Festival delle regioni e delle province autonome a venezia: tensioni e proposte sul futuro dell’autonomia e del federalismo fiscale
Il festival delle regioni a Venezia affronta temi di autonomia, federalismo fiscale e autogoverno, con interventi di politici come Sergio Mattarella e Giorgia Meloni, evidenziando tensioni tra governo centrale e autonomie locali.

La quarta edizione del Festival delle Regioni a Venezia riunisce leader politici per discutere autonomia, federalismo fiscale e rapporti tra governo centrale e amministrazioni locali, evidenziando tensioni e proposte di riforma. - Unita.tv
La quarta edizione del festival delle regioni e delle province autonome si sta svolgendo a Venezia, attirando l’attenzione su temi come autonomia, autogoverno e federalismo fiscale. L’evento riunisce esponenti politici di primo piano, fra cui presidenti di regione, ministri, e ospiti di rilievo come il presidente della repubblica Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni. Il dibattito verte principalmente sui rapporti fra governo centrale e amministrazioni locali, con particolare attenzione alle richieste di autonomia differenziata presenti specialmente nelle regioni del nord.
Il festival delle regioni come luogo di confronto politico e territoriale
Il festival, che si tiene nel cuore di Venezia, si distingue per i confronti serrati e la rappresentazione delle diversità territoriali attraverso il “Villaggio delle Regioni” inaugurato a Campo San Polo. È un appuntamento dove le regioni esprimono le proprie istanze, spesso divergenti, verso lo stato centrale. Il Veneto, regione ospitante, appare molto coinvolta tramite l’intervento del presidente Luca Zaia, uno dei sostenitori più convinti del percorso verso l’autonomia differenziata. Zaia ha ribadito che “l’obiettivo non è contrapporsi al governo ma trovare insieme soluzioni pragmatiche per migliorare la vita dei cittadini”. Ha inoltre sottolineato che “l’Italia deve cambiare per ridurre le diseguaglianze promuovendo una maggiore responsabilità nelle amministrazioni territoriali.”
Le visioni della conferenza delle regioni e le tensioni con roma
Massimiliano Fedriga, presidente della conferenza delle regioni e governatore del Friuli Venezia Giulia, ha posto l’accento su una riflessione che guarda al futuro del paese partendo proprio dalle realtà locali. Ha ricordato che la conferenza, dove si riuniscono i presidenti regionali, decide in modo unanime nella maggior parte dei casi, un segnale di collaborazione tra territori diversi. Nonostante questo clima di alleanza, emergono però tensioni significative nel rapporto con Roma. Uno dei momenti più duri si è avuto con le parole del presidente campano Vincenzo De Luca che ha criticato apertamente alcuni esponenti parlamentari, accusandoli di “ignoranza sulle problematiche delle regioni.” La distanza tra centro e periferia appare ancora forte, e il dibattito sul federalismo ne è l’espressione più evidente.
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Le critiche e i timori sul ruolo del governo centrale nelle autonomie regionali
Nel corso del festival si sono sollevate perplessità riguardo al possibile intervento del governo centrale su leggi regionali, come nel caso sollevato dal presidente trentino Maurizio Fugatti sulla legge provinciale che regola il terzo mandato. Fugatti ha definito come “decisione politica” un eventuale ricorso dell’esecutivo che allargherebbe lo scontro istituzionale. Intanto, dal punto di vista della Lombardia, Attilio Fontana ha chiesto un federalismo fiscale concreto, con un trasferimento chiaro di risorse alle amministrazioni locali. Questo per garantire servizi adeguati ai cittadini senza dipendere esclusivamente da stanziamenti di Roma. Le risorse proprie rappresentano per lui il nodo centrale di una gestione autonoma avanzata.
La posizione del ministro calderoli e le osservazioni sulla consulta
Tra gli interventi spicca quello del ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli. Calderoli ha richiamato l’attenzione sulla questione del federalismo nel quadro normativo italiano, citando una recente pronuncia della Corte Costituzionale. Ha spiegato che la Consulta ha dichiarato inammissibile un provvedimento federale, ma non ha censurato l’intera legge. Alcuni articoli sono stati giudicati incostituzionali, ma altri restano validi e auto applicativi. Calderoli ha osservato come la corte, piuttosto che limitare l’autonomia differenziata, abbia posto un’attenzione particolare sugli articoli 116 e 117 della Costituzione che regolano competenze e funzioni. Ha fatto notare che in Costituzione non sono previste materie ma funzioni, facendo nascere un dibattito tecnico rilevante per il futuro della definizione dei poteri tra stato e regioni.
Il festival delle regioni continua a Venezia, con la promessa di altri interventi e approfondimenti sulle riforme che potrebbero cambiare l’assetto istituzionale del paese, in un clima che resta tuttavia acceso e segnato da divergenze profonde.