La comunità di Settala, nel milanese, si è raccolta per esprimere il proprio rifiuto della violenza di genere, dopo il tragico femminicidio avvenuto sabato in una palazzina del paese. Amina Sailouhi, una donna marocchina di 43 anni, è stata uccisa con 15 coltellate dal marito, Khalid Achak, di 50 anni. La scena si è consumata sotto gli occhi della loro figlia di 10 anni, che ha dato l’allarme chiamando il 112. Nel corso della serata sono state promosse iniziative sociali per sostenere la bambina e sensibilizzare sul tema della violenza domestica.
Il dramma consumato nell’appartamento di Settala
Sabato sera, l’appartamento lungo la Cerca a Settala è diventato teatro di un evento tragico. Amina Sailouhi, residente con il marito e la figlia, è stata colpita ripetutamente con un coltello. L’aggressore, Khalid Achak, è il marito della vittima. La bambina di 10 anni ha assistito alla scena ed è riuscita a chiamare i soccorsi con una telefonata drammatica: “Venite, papà ha ucciso la mamma”. Il 112 ha ricevuto la chiamata tempestivamente e ha inviato i mezzi di emergenza sul luogo. Sul posto sono intervenuti agenti di polizia e sanitari, ma per Amina non c’è stato nulla da fare. La vicenda ha scosso profondamente la comunità locale.
Femminicidi e violenza domestica in Italia
L’episodio si iscrive nel quadro dei femminicidi ancora presenti in Italia, con numeri che denunciato la violenza domestica come un problema urgente. Nel caso di Settala, l’assassinio è avvenuto nel contesto familiare, con la bambina che si è trovata coinvolta in prima persona nella tragedia. Ciò pone l’accento sulla difficoltà degli interventi preventivi e l’importanza di interventi tempestivi di protezione per le vittime.
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La risposta della comunità e la fiaccolata contro ogni violenza
Nella serata di martedì 6 maggio, la popolazione di Settala si è radunata in una fiaccolata silenziosa, organizzata da associazioni locali, per manifestare contro ogni forma di violenza. Il corteo ha visto la partecipazione di cittadini, rappresentanti istituzionali, associazioni che si occupano di tutela delle donne e minori. Il percorso ha attraversato strade vicine all’abitazione dove è avvenuto il femminicidio.
Al termine del corteo, molte persone hanno lasciato fiori e biglietti di commemorazione nella vicinanza del portone dell’edificio. Questi gesti hanno accompagnato il ricordo di Amina Sailouhi, con messaggi di solidarietà e condanna della violenza. L’evento ha rappresentato un momento di unione per il paese, un modo per chiedere maggiore attenzione a questo tema drammatico, ancora lontano dall’essere superato.
Impatto emotivo e partecipazione civile
La fiaccolata ha avuto un forte impatto emotivo nella cittadina, con una partecipazione attiva e un’attenzione diffusa. Il gesto collettivo rivela la volontà di creare una rete di attenzione per le vittime di violenze familiari e di spingere le istituzioni a interventi concreti.
Iniziative in favore della bambina e il ruolo del Comune di Settala
Oltre alla fiaccolata, il Comune di Settala ha promosso un incontro nella sala consiliare per discutere gli interventi a sostegno della figlia della coppia. La riunione ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali, assistenti sociali e associazioni locali coordinate dall’amministrazione pubblica. L’obiettivo è stato definire un piano condiviso per garantire protezione, supporto psicologico e assistenza alla piccola rimasta orfana della madre in modo traumatico.
Tra le proposte emerse vi sono servizi di ascolto dedicati, accompagnamento scolastico e iniziative per favorire un ambiente sereno dove possa crescere. L’intervento pubblico tende a garantire che la bambina non resti sola e riceva tutte le cure necessarie per affrontare il lutto e le conseguenze del trauma. Questa risposta istituzionale si inserisce nel più ampio impegno per tutelare i minori coinvolti in situazioni di violenza domestica.
Il piano di prevenzione e sensibilizzazione
Il Comune ha inoltre annunciato l’intenzione di organizzare incontri e campagne di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza per prevenire episodi simili in futuro. La collaborazione con le associazioni permette di parlare di violenza di genere nella quotidianità, con percorsi educativi rivolti soprattutto ai giovani e alle famiglie.
L’intervento sul territorio di Settala è quindi un esempio concreto di come affrontare i problemi della violenza domestica con azioni coordinate, attente ai singoli casi ma orientate anche a creare consapevolezza e prevenzione collettiva.