Un evento culturale unico anima Roma questa estate, portando al centro della città la cultura ucraina attraverso un ricco programma di concerti, mostre e incontri. Dal 7 al 12 luglio, luoghi simbolo come la Piramide Cestia, l’area archeologica di Santa Croce in Gerusalemme e il Museo degli Strumenti Musicali ospitano il festival “Legàmi / Зв’язки – L’anima europea dell’Ucraina”. L’iniziativa accompagna la Conferenza Internazionale per la Ripresa dell’Ucraina che si svolge nella capitale dal 10 al 12 luglio.
Un percorso tra arte visiva e musica per raccontare l’identità ucraina
Il festival si articola su più livelli con appuntamenti distribuiti in spazi diversi. Al Museo Nazionale degli Strumenti Musicali rimane aperta fino al 9 agosto la mostra “Legàmi/зв’язки”, dove le opere pittoriche di Ivan Karas dialogano con quelle di Daria Alyoshkina accostate agli strumenti musicali esposti. Questa combinazione crea un’atmosfera intensa che mette in luce le radici culturali dell’Ucraina attraverso colori e forme ma anche suoni evocativi.
Installazioni multimediali nella capitale
Nel complesso archeologico di Santa Croce in Gerusalemme e alla Piramide Cestia prende vita invece una installazione multimediale intitolata “In Ucraina. Irpin’ storie di guerra e resilienza articolati”. La proiezione notturna sulle pareti della Piramide presenta immagini realizzate dal Gaze Collective nel comune colpito dalla guerra, accompagnate da didascalie teatrali che narrano esperienze quotidiane segnate dalla sofferenza ma anche dalla forza delle persone coinvolte. Versi poetici ucraini completano questo racconto visivo rendendo l’esperienza ancora più coinvolgente.
Il ruolo del festival nel promuovere i valori culturali durante il conflitto
Alessio De Cristofaro, curatore dell’evento, spiega come il progetto nasca dall’esigenza di far conoscere i valori profondi del patrimonio culturale ucraino considerandoli parte integrante della identità europea condivisa. Daniela Porro, soprintendente speciale di Roma, sottolinea l’importanza della collaborazione tra istituzioni diverse per mettere in luce le molteplici forme artistiche ucraine oggi preziose risorse d’espressione davanti alla tragedia bellica.
Gli eventi programmati offrono occasioni concrete per entrare nel cuore delle esperienze umane dietro ai fatti geopolitici: visite guidate all’area archeologica ogni pomeriggio dalle ore 17 alle ore 18 dall’8 al 12 luglio permettono una scoperta approfondita dei luoghi; serate cinematografiche propongono tre film selezionati: “Taxi monamour” diretto da Ciro De Caro , “Photophobia” scritto da Ivan Ostrochovskì insieme a Pavol Pekarčík e “War on education” firmato da Stefano Di Pietro .
Musica militare ed incontri letterari chiudono il calendario del festival
Tra gli appuntamenti più attesi c’è il concerto del Cultural Forces International previsto nella serata del 10 luglio alle ore 21; questa formazione musicale è parte delle Forze Armate ucraine ed offre un contributo artistico intenso legato alla realtà militare vissuta dal paese. Il festival si conclude con un incontro letterario dedicato alla poetessa Halyna Kruk fissato alle ore 20 del giorno successivo presso uno dei luoghi simbolo scelti dagli organizzatori.
L’iniziativa rappresenta uno sforzo concreto volto ad avvicinare pubblico romano ed europeo ai segni tangibili della cultura ucraina contemporanea mentre si svolge una fase cruciale nella storia recente dell’Est Europa. La scelta degli spazi archeologici romani come cornice sottolinea inoltre quanto queste testimonianze siano fondamentali punti d’incontro fra passato storico ed eventi attuali sullo scenario internazionale.