giorni si stanno svolgendo diversi vertici di maggioranza con i leader dei partiti, dove si stanno valutando le proposte da portare avanti.

Nel caso del Veneto e delle altre Regioni, il riferimento a Matteo Salvini che proporrà candidature agli alleati fa capire che la Lega sarà attiva nelle scelte di coalizione. Questo elemento riflette la trattativa interna tra forze politiche che guideranno le scelte definitive sulle liste.

L’attesa nei prossimi giorni riguarda proprio l’esito di questi incontri, che definiranno le strategie di campo per le elezioni regionali e delineeranno candidature e accordi politico-elettorali.

Posizione di fedriga sull’inchiesta Milano, invito al rispetto delle indagini

Rispondendo infine a una domanda legata all’inchiesta giudiziaria di Milano, Fedriga ha espresso il desiderio che le investigazioni non vengano strumentalizzate con finalità politiche. Ha ribadito l’importanza di rispettare il lavoro degli inquirenti e la presunzione di innocenza per chi è indagato.

Secondo il presidente della Conferenza delle Regioni, non si devono anticipare giudizi ma attendere il normale svolgersi del procedimento, che prevede tre gradi di giudizio. Fedriga ha sottolineato il valore della separazione tra indagine e condanna, per evitare tensioni e fraintendimenti nell’opinione pubblica e nel dibattito politico.

Questa posizione evidenzia un richiamo alla prudenza e al rigore istituzionale di fronte ai procedimenti giudiziari in corso, specie quando coinvolgono figure pubbliche o istituzionali.

Ultimo aggiornamento il 21 Luglio 2025 da Davide Galli

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Davide Galli

Davide Galli scrive per capire, non solo per raccontare. Blogger dallo stile asciutto e riflessivo, attraversa i temi di cronaca, politica, attualità, spettacolo, cultura e salute con uno sguardo mai convenzionale. Nei suoi articoli c’è sempre una domanda aperta, un invito a leggere tra le righe e a non fermarsi alla superficie.

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