Fontana rilancia al governo: più attenzione a lombardia e nord su autonomia e fondi

Attilio Fontana, presidente della Lombardia, chiede maggiore autonomia e un federalismo fiscale per ridurre le disparità nella distribuzione dei fondi pubblici e sostenere lo sviluppo del nord Italia.
Attilio Fontana, presidente della Lombardia, solleva le disparità nella distribuzione dei fondi pubblici al nord Italia, chiedendo maggiore autonomia e federalismo fiscale per rafforzare lo sviluppo regionale e ribadisce la continuità politica della Lega in Veneto. - Unita.tv

La questione del rapporto tra il nord Italia e il governo centrale torna a essere al centro del dibattito politico. Attilio Fontana, presidente della regione lombardia, ha espresso con chiarezza le sue richieste per migliorare le condizioni economiche e amministrative del territorio, concentrandosi su autonomia, federalismo fiscale e criteri di assegnazione dei fondi pubblici, in particolare per il trasporto locale. Fontana ha inoltre accennato al proprio futuro politico e a quello del collega veneto Luca Zaia.

L’attenzione sulle disparità nella distribuzione dei fondi statali al trasporto pubblico

Fontana critica la distribuzione attuale dei trasferimenti dello stato alle regioni, sottolineando una ferma disparità a sfavore della lombardia. Ogni anno la regione è costretta a mettere di tasca propria circa 420 milioni di euro per coprire il costo del trasporto pubblico locale. La copertura statale ammonterebbe solo al 53%, contro percentuali di alcune regioni che superano addirittura il 100%. Questo squilibrio, secondo il presidente lombardo, pesa sulla capacità produttiva del nord e mina il ruolo di locomotiva economica che la lombardia rappresenta per l’Italia. Fontana ha voluto portare all’attenzione la disparità come un segnale di una gestione ingiusta delle risorse pubbliche, che crea un peso insostenibile per i territori del nord.

Questa situazione, ha detto, dimostra come spesso Roma scarichi pesi sulla lombardia, o addirittura la penalizzi, invece di sostenerla. Nel suo intervento a “direzione nord”, Fontana ha richiamato il governo a evitare quegli atteggiamenti che mettono il nord in difficoltà. L’auspicio è che Roma non metta più “i bastoni tra le ruote” ma che agisca per facilitare lo sviluppo, considerata la rilevanza strategica del nord per l’intera nazione. Gli investimenti pubblici e il sostegno amministrativo andrebbero ripensati per garantire equità tra le regioni e per non frenare la crescita delle aree economicamente più forti.

Autonomie e federalismo fiscale come leve per ridare slancio al nord

Tra i punti principali messi in luce da Fontana ci sono l’autonomia e il federalismo fiscale. Questi due elementi rappresentano, secondo lui, le chiavi per sbloccare risorse e garantire una gestione più efficace delle finanze territoriali. Il presidente della lombardia ha ribadito l’urgenza di passare a un modello che permetta alle regioni meridionali e settentrionali di gestire in modo più diretto i propri bilanci, senza dover subire vincoli centristi che spesso non tengono conto delle peculiarità locali.

L’obiettivo è quello di rafforzare il ruolo del nord nel panorama italiano, permettendo alle regioni di sfruttare al meglio le proprie potenzialità regolando in maniera autonoma settori chiave come i trasporti, la sanità, la scuola e i servizi sociali. Fontana ha affermato che un vero federalismo fiscale potrà garantire maggiore stabilità e fondi proporzionati agli sforzi e investimenti fatti da ciascuna regione. Non si tratta solo di un tema economico, ma anche di riconoscere identità e responsabilità diverse all’interno dell’Italia.

Questa posizione politica rappresenta un punto fermo per la lega e per lo stesso presidente Fontana, che invita il governo a spostarsi decisamente verso il nord, anche perché la regione lombardia ha già dimostrato di poter contribuire allo sviluppo generale del paese. Maggior autonomia e una diversa gestione fiscale dovrebbero rafforzare il ruolo della lombardia, rimuovendo le attuali disparità che limitano le sue prospettive di crescita.

Futuro politico di fontana e riflessioni sul dopo zaia in veneto

Nel corso dell’intervento, Fontana ha anche dato qualche indicazione sul suo futuro politico. È al suo secondo mandato come presidente della lombardia, e ha lasciato aperta la porta a eventuali nuove esperienze se dovessero presentarsi incarichi che reputa adatti e piacevoli da svolgere. Non ha escluso di mettersi a disposizione per proseguire l’attività politica in altre forme, sempre nel rispetto delle sue capacità e preferenze.

Parlando del veneto e di Luca Zaia, collega e compagno di partito, Fontana ha espresso una riflessione sul mandato in scadenza del governatore veneto, previsto per novembre 2025. Zaia non potrà candidarsi per un nuovo mandato e questo pone un interrogativo sulla guida futura della regione. Fontana ha ricordato il sostegno di lombardia e veneto, con un racconto sulla questione delle olimpiadi invernali: solo questi due territori avevano presentato un dossier e garantito le condizioni per l’evento sportivo. Per questo ha espresso l’idea che sarebbe stato giusto permettere a Zaia di restare in carica fino al termine delle olimpiadi.

Continuità politica e ruolo della lega

Sul panorama successorio in veneto, Fontana ha affermato che la questione è ormai chiarita. La guida della regione resterà nelle mani della lega, a sottolineare il ruolo del partito come riferimento politico stabile in quella parte d’Italia. La continuità politica, secondo Fontana, appare una scelta chiave per il mantenimento degli equilibri e per garantire la prosecuzione delle strategie regionali fin qui adottate.

Il discorso di Fontana ha evidenziato, in sostanza, un richiamo molto diretto alle istituzioni centrali affinché diano maggior valore al nord, assegnando alle regioni la possibilità di gestire risorse e responsabilità in maniera più equa e autonoma. Queste richieste si inseriscono nel dibattito più ampio sul rapporto tra centro e periferia nel nostro paese, non solo sul piano economico, ma anche politico e amministrativo.