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Francis kaufmann lascia malta cercando imbarcazioni private prima di arrivare in italia su un catamarano

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L’uomo accusato dell’omicidio di una bambina di sei mesi a Roma ha abbandonato l’isola di Malta all’inizio di marzo, tentando di evitare vie di fuga tradizionali. Le sue ricerche di mezzi per spostarsi verso l’Italia, con l’uso di alias e contatti casuali, rivelano un tentativo poco lineare di nascondere le proprie tracce. Le autorità hanno monitorato i suoi movimenti fino alla traversata in catamarano.

La fuga dall’isola di malta: decisione e modalità

All’inizio di marzo 2025, Francis Kaufmann, conosciuto anche come Rexal Ford, ha scelto di lasciare Malta, dove era arrivato insieme a una donna presentata come sua moglie e alla neonata di pochi mesi. Il motivo principale dietro questa partenza è la necessità di sfuggire a possibili controlli. Invece di utilizzare vie normali come aerei o navi di linea, Kaufmann ha optato per un mezzo più discreto: un’imbarcazione privata affittata tramite società di charter. Questa scelta potrebbe indicare un tentativo di evitare registrazioni ufficiali sui movimenti di passeggeri, complicando le indagini.

Fonti investigative suggeriscono che il cambio di programma è stato improvviso. L’uomo avrebbe scelto la via del mare per raggiungere l’Italia, cercando percorsi meno sorvegliati e più difficili da tracciare. Non si hanno ancora conferme sull’esistenza di complici o altre persone coinvolte, oltre alla donna e alla bambina che erano con lui in partenza da Malta.

Ricerche e contatti con i fornitori di imbarcazioni via social

Durante i primi giorni di marzo, Kaufmann ha iniziato a contattare diverse persone attraverso i social network, usando l’alias Matteo Capozzi. Questa identità fittizia gli ha permesso di cercare contatti utili per affittare imbarcazioni dalla Sicilia a Malta e viceversa, senza rivelare la sua vera identità. I messaggi inviati mostrano un approccio disorganizzato: l’uomo ha contattato anche persone a caso, senza selezionare chi si occupasse realmente del settore nautico.

Il 16 marzo, per esempio, ha scritto a un fotografo di Palermo chiedendo informazioni su barche private per il tragitto Sicilia-Malta. Il destinatario, confuso, ha dichiarato di non aver mai risposto perché non gestisce quel tipo di attività. Questo tipo di approccio dimostra che Kaufmann era determinato a trovare una soluzione rapida per lasciare Malta, ma non aveva canali consolidati o collaboratori sul territorio.

Tentativi con società di carsharing e la traversata in catamarano

Nei giorni successivi, Kaufmann ha continuato con lo stesso modus operandi, rivolgendosi anche a una società di carsharing di Enna, situata in Sicilia. Il contatto è avvenuto il 27 marzo nel tardo pomeriggio, sempre tramite messaggi sintetici, in cui chiedeva aiuto per affittare un’imbarcazione in grado di portarlo da La Valletta alla Sicilia. Anche in questo caso non ha ottenuto risposta utile. Il titolare dell’azienda ha ricordato che il messaggio mostrava un urgente bisogno di trovare una via di fuga via mare.

Nonostante le difficoltà nel procurarsi un mezzo con vie tradizionali, Kaufmann è riuscito dopo alcuni giorni ad organizzare la traversata verso l’Italia. Secondo i dati raccolti dagli inquirenti, ha raggiunto le coste italiane su un catamarano, mezzo che offre velocità e discrezione. Permane incertezza sul fatto che la donna e la neonata lo accompagnassero durante quella navigazione, elemento cruciale per definire con chiarezza il contesto della fuga e le responsabilità sulle vite coinvolte.

Dettagli sulla ricostruzione investigativa

Il loro arrivo ha aperto nuovi scenari investigativi, viste le modalità insolite e la presenza di minori. Le autorità continuano a esaminare le eventuali connessioni con altri soggetti e i dettagli della fuga, per ricostruire l’intero percorso e le motivazioni dietro questa decisione improvvisa di Kaufmann.

Written by
Matteo Bernardi

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