Un episodio di violenza si è verificato questa mattina al Centro Asugi di piazza Canestrini, a Trieste, all’interno dell’ex ospedale psichiatrico. Un uomo, giunto in evidente alterazione, ha reagito con aggressività verso il personale sanitario dopo il rifiuto della somministrazione di una terapia specifica.
Episodio Violento al centro sanitario Di Trieste: uomo reagisce al rifiuto della terapia
La mattinata di oggi a Trieste ha visto un momento di tensione nel Centro Asugi di piazza Canestrini, struttura che fa parte del complesso dell’ex ospedale psichiatrico cittadino. Un uomo, entrato nel centro in chiaro stato di alterazione psicofisica, ha subito scatenato un episodio di violenza.
Il personale sanitario, valutate le condizioni del paziente, ha deciso di non procedere con la somministrazione di una terapia ritenuta non opportuna per la situazione in corso. La scelta ha scatenato una reazione immediata e violenta da parte dell’uomo, che ha afferrato al collo un operatore sanitario presente sul luogo. L’aggressore ha anche espressamente intimato al personale di somministrare la terapia, mentre la situazione rischiava di degenerare ulteriormente.
Intervento delle forze dell’ordine e condizioni della vittima
A seguito della segnalazione e della situazione in corso, è stata immediatamente allertata una pattuglia del Radiomobile dei Carabinieri di Trieste, intervenuta tempestivamente sul posto. I militari hanno provveduto a bloccare e immobilizzare l’uomo, evitando ulteriori sviluppi della vicenda e garantendo la sicurezza degli operatori presenti.
L’operatore sanitario aggredito ha subito delle lievi lesioni provocate dalla presa al collo oltremodo violenta. È stato soccorso e trasportato al Pronto Soccorso locale, dove ha ricevuto le cure necessarie e le valutazioni mediche. Non sono state riportate lesioni gravi né situazioni che ne mettano a rischio la vita.
Contesto e implicazioni dell’accaduto nel sistema sanitario triestino
Quanto accaduto questo 2025 al Centro Asugi di piazza Canestrini sottolinea alcune criticità nella gestione di pazienti in stato di alterazione. La decisione del personale di rifiutare la somministrazione di determinata terapia era probabilmente legata a ragioni cliniche e di sicurezza.
Tuttavia, l’episodio evidenzia la difficoltà delle strutture sanitarie nell’affrontare situazioni di violenza e aggressività da parte di utenti in condizioni psichiche compromesse. L’azione veloce e decisa delle forze dell’ordine ha evitato conseguenze più gravi ma riapre il dibattito sulla tutela e la sicurezza del personale sanitario. Anche l’ambiente di lavoro deve essere protetto, con piani di prevenzione e formazione specifica per affrontare simili emergenze.
Ultimo aggiornamento il 19 Luglio 2025 da Serena Fontana