
Un uomo senza titoli medici si spacciava per medico, promettendo cure miracolose a famiglie con bambini neurologicamente malati, gestendo una clinica abusiva a Roma; arrestato dalla polizia postale, è indagato per frode e uso di sostanze pericolose. - Unita.tv
Un uomo si spacciava per medico con una storia prestigiosa, promettendo cure miracolose a famiglie disperate. Dichiarava di aver curato papa Giovanni Paolo II e 54 cardinali, ma senza alcuna laurea o iscrizione all’albo professionale. Arrestato dopo indagini della polizia postale, è stato scoperto un sistema di frode che coinvolge presunte terapie a bambini con disturbi neurologici, usate come esca per finanziare false cure.
La figura del falso medico e la sua attività
Nel cuore di Roma, un uomo di 63 anni originario dell’Argentina si presentava come un’autorità medica di fama internazionale. Sosteneva di aver avuto ruoli eccezionali, compreso il trattamento di figure religiose molto influenti, sfruttando questa narrazione per farsi conoscere e guadagnare la fiducia di genitori in difficoltà. Molti chiedevano il suo aiuto per i loro figli affetti da disturbi neurologici, attratti dalle promesse di soluzioni rivoluzionarie.
Nonostante la parvenza di grande esperienza, non risultava iscritto all’albo dei medici né deteneva titoli riconosciuti. La Regione Lazio non aveva rilasciato alcuna autorizzazione per l’attività svolta. Tutto era costruito sull’inganno e su una conoscenza delle leve emotive che risuonavano con la condizione delicata delle famiglie coinvolte. La disponibilità mostrata rientrava nella strategia di mantenere il controllo e alimentare la speranza verso risultati impossibili.
Dettagli dell’indagine e la clinica abusiva
Le indagini sono partite dopo la denuncia di due genitori di un ragazzo autistico, che avevano versato oltre 30mila euro in contanti per un trapianto di cellule staminali mai effettuato. Gli accertamenti, condotti dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della polizia postale sotto la direzione della Procura di Roma, hanno riportato alla luce un quadro inquietante.
L’abitazione del falso medico fungeva da luogo di cura abusivo con medicinali scaduti, provette non conservate correttamente e materiali maleodoranti. Circa 400 cartelle cliniche sono state sequestrate, contenenti dati personali di pazienti, molti minori con diverse patologie neurologiche. Le condizioni igieniche erano allarmanti e rendevano evidente l’illegalità dell’attività svolta.
L’uomo manteneva un controllo stretto sulle famiglie, promettendo risultati straordinari come il recupero del linguaggio e il miglioramento dei comportamenti dei bambini. Tali affermazioni si fondavano su supposte tecniche all’avanguardia, tutte mai dimostrate e prive di ogni riscontro ufficiale. Questo conferiva un’aura di sacralità, alimentata dal finto legame con il Vaticano.
Le sostanze utilizzate e i rischi per la salute dei pazienti
I materiali somministrati e venduti dal falso medico sono stati analizzati dall’Istituto Superiore di Sanità. È emerso che non si trattava di farmaci né di integratori certificati. Le sostanze erano pericolose e spesso in fase di decomposizione, quindi potenzialmente dannose.
Il promotore di queste cure ingannevoli utilizzava materiali guasti che, a norma di legge, sarebbero dovuti finire nello smaltimento dei rifiuti pericolosi. Le famiglie, ignare del rischio, esponevano i figli a trattamenti privi di qualsiasi beneficio, anzi con possibili effetti negativi sulla loro salute.
L’uso scorretto e la vendita illegale di queste sostanze hanno spinto le autorità a disporre il sequestro preventivo dei siti Internet collegati alla sua attività. Gli operatori telefonici e telematici sono stati incaricati di oscurare le pagine web usate per pubblicizzare e commercializzare i falsi integratori.
Prospettive sull’inchiesta e vittime ancora da identificare
Restano da identificare gran parte dei pazienti, quasi quattrocento, le cui cartelle sono state trovate nell’abitazione. Sono molte le famiglie che potrebbero essere coinvolte in questa rete di inganni, con minori affetti da disturbi neurologici e altre patologie complesse.
Gli inquirenti non escludono che questa attività fraudolenta abbia radici profonde e che ci siano altre persone coinvolte o vittime ignare. La fase attuale dell’indagine punta a ricostruire la portata dell’organizzazione e a tutelare chi ha subito danni.
L’azione della magistratura e della polizia postale continua con attenzione per evitare che altri genitori cadano in trappole simili legate alla disperazione e alla ricerca di cure per i propri figli.