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Flash mob alla rotonda Diaz a napoli per ricordare le vittime di Gaza con 1500 corpi distesi a terra

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Un’iniziativa intensa e partecipata ha animato la Rotonda Diaz di Napoli, dove un flash mob ha voluto commemorare le vittime civili del conflitto a Gaza. L’evento, organizzato da Life for Gaza e dalla Comunità Palestinese della Campania, ha richiamato cittadini, associazioni e rappresentanti politici per dare voce alle sofferenze di una popolazione sotto assedio.

Simbolismo dei corpi distesi su lenzuola bianche

Al centro dell’azione si sono trovati circa 1500 corpi finti stesi sul pavimento della Rotonda Diaz. Le sagome erano adagiate su lenzuola bianche, una scelta che richiamava il silenzio e la purezza delle vite spezzate dal conflitto. Questi simboli rappresentavano bambini, donne, uomini ma anche giornalisti, medici e operatori umanitari caduti durante i bombardamenti.

L’importanza della memoria attraverso i nomi

La scena era impressionante: ogni figura evocava un nome letto ad alta voce all’inizio della manifestazione. Il lungo elenco dei nomi dei bambini e ragazzi morti è stato scandito in modo solenne per mantenere viva la memoria delle vittime innocenti. L’atmosfera creata da questa installazione voleva scuotere i presenti nel profondo, mostrando l’entità reale del dolore che attraversa Gaza.

Partecipazione politica, sindacale e della società civile

L’ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha preso parte attivamente al flash mob ed è tra i promotori dell’iniziativa “Tutti giù per terra: per Gaza contro il genocidio”. La sua presenza ha dato rilievo politico alla manifestazione insieme a quella di esponenti sindacali locali e membri del mondo associativo impegnati nella solidarietà internazionale.

Questa convergenza testimonia come la questione palestinese tocchi vari ambiti sociali napoletani oltre alle comunità direttamente coinvolte nel territorio campano. La mobilitazione non si è limitata a esprimere vicinanza emotiva ma ha voluto stimolare riflessioni concrete sulle responsabilità politiche nazionali ed europee rispetto al conflitto in corso.

Momento di forte impatto emotivo con sirena e rumori di guerra

Alle 19:45 l’atmosfera è cambiata con l’audio diffuso da un furgone dell’organizzazione che riproduceva una sirena antiaerea seguita dai suoni di esplosioni e urla disperate provenienti dalle strade bombardate. Questo effetto sonoro immersivo aveva lo scopo di trasportare idealmente chi era presente nella realtà quotidiana vissuta dagli abitanti sotto attacco.

Il fragore improvviso faceva emergere con forza il contrasto tra la tranquillità apparente del lungomare napoletano frequentato dalle famiglie quel giorno ed il terrore vissuto nelle città colpite dai raid militari nella Striscia di Gaza. L’impatto emotivo spingeva così ad una presa d’atto immediata dello scenario drammatico che continua senza sosta.

Parole della comunità palestinese della Campania

A conclusione dell’iniziativa sono intervenuti alcuni rappresentanti della comunità palestinese residente in Campania come Susan Fatayer che ha sottolineato “a Gaza vorremmo sentire il rumore della vita ma oggi si sente solo quello della morte”. Questa frase sintetizza lo stato d’animo comune ai tanti rifugiati o figli degli sfollati presenti nell’area metropolitana partenopea.

Omar Suleiman invece ha rilanciato una richiesta precisa rivolta alle istituzioni locali chiedendo “una chiara condanna del genocidio da parte del sindaco di Napoli”. Queste parole evidenziano quanto sia sentita anche fuori dal territorio palestinese la necessità di segnali forti contro gli attacchi indiscriminati sulla popolazione civile a Gaza.

L’appuntamento alla Rotonda Diaz non solo ricorda le vittime ma richiama attenzione pubblica sull’urgenza umanitaria ancora aperta nel Medio Oriente orientale mentre molte altre iniziative simili continuano in tutta Italia con lo stesso spirito solidale verso chi vive sotto minaccia quotidiana.

Written by
Andrea Ricci

Andrea Ricci non cerca l’ultima notizia: cerca il senso. Blogger e osservatore instancabile, attraversa cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile essenziale, quasi ruvido. I suoi testi non addolciscono la realtà, la mettono a fuoco. Scrive per chi vuole capire senza filtri, per chi preferisce le domande alle risposte facili.

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