
L'Italia è tra i paesi europei più colpiti da frane, con oltre 636mila eventi storici registrati e un aumento del rischio legato al cambiamento climatico e all'attività umana, che mette a rischio oltre un milione di persone. - Unita.tv
Il territorio italiano risulta tra i più colpiti in Europa dai fenomeni franosi, con numeri che confermano la frequenza e la gravità di questi eventi naturali. Nel 2025 sono già state registrate 10 frane, mentre nel 2024 il conteggio ha superato le 120. I dati emergono dalla piattaforma IdroGeo e rappresentano un quadro aggiornato del dissesto idrogeologico nel nostro paese.
Le frane in italia: numeri e distribuzione geografica
L’Italia conta più di 636mila frane rilevate nella sua storia, un numero che fa riflettere sulla fragilità del territorio. Le frane interessano buona parte del paese, esclusi solo i territori pianeggianti. Le mappature di IdroGeo evidenziano una vasta pericolosità diffusa soprattutto nelle zone collinari e montuose. La regione veneta ha avuto un episodio recente a Foza, in provincia di Vicenza, dove il 28 maggio del 2025 un masso si è staccato da un versante e ha bloccato una strada provinciale, comportando rischi per la viabilità e l’incolumità pubblica.
L’importanza della consapevolezza territoriale
Questa realtà evidenzia quanto gli eventi franosi siano un tema costante per la sicurezza ambientale e infrastrutturale. Le caratteristiche geomorfologiche della penisola favoriscono la formazione di frane, a cui si aggiungono fattori meteorologici e l’azione antropica. Il continuo aggiornamento dei dati permette di delineare una fotografia attendibile, che supporta interventi di prevenzione e la pianificazione territoriale.
L’impatto sociale e il rischio per la popolazione
Il numero di persone esposte al pericolo di frane supera il milione e trecentomila cittadini. Questo dato deriva dall’incrocio tra le mappe di pericolosità e le aree abitate, sottolineato da esperti come Paola Salvati del Cnr. Dal 1974 al 2023, le frane hanno provocato la morte di oltre mille persone e costretto più di 138mila a lasciare le proprie abitazioni. Questi dati fanno emergere le pesanti conseguenze sul territorio e sulle comunità locali.
Le cause antropiche e naturali
I fenomeni franosi non sono solo cause naturali, ma dipendono anche dall’interazione con attività umane, tra cui l’urbanizzazione non controllata e le modifiche del suolo. La fragilità ambientale si traduce in problemi concreti per molti territori. Le istituzioni scientifiche italiane lavorano per mappare i rischi e orientare azioni mirate che tutelino la popolazione e limitino i danni.
Il cambiamento climatico e l’evoluzione del rischio franoso
Secondo Fausto Guzzetti, esperto del Consiglio Nazionale delle Ricerche, l’Italia si trova davanti a un aumento del rischio frana legato a eventi meteorologici sempre più intensi e concentrati nel tempo. Il cambiamento climatico rende più probabili precipitazioni intense che scatenano un’esplosione di fenomeni franosi. Un esempio recente è quello delle alluvioni del maggio 2023 in Emilia-Romagna, che hanno originato più di 80mila frane in pochi giorni.
“Questa evoluzione impone di rivedere approcci di monitoraggio e gestione del rischio,” evidenzia Guzzetti. I fenomeni naturali ripetuti e violenti intrecciano il clima, il territorio e la presenza umana, rendendo difficile la previsione precisa. I dati in tempo reale e le analisi scientifiche rappresentano strumenti indispensabili per intervenire in modo tempestivo e ridurre l’esposizione agli effetti di frane e dissesti.