Un uomo albanese di 28 anni, condannato per spaccio di droga a Milano, è riuscito a fuggire dagli arresti domiciliari. Tornato nel suo paese, ha modificato il cognome sfruttando la legislazione locale, poi è rientrato in Italia con nuovi documenti. Il tentativo di sottrarsi alla giustizia è però fallito, visto che la polizia lo ha trovato durante un controllo e arrestato nuovamente.
Fuga dagli arresti domiciliari e ritorno in Albania con nuovo cognome
Il giovane albanese era stato condannato dal tribunale di Milano per traffico di sostanze stupefacenti insieme ad altri complici. La condanna consisteva in 3 anni di carcere e una multa da 12.400 euro. Dopo la sentenza, gli era stato concesso di rimanere agli arresti domiciliari, misura che ha violato a dicembre 2023. Invece di restare a casa, è partito verso l’Albania, dove ha approfittato di una norma del paese che consente di modificare il proprio cognome senza troppi ostacoli. Questa modifica gli ha permesso di ricostruire la propria identità legale, rendendo più difficile il rintraccio da parte della giustizia italiana.
La manovra legale ha consentito al 28enne di ricostruire carte d’identità e documenti di viaggio con il nuovo cognome. In questo modo, avrebbe potuto scongiurare il rischio di essere riconosciuto come latitante o come condannato in Italia. Il suo obiettivo era quello di eludere il controllo delle forze dell’ordine italiane al momento del rientro nel paese.
Arresto durante un controllo in autostrada a San Giovanni Di Duino
La polizia italiana, al momento del ritorno dell’uomo in Italia, ha effettuato controlli a campione in autostrada. All’altezza del comune di San Giovanni di Duino, gli agenti del commissariato di Duino Aurisina hanno fermato il veicolo guidato dal giovane albanese. Nonostante la nuova identità e i documenti falsificati, la verifica delle impronte ha consentito di confermare la sua reale identità.
Accertato il falso in atto pubblico e la latitanza, la polizia lo ha immediatamente accompagnato al carcere di Trieste. Qui dovrà affrontare la detenzione residua per la condanna milanese, oltre alle possibili conseguenze penali per la fuga e la falsificazione dei documenti. L’arresto dimostra il controllo e la vigilanza sulle frontiere interne e i punti di passaggio più strategici per bloccare eventuali tentativi di elusione delle misure cautelari.
Dettagli sull’operazione e implicazioni giudiziarie in Italia
L’attività della polizia evidenzia come le forze dell’ordine italiane mantengano un alto livello di allerta nei confronti dei condannati che tentano di sottrarsi alla giustizia. La fuga da un provvedimento degli arresti domiciliari può sfociare in reati aggravati, quali la latitanza e la falsificazione dei documenti. Il caso in esame presenta un esempio concreto di come la modificazione dell’identità all’estero, anche attraverso strumenti legali locali, non impedisca la successiva cattura in Italia.
Il 28enne deve rispondere anche del mancato rispetto della misura cautelare, che si è trasformata in evasione, e dell’utilizzo di documenti contraffatti per rientrare nel territorio italiano. Questi elementi porteranno probabilmente all’aggravamento della pena a suo carico, con l’apertura di nuove indagini e la richiesta di misure più restrittive. Intanto, il tribunale di Milano potrà disporre la revoca della misura degli arresti domiciliari, in favore della custodia carceraria.
L’arresto alla frontiera interna testimonia come il coordinamento tra i vari uffici della polizia di frontiera e le autorità giudiziarie permetta di bloccare chi tenta di eludere i provvedimenti. Restare agli arresti domiciliari non è un’opzione da cui si può uscire senza rischio, specialmente quando si grava su reati delicati come lo spaccio di droga. Il controllo in autostrada ha fermato una delle strade che chi latita può utilizzare per rientrare in Italia senza essere individuato.
Questo episodio porta a riflettere sull’importanza del monitoraggio continuo e sulle tecniche adottate dalle forze dell’ordine per scovare falsi documenti e identità alterate. Le norme nazionali e internazionali sull’identificazione biometrica permettono controlli più puntuali, anche quando i soggetti si spostano tra i paesi. Lo sforzo si concentra sia sul rispetto della legge sia sulla prevenzione di ulteriori reati successivi alla fuga o ai comportamenti illegali.
Ultimo aggiornamento il 2 Agosto 2025 da Rosanna Ricci