Roma, 12 aprile 2025 – Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha parlato in commissione Affari Costituzionali alla Camera sulle proposte di legge per la riforma di Roma Capitale. Ha spiegato chiaramente che serve più autonomia e solidità finanziaria per la Capitale, ma senza creare una nuova Regione. Ecco cosa ha detto e quali sono i punti chiave del suo intervento.
Roma capitale: serve autonomia ma non una nuova regione
Francesco Rocca ha iniziato sottolineando la necessità di modificare i poteri di Roma Capitale per darle maggiore solidità e autonomia finanziaria. Ha precisato però che non è un esperto costituzionalista e quindi non si è spinto a valutazioni sull’architettura costituzionale complessiva.
Secondo lui, il problema non è creare una nuova Regione attorno a Roma, ma definire con precisione quali poteri legislativi possono essere delegati alla Capitale. Questi dovrebbero essere disciplinati dall’articolo 117 della Costituzione, che regola le competenze legislative tra Stato, Regioni e altri enti.
Quali materie potrebbero passare a Roma capitale senza problemi?
Rocca ha indicato alcune aree che potrebbero essere gestite direttamente da Roma Capitale senza creare difficoltà né alla Regione Lazio né alla stessa città.
Tra queste ci sono:
- beni culturali
- turismo
- commercio
- artigianato
Ha aggiunto anche la tutela del territorio e la programmazione urbanistica come settori importanti da affidare a Roma Capitale. Inoltre ha citato i servizi sociali e l’edilizia residenziale pubblica come ambiti in cui una gestione autonoma potrebbe aiutare a rispondere meglio alle esigenze di una città complessa come Roma.
Le difficoltà sul trasporto pubblico locale
Il tema del trasporto pubblico locale invece è più delicato. Rocca ha spiegato che Roma attrae mobilità da tutta la Regione Lazio, quindi delegare completamente il Tpl alla Capitale potrebbe complicare i rapporti con gli altri territori regionali.
Ha detto: “Disciplinare un Tpl per Roma Capitale e avere difficoltà nel rapporto con quello che è invece tutto il collegamento con il resto della regione è un aspetto da guardare con grande delicatezza”.
Protezione civile: serve coordinamento nazionale
Un altro punto su cui Rocca si è soffermato riguarda la protezione civile. Non ha condiviso la riforma normativa precedente che aveva dato più poteri alle Regioni su questo tema.
Secondo lui questa scelta rischia di creare mancanze nel coordinamento territoriale. Per questo si è detto contrario all’idea di delegare anche la protezione civile a Roma Capitale.
Ha ribadito l’importanza di tornare a un coordinamento nazionale forte su questo fronte, vista l’importanza strategica della protezione civile in situazioni d’emergenza.
Rifiuti e ambiente: serve una voce unica per tutto il Lazio
Infine Rocca ha parlato delle materie ambientali e della gestione dei rifiuti. Qui vede rischi concreti se si attribuissero deleghe legislative separate a Roma Capitale.
Ha ricordato le tensioni già esistenti tra Comuni limitrofi riguardo al termovalorizzatore e altre questioni legate ai rifiuti. Secondo lui servirebbe invece “una voce unica” per tutto il territorio regionale, proprio perché il Lazio è un sistema complesso dove le decisioni ambientali hanno effetti su più territori contemporaneamente.
In sintesi, Francesco Rocca punta su un rafforzamento dell’autonomia finanziaria e legislativa di Roma Capitale in settori specifici ma senza stravolgere l’attuale assetto regionale. Vuole evitare nuove frammentazioni istituzionali mantenendo un equilibrio tra le esigenze della città più grande d’Italia e quelle dell’intera Regione Lazio.
