L’intelligenza artificiale sta cambiando le carte in tavola sulla sicurezza globale, mentre le tensioni geopolitiche aumentano. Dal 4 al 6 settembre 2025, a Soveria Mannelli, in Calabria, si terrà la quinta edizione dell’Università d’Estate Intelligence. Un evento ormai consolidato, che serve a fare il punto sulle nuove minacce e sulle competenze richieste nel campo dell’intelligence. L’iniziativa, promossa dalla Società Italiana di Intelligence con il supporto dell’Università della Calabria e dell’editrice Rubbettino, punta a chiarire il ruolo dell’Italia nel panorama internazionale e a formare gli esperti chiamati a districarsi tra dati, disinformazione e sicurezza.
Sicurezza in rapido movimento: l’Università D’Estate fa il punto sulle nuove sfide
“Tutto scorre più in fretta” è il titolo scelto per questa quinta edizione, un modo efficace per raccontare quanto rapidamente cambino i rischi e le strategie nella sicurezza nazionale e internazionale. Nei tre giorni di incontri a Soveria Mannelli, istituzioni, accademici e professionisti si confrontano sulle nuove minacce, in particolare quelle ibride, e sull’impatto crescente dell’intelligenza artificiale nella raccolta e nell’analisi delle informazioni.
Il programma prevede interventi dedicati a come la tecnologia si integra nel lavoro di intelligence, con un’attenzione particolare alla cybersicurezza. Temi che diventano ancora più urgenti davanti alle tensioni geopolitiche attuali, che richiedono strutture investigative snelle e aggiornate. Formare le nuove generazioni di analisti è quindi fondamentale, per aiutarli a orientarsi in contesti complessi dove la montagna di dati può facilmente confondere o portare fuori strada strategie di sicurezza importanti.
Mario Caligiuri: l’intelligence non è solo sicurezza, ma un intreccio di discipline
Mario Caligiuri, presidente della Società Italiana di Intelligence, ha ricordato che l’intelligence non si limita alla sicurezza. È un campo che coinvolge tante discipline: dalla giurisprudenza alla storia, dalla sociologia alla psicologia, fino all’organizzazione e all’economia. È uno studio che resta profondamente umano e che può diventare anche un modello educativo. Serve un metodo capace di rompere con quella che Caligiuri chiama “società della disinformazione”, dove le notizie false o manipolate corrono veloci, lasciando cittadini e istituzioni disorientati.
In questo quadro, raccogliere informazioni per la sicurezza nazionale non basta. Occorre selezionarle con cura e interpretarle correttamente, per supportare chi deve prendere decisioni strategiche e per fornire un’informazione chiara al pubblico. L’intelligence diventa così uno strumento che, grazie a competenze diverse, aiuta a capire e a orientarsi in una realtà sempre più complicata.
I protagonisti e i temi al centro: dal Copasir alla difesa delle reti nazionali
Tra i relatori più attesi spiccano alcuni nomi di primo piano della sicurezza e della difesa italiane. Lorenzo Guerini, presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica , porterà la sua esperienza sul controllo e il coordinamento delle attività di intelligence. Bruno Frattasi, direttore generale dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, approfondirà le sfide legate alla protezione delle reti e dei sistemi informatici, ormai decisivi per la difesa dello Stato.
Stefano Mannino, alla guida del Centro Alti Studi per la Difesa , parlerà del ruolo del Centro nella formazione e nell’aggiornamento degli operatori del settore. Saranno presenti anche Florindo Rubbettino, per l’editrice che sostiene l’evento, Luigi Fiorentino, capo del Dipartimento Informazione e Editoriale della Presidenza del Consiglio, e Giuseppe Cossiga, presidente della Federazione aziende italiane aerospazio, difesa e sicurezza . I loro interventi completeranno un quadro ampio, che va dalla raccolta all’analisi, fino allo sviluppo tecnologico e industriale della sicurezza.
L’appuntamento di Soveria Mannelli è un momento di incontro tra mondo accademico, istituzioni pubbliche e industria. Vuole offrire strumenti concreti, non solo per rispondere alle emergenze di oggi, ma anche per prepararsi a scenari futuri, dove i cambiamenti tecnologici e geopolitici continueranno a rimodellare rapidamente il concetto di sicurezza nazionale.
Ultimo aggiornamento il 2 Agosto 2025 da Giulia Rinaldi