L’incontro recente a Palazzo Keflisch ha visto impegnati i vertici di Confindustria Friuli Venezia Giulia e una delegazione del Partito Democratico regionale nel dibattito sulle misure di supporto alle imprese e sulle dinamiche europee dopo l’accordo sui dazi tra Stati Uniti e Unione Europea. Tra i temi principali sono emersi ristori mirati alle aziende, la sospensione del patto di stabilità per superare vincoli sugli aiuti di Stato e il rafforzamento di un sistema europeo più coeso. Il dialogo ha rilanciato la questione dell’isolamento italiano nell’attuale contesto geopolitico e la necessità di politiche economiche e industriali più concrete e orientate al futuro del Fvg.
Il dialogo tra associazioni imprenditoriali e politica regionale per sostenere le imprese colpite dai dazi
A Palazzo Keflisch, la deputata Debora Serracchiani ha aperto il confronto sottolineando il valore di mantenere un rapporto costante tra Confindustria e il principale partito di centrosinistra in Friuli Venezia Giulia. La discussione è poi approfondita dall’analisi politica sull’“indebolimento” dell’Europa nel contesto postglobale, con particolare attenzione all’esclusione dell’Italia dall’asse di potere anglo-franco-tedesco emerso nella scena internazionale. Sul piano economico, la delegazione imprenditoriale ha descritto il periodo come caratterizzato da una significativa “perdita di orientamento” geopolitico che si traduce in un impatto negativo per le attività commerciali e produttive regionali, aggravato ulteriormente dagli effetti diretti dei dazi imposti dagli USA.
La necessità di ristori mirati alle imprese danneggiate dalle barriere commerciali è stata un punto di convergenza tra le parti. La deputata Serracchiani ha evidenziato come il provvedimento debba agire rapidamente per sostenere le esportazioni verso il mercato statunitense e al contempo favorire l’apertura verso mercati alternativi, come India, paesi asiatici, Nord e Sud America, per diversificare le opportunità commerciali delle aziende friulane.
Critiche all’accordo usa-ue e rilievi sulle scelte energetiche e militari europee
Nel corso dell’incontro, Serracchiani ha espresso un giudizio critico sull’intesa siglata tra Donald Trump e Ursula von der Leyen, riaffermando che tale accordo penalizza l’Italia e non ne favorisce gli interessi. Un punto controverso riguarda l’acquisto di energia dagli Stati Uniti, che sembra essere in contrasto con la costruzione di una linea comune per la difesa energetica europea. Inoltre, ha sollevato dubbi sull’investimento di fondi in armamenti statunitensi, considerati poco funzionali a un progetto condiviso di difesa europea.
Questi aspetti riflettono un clima di incertezza e divisione fra le scelte strategiche del Vecchio Continente, con conseguenze sul tessuto produttivo locale e sulla tenuta delle alleanze industriali. È stato ribadito come una politica energetica e di difesa più autonoma possa rappresentare un presupposto per ridurre la dipendenza da attori esterni e rafforzare la posizione italiana in Europa.
Ostacoli burocratici agli investimenti e proposte per la crescita nel Friuli Venezia Giulia
Tra gli altri temi affrontati, l’incontro ha toccato la complessità dei processi autorizzativi che rallentano gli investimenti delle multinazionali sul territorio regionale. La burocrazia ha ricevuto critiche diffuse da parte di Confindustria, che ha evidenziato come gli iter lunghi e complicati scoraggino il potenziale sviluppo industriale. Il Partito Democratico, pur sottolineando la necessità di procedure più snelle, ha specificato che allo stesso tempo serve molta attenzione per evitare operazioni scorrette o speculazioni a danno dell’economia locale.
Il dialogo ha inoltre considerato la carenza di forza lavoro qualificata come un limite da affrontare attraverso un migliore sistema di formazione professionale e un piano di sviluppo decennale per la manifattura. Le politiche abitative sono state riportate sul tavolo come parte della strategia per aumentare l’attrattività del Friuli Venezia Giulia, fattore importante per trattenere giovani e lavoratori qualificati. Questi punti definiscono uno scenario articolato ma necessario per sostenere la crescita del territorio e la sua capacità di competere a livello nazionale e internazionale.
Impegni per aggiornare il confronto e sostenere lo sviluppo economico
Il confronto si è concluso con un clima definito costruttivo e la volontà di riprendere periodicamente il dialogo tra Confindustria e Pd regionale. La collaborazione tra mondo politico e imprenditoriale è stata indicata come fondamentale per definire interventi mirati e efficaci che rispondano ai bisogni delle imprese in un contesto complesso come quello attuale. Questo appuntamento segna un passo verso un coordinamento più stretto sulle questioni chiave dell’economia regionale e suggerisce una strategia condivisa per affrontare le sfide esterne degli ultimi anni.
Ultimo aggiornamento il 29 Luglio 2025 da Matteo Bernardi