Fiammelle di speranza e manifestazione per la pace a Arese contro i crimini in Palestina
Oltre 200 persone hanno partecipato ad Arese alla manifestazione “Gaza muore, non restiamo in silenzio”, promossa dalla Rete per la pace, per sensibilizzare sulle ingiustizie del conflitto in Palestina.

Ad Arese oltre 200 persone hanno partecipato alla manifestazione "Gaza muore, non restiamo in silenzio" per chiedere pace e giustizia in Palestina, organizzata dalla Rete per la pace con associazioni locali e il supporto del sindaco Luca Nuvoli. - Unita.tv
Le strade di Arese hanno ospitato una manifestazione significativa contro la guerra in Palestina, radunando oltre 200 persone. L’evento, intitolato “Gaza muore, non restiamo in silenzio”, ha avuto luogo nel cuore della città, puntando a dare visibilità ai drammi e alle ingiustizie legate al conflitto israelo-palestinese. La serata si è svolta sotto la campagna “L’ultimo giorno di Gaza”, promossa da una rete locale che coinvolge diverse associazioni impegnate in attività sociali e pacifiste.
La rete per la pace e le associazioni coinvolte
L’organizzazione dell’evento ha visto la coordinazione della Rete per la pace, un insieme di tredici associazioni locali di Arese molto attive su temi di solidarietà e impegno civile. Tra queste si segnalano Acli, Anpi, Caritas Arese, Emergency gruppo Groane, Libera contro le mafie e Misericordia Arese. Ogni gruppo ha portato il proprio contributo, rendendo l’iniziativa un momento collettivo di riflessione e condivisione.
Questi sodalizi sociali rappresentano una parte della comunità che si impegna quotidianamente in iniziative contro la violenza, la marginalità e le discriminazioni. Questa rete ha raccolto l’appello a non restare indifferenti di fronte alle azioni militari che coinvolgono la Palestina, sottolineando come la mobilitazione popolare possa contribuire a mantenere viva l’attenzione sulle violazioni dei diritti umani.
La manifestazione in piazza dalla chiesa: candele, poesia e musica per la pace
Il cuore della serata è stato piazza Dalla Chiesa, dove i partecipanti hanno acceso candele e torce creando un cerchio luminoso nel buio. Questo semplice gesto ha simbolizzato la speranza e il desiderio di pace. Durante la manifestazione sono stati letti passi significativi della letteratura sulla guerra e l’ingiustizia, come versi tratti da “Se questo è un uomo” di Primo Levi e brani da “La banalità del male” di Hannah Arendt.
La scelta di alternare testi storici con poesie di autori palestinesi, alcuni caduti nel conflitto, ha voluto mettere in rilievo una narrazione spesso poco raccontata dai media tradizionali. A impreziosire la serata, due canzoni contro la guerra e le ingiustizie: “Imagine” di John Lennon, noto inno alla pace mondiale, e “Auschwitz” di Francesco Guccini, che ricorda le tragedie del passato per evitare il ripetersi degli orrori.
L’intervento del sindaco luca nuvoli: un appello alla partecipazione attiva
A chiudere gli interventi è stato il sindaco di Arese, Luca Nuvoli, che ha sottolineato l’importanza di non rimanere passivi davanti alle ingiustizie internazionali. Ha chiamato i cittadini a farsi portatori di un messaggio di pace e giustizia, invitandoli a trasformare questo momento in un primo passo concreto per la comunità.
Il sindaco ha raccomandato piccoli gesti quotidiani per mantenere viva la consapevolezza: esporre bandiere, parlare di questi temi in famiglia, con amici e colleghi. Ha indicato come questa vicenda debba diventare centrale nel dibattito pubblico locale, una questione che riguarda valori fondamentali per ogni persona e per il mondo intero.
Questa manifestazione rappresenta un’eco che arriva da Arese, confermando quanto la società civile sia attenta a tutto ciò che accade lontano, ma che ha effetti profondi e duraturi. Lo sguardo resta rivolto verso eventi che ancora oggi cambiano vite e scuotono comunità, mentre in piazza si accendono fiammelle di speranza.